Réponse |
Message 1 de 17 de ce thème |
|
De: enricorns (message original) |
Envoyé: 13/10/2012 10:50 |
Solo l'affido congiunto "salva" i figli dei divorziati
Titolo Articolo
Con infinita pazienza (e vendette zero)
Contenuto Articolo
Ha ragione Umberto Folena a ricordare, su queste colonne, che nella guerra tra padre e madre per la custodia del figlio, a Cittadella di Padova, la vera vittima è il figlio. È lui che bisogna sempre salvare, sia quando il matrimonio va bene sia quando va male. Quando fanno un figlio, i genitori fanno qualcosa che li scavalca, che conta più di loro. In ogni divorzio, la soluzione migliore per i figli è l’affidamento condiviso, e la legge, l’ultima legge, lo prevede. Forse non viene applicata, o non bene, ma c’è. Sa che il figlio non deve perdere né il padre né la madre, e questo a prescindere dalle colpe dell’uno o dell’altra.
Sul caso di Cittadella tutti noi, che scriviamo sui giornali, dobbiamo confessare una cosa, che forse è influente sullo svolgimento dei fatti: non sappiamo come mai il bambino fosse prima in affidamento alla madre, e poi sia passato in affidamento al padre, con la patria potestà in esclusiva a lui. Forse (ma non abbiamo prove) la madre commetteva qualche errore (evito di usare il termine colpa: nei genitori c’è colpa quando non amano il figlio, ma questi lo amano, forse troppo), forse davvero instillava nel figlio quella 'sindrome da alienazione parentale' che gli psichiatri negano che esista. Forse, consapevole o no, sminuiva o minava nel figlio l’attaccamento al padre, e lavorava affinché nel figlio crescesse il bisogno di lei e sparisse il bisogno di lui. Più o meno consciamente, lo fatto tutti i separati. Ma qui, visto che nella stragrande maggioranza dei casi il figlio viene assegnato alle madri, dovrei dire 'tutte le separate'. È un modo per minare l’affidamento congiunto, e instaurare un affidamento esclusivo.
La correzione di questi casi contorti e dolorosi sta nel ripristinare e far funzionare l’affidamento congiunto. Adesso questo bambino va in una comunità protetta, poi passerà al padre: anche se il padre avesse patito (e non lo sappiamo) un danno dalla ex-moglie, e l’ex-moglie avesse lavorato per estirpare dal figlio l’immagine del padre, si avrà una soluzione solo se il padre permetterà al figlio di vedere la madre ogni volta che vorrà. Per tornare alla pratica dell’affidamento congiunto.
Qual è l’idea-guida che lo fa nascere? È molto semplice: la separazione dei coniugi non deve diventare separazione dai figli. La formula 'i coniugi sono uniti finché morte non li separi', se rapportata ai figli diventa più grave: con i figli hai una relazione a cui neanche la morte mette fine. Tu muori, ma i tuoi figli continuano a vivere, e tu vivi in loro. Il dramma, quando un padre-separato perde i figli, è qui: poiché i figli sono la sua sopravvivenza, perdendo i figli lui muore per sempre. La reincarnazione di un genitore nel figlio è la continuità della stirpe: è per questo che quando una coppia divorzia, il divorzio tira nella mischia i parenti di lui contro i parenti di lei. Anche qui, a Cittadella.
Questo scontro come fra clan ha sul figlio un effetto devastante: lui si sente l’elemento che spacca non una coppia, ma due file di famiglie, quella del padre con i nonni paterni e quella della madre con i nonni materni. Il bambino sente la famiglia come l’animale sente la tana: è un rifugio, fuori dal rifugio t’imbatti nei nemici, ma in famiglia sei al sicuro, tutti ti vogliono bene. Qui il rifugio-famiglia è scoppiato: padre e madre si combattono in una guerra in cui ognuno cerca di fare all’altro il massimo male, e l’arma per fare il massimo male è lui, il figlio. È un pessimo risultato, e non era inevitabile. Se il bene da preservare era il rapporto del figlio sia col padre che con la madre, l’affidamento congiunto l’avrebbe salvato, e adesso che è distrutto, per recuperarlo non resta che ritentare daccapo: pazienza infinita e vendette zero.
Ferdinando Camon
da avvenire |
|
|
Réponse |
Message 3 de 17 de ce thème |
|
Se mettessimo davanti il fatto che: Quando fanno un figlio, i genitori fanno qualcosa che li scavalca, che conta più di loro. che nella guerra tra padre e madre per la custodia del figlio, la vera vittima è il figlio, che il senso e la missione del matrimonio va oltre le nostre diatribe, i torti, le infedeltà, le incomprensioni e le colpe, non assisteremmo a questi drammi che non rendono giustizia a nessuno e a niente. |
|
|
Réponse |
Message 4 de 17 de ce thème |
|
Invece di citare Nietzsche sui torti e le cattiverie della donna, prova a citare Cristo e la Chiesa sulla sua bellezza, bontà e importanza nella famiglia e nella società, e questo vale anche per l'uomo. |
|
|
Réponse |
Message 5 de 17 de ce thème |
|
La tua ex, come dici tu, per Cristo e la sua Chiesa è e rimane tua moglie, e nessuna sentenza può annullare questa condizione. Ma al di la di questo è e rimane la madre dei vostri figli e le vostre incomprensioni nulla valgono a vanificare questa condizione. |
|
|
Réponse |
Message 6 de 17 de ce thème |
|
figli divisi a metà...
quando l'odio tra i genitori rovina la vita ad un bambino!
|
|
|
Réponse |
Message 7 de 17 de ce thème |
|
Mi sembrano discorsi molto maschilisti. E' questione semplicemente di educazione e maturità dei coniugi. Io non voglio insegnare niente a nessuno, siete tutti più preparati di me, ma quando mi sono separata dal papà di mia figlia, ed avevo solo 27 anni, non ho pensato nemmeno per un momento di allontanare la figlia dal padre. I problemi erano tra me e lui, non tra padre e figlia, per cui ho permesso che lui la vedesse tutte le volte che gradiva e non solo il martedì pomeriggio come stabilito dal giudice e per le vacanze, se mi chiedeva di poterla tenere un mese anzichè i 15 giorni stabiliti ed anche qui non mi sono mai opposta, Quando la nuova moglie ha partorito il primo figlio, ho portato mia figlia all'ospedale per farle conoscere il fratellino, quindi, dipende dal mettere il bene e la serenità del figlio prima dei risentimenti personali, che tra l'altro, secondo me, indicano un pessimo carattere pieno di problematiche irrisolte. Ho anche seguito in diretta la mamma, il papà, il capo del sindacato di polizia, la zia e l'onorevole Mussolini presidente dei problemi legati all'infanzia di questo piccolo, e quindi prima di esprimere i giudizi che leggo sopra che si rivelano mere basse insinuazioni, mi sarei informata! Non sarà per caso che il dottor Manganelli, capo della polizia abbia formulato le sue scuse!!!
Vengo a rispondere a: devono esserci motivi molto gravi perché un giudice abbia deciso di togliere a questa madre l’affido del figlio,Il padre è avvocato e d'accordo con lo psichiatra vuole affermare che il figlio è affetto da sindrome di Pax ... che non è riconosciuta a livello internazionale e lo psichiatra americano che ha "inventato" questa sindrome era un noto pedofilo ed affermava che la pedofilia era un modo di amare, come l'essere etero o gay!!! noi conosciamo solo la sceneggiata da lei organizzata. Non ti sa di organizzazione? Un ragazzino chiede aiuto alla zia e questa si preoccupa di filmare i poliziotti. Tutti i parenti del ragazzino giravano muniti di mezzi adatti alla ripresa visti i precedenti tentativi di prelevare il ragazzino. La zia ha filmato con una mano sola, con l'altra teneva il ragazzino e l'"encomiabile" bleah!!! ispettrice di polizia, se guardate il filmato originale, si rivolge alla zia che chiede spiegazioni, dicendo: "Io sono un ispettore di polizia, lei non è NESSUNO"
 |
|
|
Réponse |
Message 8 de 17 de ce thème |
|
Mi sembrano discorsi molto maschilisti
quali?
|
|
|
Réponse |
Message 9 de 17 de ce thème |
|
Ma allora è un vizio? Non puoi fare a meno di mettere dappertutto il tuo odio verso la Polizia?
Nell'articolo e nei discorsi successivi non si parla affatto di Polizia ma di baimbi vittime delle diatribe dei genitori. |
|
|
Réponse |
Message 10 de 17 de ce thème |
|
Sbagliato! Io non odio la polizia, odio le ingiustie che molti di loro perpetrano nascondendosi dietro la divisa, per questo da tempo sono con chi chiede un numero identificativo sul casco, sicuramente i soprusi diminuirebbero! E non si parla solo di bimbi, si attacca una madre, una zia, senza evidentemente essere a conoscenza dei fatti! |
|
|
Réponse |
Message 11 de 17 de ce thème |
|
Ah dimenticavo!
Con infinita pazienza (e vendette zero) |
|
|
Réponse |
Message 12 de 17 de ce thème |
|
Si parla di diatribe che ignorano l'interesse e la tutela del minore.
mai la polizia è citata se non nei tuoi post |
|
|
Réponse |
Message 13 de 17 de ce thème |
|
Al di là della polizia,in tutta questa storia, prevale soltanto il profondo odio che c'e' fra idue coniugi. Il figlio e' il capo espiatoio.... Mi dispiace che le istituzioni lo stanno avallando a spese del povero bambino..... |
|
|
Réponse |
Message 14 de 17 de ce thème |
|
IN FRANCIA AL POSTO DI MAMMA E PAPA’ CI SARANNO IL GENITORE 1 E IL GENITORE 2 Questo genere di provvedimenti tanto cari alla sinistra sconvolgono l’ordinamento naturale del creato ma ci provò Zapatero e ora Hollande non poteva certo essere da meno …. Il governo socialista di François Hollande è in procinto di abolire i ruoli di madre e padre. Verranno sostituiti dalle etichette più neutre di "genitore 1" e "genitore 2". La nuova nomenclatura comparirà in tutti i documenti con valore legale, inclusi i certificati di nascita. Il provvedimento rientra in un più ampio progetto che legalizzerà i matrimoni omosessuali e che darà alle coppie gay il diritto di adottare figli. La proposta del governo in materia di diritto di famiglia ha indignato l'establishment religioso d'Oltralpe e ha scatenato un'onda di critiche anche in molti altri francesi convinti che un simile provvedimento dovrebbe essere sottoposto a consultazione popolare. "Dovremmo indire un ...
referendum per consentire un reale dibattito su un tema così delicato" ha dichiarato Dominique Rey, il vescovo cattolico della regione meridionale di Frejus-Tolone alla testata Nouvelles de France. "La maggioranza della popolazione è d'accordo con una visione tradizionale del matrimonio" ha aggiunto il prelato mettendo in guardia contro "l'apertura del vaso di Pandora". Dopo un incontro con il ministro dell'Interno Manuel Valls, il Cardinale Philippe Barbarin lancia l'allarme: " I matrimoni dello stesso sesso spianano la strada a poligamia e incesto". Il ministro della Giustizia Christiane Taubira dice che la nuova legge che dovrebbe arrivare in Parlamento già questo mese, "è necessaria per secolarizzare il legame del matrimonio" e permetterà alle coppie dello stesso sesso di adottare dei figli. Nell'attuale legislazione francese una persona che ha una relazione omosessuale oppure una relazione eterosessuale non registrata come matrimonio può già adottare un figlio, ma a condizione di essere genitore single.
Fonte: Tgcom24 |
|
|
Réponse |
Message 15 de 17 de ce thème |
|
|
|
Réponse |
Message 16 de 17 de ce thème |
|
L'audio su LiberoTV
Una scenata pianificata? L'audio che può imbarazzare la madre di Padova
L'avvocato della signora spiegava come imbeccò un bimbo conteso dai genitori: "Gli dissi di fare i capricci con la polizia. Minacciò di gettarsi dalla tromba delle scale e non lo portarono via". ASCOLTA L'AUDIO
Il caso del bambino di Padova "rapito" della polizia continua ad essere al centro di dibattiti e discussioni. Smorzato l'impatto emotivo delle immagini, che sono state per quanto possibile metabolizzate, iniziano a farsi strada anche delle domande, più o meno scomode. Il tema, quello delle separazioni con bimbi contesi, è delicatissimo. Risulta naturale, ora, interrogarsi sul perché madre e zia, nel momento dell'esecuzione del provvedimento giudiziario, fossero lì. Risulta naturale interrogarsi sul perché siano state prontissime nell'immortalare tutto con un telefonino. Certo, la scarsa umanità dei poliziotti ha colpito; hanno fatto il loro dovere, ma andando oltre quel "minimo di violenza" necessaria per raggiungere l'obiettivo. Altrettanto certo, madre e zia non volevano rispettare il provvedimento di un giudice, e hanno fatto di tutto per ostacolare i poliziotti e, di conseguenza, hanno fatto di tutto per sottoporre il loro bimbo a uno choc terrificante. Le due donne hanno sfidato le istituzioni, e i poliziotti hanno dovuto ricorrere alla violenza.
Il ruolo degli avvocati - Un'altra domanda che inizia a fare capolino è quella relativa al ruolo che possono avere gli avvocati in vicende come questa. Che fanno, i legali? Fanno da pacieri o, piuttosto, esasperano le situazioni? Ed entrando nello specifico della vicenda del bimbo di Padova si scopre che l'avvocato Andrea Coffari, che assiste la signora Ombretta, madre del bimbo, ha una storia piuttosto particolare. In giovane età accusava di pedofilia il padre, e il padre fu poi giudicato per due volte innocente da un tribunale. L'avvocato Coffari ha poi subìto una pesante sconfitta nella veste di difensore delle parti civili al processo di appello per il caso dell'asilo Sorelli di Brescia: il caso fu riconosciuto del tutto insussistente (al pari della più nota vicenda di Rignano Flaminio, dove la principale accusatrice degli insegnanti era Barbara Lerici, che con Coffari ha combattuto e combatte molte battaglie sull'abuso dei minori).
Quando "imbeccava" i bambini - Inoltre, semplicemente "googlando" il nome Andrea Coffari, il motore di ricerca ci consegna molte informazioni su come l'avvocato sia stato coinvolto in diversi processi che, con sentenze definitive, hanno stabilito che i suoi assistiti avevano presentato false denunce di casi di pedofilia e maltrattamenti fisici e psicologici ai danni di minori. Certo, questo non significa nulla, però può aiutare a far luce sul contesto nel quale si è arrivati alla tragedia psicologica filmata da madre e zia. Ben più significativo, al contrario, un audio trasmesso a La Fine del Mondo, la trasmissione radio condotta da Selvaggia Lucarelli su M2o. Nella registrazione, Coffari, al teatro comunale di Sant'Orense, il 12 marzo 2011, getta una luce inquietante sulle modalità con le quali difende i suoi assistiti: il legale spiega di aver imbeccato un minore conteso, di averlo "indirizzato" nei comportamenti, e aggiunge di avergli spiegato cosa dovesse fare per "dimostrare" la volontà di voler stare con un genitore piuttosto che con l'altro. Per inciso, esiste una norma deontologica che vieta agli avvocati di avere contatti con i bimbi, ed è prassi di tutti i tribunali ascoltare le testimonianze dei minori senza i legali preventi. Eppure Coffari narra la vicenda di un bambino, Matteo, una vicenda per molti versi simile a quella di Padova, e di quello che suggerì al piccolo di dire in presenza dei poliziotti che si sarebbero presentati per affidarlo al padre, come aveva stabilito un provvedimento giudiziario: "Se tu hai detto che non ci vuoi andare, devi farglielo capire. Fai i capricci, come li fai per le figurine". E i capricci li fece, "con forza, con violenza. Minacciò di buttarsi giù dalle scale. E nessuno venne a prendere questo bambino".
|
|
|
Réponse |
Message 17 de 17 de ce thème |
|
Il bimbo strappato e quel filmato
Contenuto Articolo
Caro direttore,
solitamente mi ritrovo nei suoi interventi anche in tv, ma sulla vicenda del bambino di Cittadella vorrei chiederle: ammesso che il padre avesse tutte le ragioni e che la madre avesse finanche "plagiato" il bambino, quale amore e rispetto quell’uomo ha trasmesso a suo figlio, trattandolo in quel modo? Ripensando a Salomone, sono anch’io convinta che il figlio va affidato a chi è disposto a sacrificarsi al suo posto perché lo ama. Una persona che si comporta nel modo evidenziato da quel video terribile, mi spiace, ma non sa cosa significhi essere padre, essere uomo! Il suo pensiero sembra essere stato che se il bambino non poteva averlo lui, allora non l’avrebbe avuto neanche la madre: e così è stato punito il bambino! Guarda caso, si tratta di un avvocato, persona, cioè che aveva modi e conoscenze per intervenire: con tutto questo, non possiamo far finta che si sia anteposto il bene del bambino! Non in quel modo disumano. Sono una nonna, che prova una grande sofferenza! Con molta stima.
Maria Pia Belletti
Gentile direttore,
sono stupefatto per le sue osservazioni in tv domenica pomeriggio su Rai1 circa l’episodio del bambino del Padovano. Dalle sue parole sembrerebbe che una musica di sottofondo adatta possa modificare un episodio di gravità inaudita. E ancor più mi sorprende che il direttore di un giornale cattolico abbia questa posizione. Forse per lei sarebbe meglio nascondere questi fatti piuttosto che denunciarli, una prassi cara a una certa Chiesa che nulla ha a che fare con il messaggio di verità dei Vangeli.
Attilio Gusmaroli
Per prima cosa, gentili amici, ricapitolo che cosa ho detto in tv (su Rai1) domenica scorsa, invitato da Massimo Giletti a dire la mia sulla copertura mediatica del caso del «bambino strappato» di Cittadella e sulla diffusione del filmato che ha suscitato tante reazioni e che infine (giustamente) la Rai stessa ha scelto di non trasmettere più. Ho detto che quel filmato rappresenta la terribile «continuazione con altri mezzi di una "guerra"», quella dentro una famiglia che si è rotta e che ha come vittima certa un bambino conteso. E questo non significa giudicare, cara signora Belletti, i torti e le ragioni dei due genitori. Cosa che non posso e non voglio fare neanche oggi. Penso, infatti, che ogni figlio ha comunque diritto a sua mamma e a suo papà. A entrambi. Non mi sento, insomma, di trinciare giudizi su una vicenda che conosco per sommi capi, anche se ammetto di aver tremato, da padre, nel venire a sapere che quel papà – per la legge affidatario del bimbo – da anni non poteva giocare e non poteva sedersi a tavola con suo figlio. Credo infatti che la via più umana, quando si distrugge il bene di un’unità familiare, sia quella di non cancellare nessuna delle due figure parentali, madre e padre, e per questo ho cercato, invano, di suggerire anche nel dibattito tv a cui ho partecipato il tema dell’«affido condiviso» dei figli.
Torno sul filmato. Lo considero e l’ho definito "arma di battaglia" e non testimonianza oggettiva perché è stato realizzato da una delle parti in causa (una zia del piccolo), che ha confezionato anche l’agitato e gridato sonoro dello stesso. Ho detto: tentate un esercizio apparentemente paradossale, cioè pensate quelle immagini concitate con un altro sonoro, magari ilare e allegro, e vi accorgerete che potrebbero cambiare di senso, anzi che lo cambierebbero. Questo perché un dettaglio, anche il più importante, non può mai raccontare la "verità" (e la complessità) di una storia. Il problema, poi, è che quel dettaglio, che per un po’ è diventato – persino con tanto di inserzioni publicitarie – lo "spettacolo informativo" del giorno, non sparirà più. Anche se nessuno tornasse a proiettarlo in tv, il suo "file" resterà a tempo indefinito nel web e il piccolo che ne è stato incolpevole e "senza voce" protagonista domani se lo ritroverà davanti, in una delle sue molte versioni, non appena proverà a cercare tracce di sé nel continente digitale. Ecco perché sono così indignato per la diffusione di quelle immagini e del mix crudo e manipolatorio (perché "bellico", nel senso che ho spiegato) che propongono. Altro che nascondere, gentil signor Gusmaroli! Nasconde chi non va al cuore delle questioni sottolineate anche dal caso di Cittadella, nasconde chi fa uso strumentale e persino cinico di una vicenda come purtroppo tante, che lasciano nell’anima di troppi bambini (e di non pochi genitori) unghiate e ferite. Su "Avvenire", invece, ce ne occupiamo con tutta la possibile delicatezza e con seria continuità: in sede di cronaca, nella pagina "è famiglia", con il mensile "Noi Genitori e Figli". Lo facciamo anche oggi, a pagina 3. E continueremo a farlo.
da avvenire |
|
|
Premier
Précédent
3 a 17 de 17
Suivant
Dernier
|