Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

Amico Web di Francesca
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ღ-TUTTI I POST-ღ 
 ♥LA ♥ NOSTRA ♥ CHAT♥ 
 ♥ AMICO ♥ WEB ♥ 
 ღ COMUNICAZIONIღ 
 ✿.。GENERALE.。✿ 
  
 ✿AFORISMI ✿ 
 ✿AMICI✿ANIMALI✿ 
 ✿AMICIZIA✿ 
 ✿ARTE✿ 
 ✿ASTROLOGIA ✿ 
 ✿ATTUALITA✿ 
 ✿BIBLIOTECA✿ 
 ✿BUTTERFLY✿ 
 CARA✿ALDA✿ 
 ✿CUCINO IO✿ 
 ✿CURIOSITA✿ 
 FAVOLE✿STORIE 
 ✿FRANCESCA ✿ 
 ✿GABBIANO✿ 
 ✿ GIF✿ 
 ✿GIOCHI ✿ 
 ✿GRANDI MITI ✿ 
 ✿HAIKU✿ 
 ✿IMMAGINI✿ 
 ✿INDIANI...✿ 
 ✿LINK AMICI✿ 
 MEDICINA✿SCIENZE 
 ✿.·:*MISTERI*:·.✿ 
 ✿MOTHERSIXTEN✿ 
 ✿MUSICA E VIDEO✿ 
 ✿PIANTE E FIORI ✿ 
 ✿POESIE✿ 
 ✿PROVERBI ✿ 
 ✿PROVE✿ 
 ✿QUIZ E TEST✿ 
 ✿RELIGIONE✿ 
 ✿ RIFLESSIONI✿ 
 S.GIOVANNI ROTONDO 
 SERVIZI ✿UTILI 
 ✿SFONDI ✿ 
 ✿UMORISMO✿ 
 ✿UN ADDIO A..✿ 
  
 .·:*DONNA*:·. 
 ♥♥♥MAMMA♥♥♥ 
 ┊┊★┊┊N@t@le┊┊★┊┊ 
 ♥PASQUA♥ 
 ♥S@n♥V@lentino♥ 
  
  
 
 
  Herramientas
 
Riflessioni: Francesco è arrabbiato. A motivo
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: enricorns  (Mensaje original) Enviado: 18/09/2012 15:00
Il direttore risponde
 
Francesco è arrabbiato. A motivo
Caro direttore,
sono un ragazzo disabile, ho 17 anni e so che lottare è la regola numero uno, se vuoi sopravvivere. Per questo scrivo ad Avvenire. L’anno scorso i miei genitori sono ricorsi in Tribunale contro il ministero dell’Istruzione e, vincendo la causa, hanno ottenuto il ripristino delle ore di sostegno cui avevo diritto. Ma la tregua è stata breve. Quest’anno, quando è iniziata la scuola, ero in ospedale. Però le notizie mi hanno raggiunto ugualmente. Tutti i ragazzi disabili di Milano si sono ritrovati con la metà delle ore di "educatore" stanziate l’anno scorso. E il "mio" Michele, un educatore che per me era diventato un fratello maggiore, un ragazzo che mi ha sempre difeso, che sapeva prendere in giro e far ragionare me e i miei compagni, facendomi parlare con loro, non verrà più a scuola. Lui, che considerava un «privilegio» poter lavorare con me (così mi diceva!), proprio lui, quest’anno è rimasto senza lavoro. E nessuno si è preoccupato di spiegargli perché. So che martedì 18 settembre (oggi, ndr) il sindaco parlerà con i rappresentanti dei disabili e si cercherà un accordo. Ma non sono tranquillo. Anzi, sono quasi certo che la conclusione sarà sempre la solita: si parlerà di "emergenza", invece di dire "ingiustizia". Ho parlato con Michele che ha cercato di rassicurarmi: «Non ti preoccupare, Francesco, che ce ne importa? Noi restiamo amici. Le leggi non c’entrano con noi». Ho parlato con la mamma che mi ha detto, come se fosse tutto normale: «Non preoccuparti, è un periodo difficile, ma tutto si sistemerà...». Ho letto che il Comune risponde dicendo: «Non preoccupatevi, i fondi stanziati sono sempre quelli...». E allora...? Perché mi preoccupo? Mi preoccupo: perché a scuola ci vado io, non loro; e a scuola, senza Michele, tornerò a essere quello che sono stato senza di lui: un ragazzo che non può fare niente da solo e che nessuno ascolta. Ma io non voglio stare di nuovo zitto. Ancora nessuno è riuscito a togliermi il diritto a essere arrabbiato!
Francesco Gallone, Milano

 

Mi creda, caro Francesco, le leggi c’entrano con lei e con il "suo" educatore (e amico) Michele. C’entrano sempre. Le regole sono importanti e necessarie, ed è importante e necessario che siano ben fatte, che siano buone. È importante e necessario che funzionino e facciano funzionare il nostro stare insieme, che diano a una comunità il ritmo migliore, cioè quello che fa progredire ma tenendo in prima fila coloro che hanno un passo più difficile e, dunque, senza lasciare indietro nessuno. È importante e necessario che le regole non producano «emergenze» che davvero, a volte, come lei intuisce, sono solo il nome di comodo che diamo alle ingiustizie. Capisco, tuttavia, lo spirito con il quale Michele le ha detto quella frase – «Noi restiamo amici. Le leggi non c’entrano con noi» – e trovo che sia molto bello. Perché racconta di un vero rapporto vitale tra allievo e maestro e di un modo di lavorare, quello di Michele, che mette in gioco tutta la sua persona di educatore. È un modo che conosco, perché l’ho visto nei miei genitori insegnanti e in tanti – non tutti, ma davvero tanti – degli educatori che ho incontrato da ragazzo e in altri momenti della mia vita. Persone che mi hanno istruito, sostenuto, fatto crescere. Lei è lucidamente arrabbiato. E ce n’è motivo. Spero che il Comune di Milano trovi una soluzione al problema che si è creato con le attività di assistenza ai ragazzi disabili e confido che questo percorso positivo si avvii già oggi, nell’incontro tra le associazioni che rappresentano lei e tante altre giovani persone e il vicesindaco Maria Grazia Guida che so persona responsabile e sensibile. So anche che ci sono problemi finanziari e organizzativi non piccoli da risolvere. Ma credo che si possa e si debba venirne a capo, dando sensata priorità alle questioni che la meritano davvero (persino in questo tempo in cui la propaganda finisce spesso per prendere il sopravvento...). Auguri cari a lei, caro Francesco, e anche al "suo" educatore Michele. A lei di archiviare l’arrabbiatura e di mantenere intatta la grinta che dimostra. A Michele di poter continuare a fare, così bene, il suo prezioso lavoro.

 
Marco Tarquinio
 
da avvenire


Primer  Anterior  2 a 2 de 2  Siguiente   Último  
Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: enricorns Enviado: 19/09/2012 11:15
Arrabbiarsi serve. Ragionare di più
 
 
​Caro direttore,
grazie per le parole di stima, ma desidero rispondere a Francesco, il ragazzo con disabilità che teme di perdere le ore di sostegno con il proprio educatore e di cui ieri "Avvenire" ha pubblicato una lettera. L’ho letta con attenzione e voglio, per prima cosa, rassicurare Francesco: continuerà ad essere seguito da Michele, il suo «fratello maggiore», per le stesse ore dello scorso anno. Non ne perderà alcuna. Siamo tutti assolutamente consapevoli dell’importanza dei servizi di sostegno. E, credetemi, stiamo facendo di tutto perché nessuno sia penalizzato. Perché non sia lasciato solo. Anche se – va ricordato – tutti i Comuni italiani soffrono oggi i troppi tagli al welfare degli enti locali che gli ultimi governi hanno deciso. E, di questi tagli, troppo spesso ci si ricorda solo quando hanno ricadute concrete sulla vita delle persone. È importante, però, spiegare – a Francesco e ai lettori di "Avvenire" – che il Comune di Milano non ha mai «dimezzato le ore di sostegno ai ragazzi con disabilità»! È un’informazione assolutamente sbagliata che, purtroppo, qualcuno ti ha dato. Il Comune ha invece riorganizzato il sistema dei finanziamenti alle scuole finalizzati a pagare le cooperative degli educatori. Era un passaggio necessario per avere maggior trasparenza e qualità dei servizi. Ma tutto ciò è accaduto confermando i fondi dello scorso anno. Non un euro di meno! In questa fase di cambiamento vi sono stati certamente problemi, in particolare il sistema ha assegnato, in alcuni istituti, più ore di quelle richieste e, viceversa in altri, il contrario. Stiamo intervenendo per correggere tutte queste situazioni anomale, in collaborazione con i dirigenti scolastici, per restituire a tutti i ragazzi i propri diritti. Perché, caro Francesco, condivido con te che di questo si tratta. Non di una concessione, ma di un diritto sacrosanto. Anche di essere arrabbiato. Voglio scusarmi, quindi, con te e con coloro che in queste ore si potrebbero trovare nella spiacevole situazione di attendere con giustificata preoccupazione la conferma del numero di ore previste di sostegno. È quanto stiamo facendo e ciò avverrà entro pochi giorni.
Maria Grazia Guida, vicesindaco di Milano e assessore all’Educazione

La ringrazio, cara vicesindaco Guida, per la pronta e impegnativa replica alla lettera di Francesco Gallone e alle osservazioni con le quali, ieri, l’ho accompagnata. Arrabbiarsi, ma con stile, serve. Di più ragionare insieme sulle cose giuste da fare per garantire un adeguato sostegno scolastico ai ragazzi disabili. E adesso – come si dice – ogni promessa è debito. Ma lei, io e Francesco sappiamo che, in questo caso, il "debito" precede di gran lunga qualsiasi opportuna "promessa"... «Entro pochi giorni», ci assicura, il cielo del rientro in classe 2012 di Francesco e di ogni altro ragazzo disabile (e i casi, come gli allarmatissimi genitori della scuola milanese di Via Vivaio segnalano, non mancano) sarà sgombrato dalle nubi. Molto bene, ne daremo volentieri notizia.
 
Marco Tarquinio
da avvenire


 
©2024 - Gabitos - Todos los derechos reservados