Dopo la condanna definitiva a tre anni e mezzo per omicidio colposo, i quattro poliziotti giudicati colpevoli della morte di Federico avvenuta all’alba del 25 settembre 2005, sono stati raggiunti dall’ordine di carcerazione. Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri erano stati giudicati in ultimo grado dalla IV sezione della Corte di Cassazione lo scorso 21 giugno (vai all’articolo).
I giudici avevano così accolto la richiesta del procuratore generale della IV sezione della Corte di Cassazione, Gabriele Mazzotta, che voleva il rigetto dei ricorsi e la conferma della condanna inflitta nei primi due gradi di giudizio. In sede di requisitoria la pubblica accusa aveva definito “schegge impazzite” gli imputati, che avrebbero agito con un uso eccessivo della forza “nei confronti di una persona inerme”, anziché comportarsi come “responsabili rappresentanti delle forze dell’ordine”’.
La carcerazione – i quattro agenti devono scontare solo sei mesi di pena, il resto è condonato in quanto reato avvenuto prima del maggio 2006 – viene sospesa ex lege per un mese. In questo lasso di tempo i condannati possono richiedere pene alternative al carcere. E così hanno già fatto o si accingono a fare gli avvocati difensori Giovanni Trombini, Gabriele Bordoni e Piersilvio Cippolotti. “Con ogni probabilità i quattro poliziotti verranno affidati in prova ai servizi sociali”, confermano i legali, che ancora però non sono ancora in grado di dare anticipazioni sugli eventuali provvedimenti disciplinari che la Polizia di Stato.
Le sanzioni amministrative previste in caso di condanna per reato colposo prevedono – in base al decreto del Presidente della Repubblica 737 del 1981, recante le Sanzioni disciplinari per il personale dell’Amministrazione di pubblica sicurezza – la sospensione dal servizio, che consiste nell’allontanamento dal servizio per un periodo da uno a sei mesi, con la privazione della retribuzione mensile.
Si può arrivare alla destituzione, ossia alla cancellazione dai ruoli dell’appartenente ai ruoli dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, se la condotta oggetto del provvedimento abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio.
ahahahah! rido amaramente! Affidati in prova ai servizi sociali!
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@Redazione
Che notizia, di prima mattina, vado a farmi un caffe’ doppio.
Ma, affidati ai servizi sociali che cosa significa? Che potrebbero dislocarli, ad esempio, agli incroci piu’ trafficati per aiutare le petrsone anziane ad attraversare la strada?
Vado a farmi il caffe’.
Buona giornata.
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Galera e licenziamento, questo è il mio pensiero.
Commento molto apprezzato! 14 4
Giusto!!!!!
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Cioè porteranno i pasti alle vecchiette? E se ne uccideranno una verranno radiati?
Ma che razza di pena è? Già è stata condonata dell’85% con l’indulto di PRODI, e poi?
In questo paese nessuno viene ad investire per queste cose.
Certezza delle pene.
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Devono scontare solo 6 mesi! Uno schifo!
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devono andare in galera 3 anni e 6 mesi e quando escono li devono licenziare………………….a me cittadino normale sarebbe successo così…………
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Che disastro.
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dovrebbero conoscere l’amarezza l’umiliazione e le pene di un carcere, sulla propria pelle come l’ho avuta io….per essermi sfilato…….una cintura
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E’ una vergogna!!!! Gente del genere deve essere ESPULSA dalla polizia IMMEDIATAMENTE ed in maniera definitiva!!!!…….oltre a tutto il male che hanno fatto hanno sporcato l’immagine tanti poliziotti onesti e corretti.
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condannati dai giuidici,4 elementi [...]girano per la città belli come il sole.COMPLIMENTI!
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Non credo vedranno mai la galera, ma almeno spero che li sbattano fuori dalla Polizia.