Da oggi la spesa è gratis. Arriva il supermercato per chi non ce la fa
Mentre il caro-vita si abbatte sempre di più sulle famiglie e il numero di "chi non ce la fa" continua ad aumentare arriva il supermercato che permette di fare la spesa gratis. Certo, non è per tutti, ma solo per le famiglie più bisognose. Si chiama Emporio della Solidarietà, è nato a Città di Castello, in Umbria, e in Italia se ne stimano altri undici. E per capire chi "ammettere"? Tutte le richieste vengono valutate sia dai membri dei servizi sociali dei comuni che da rappresentanti della Caritas... TUTTI I PARTICOLARI
Domenica, 28 ottobre 2012 - 16:13:00
Nella città dove gli operai edili sono in sciopero ed hanno bloccato i cantieri e nella valle dove l'economia sembra ristagnare è nato un supermercato dove si può fare la spesa gratis. Ovviamente non tutti, ma solo le famiglie più bisognose. Si chiama Emporio della Solidarietà, è nato a Città di Castello, il primo in tutta l'Umbria. In Italia se ne stimano altri undici.
SPESA GRATIS A PUNTI - A metterlo in piedi tutti i comuni dell'alta valle del Tevere e la Caritas diocesana. Una politica attiva e molto concreta in un'Italia, come ha rilevato recentemente Confcommercio, dove i consumi stanno inevitabilmente crollando. I soldi in tasca o in banca sono sempre di meno e non bastano quasi mai. L'Emporio funziona con una sorta di moneta elettronica. Ogni famiglia viene attentamente valutata. Può capitare che siano i centri di ascolto delle diocesi a imbattersi in particolari situazioni di povertà oppure i servizi sociali dei comuni. Una volta che viene fatta la domanda di accesso al supermercato si mette in moto una commissione mista: è formata sia dai membri dei servizi sociali dei comuni che da rappresentanti della Caritas e valuta le effettive condizioni di necessità dei richiedenti. In base all'esito dell'istruttoria viene decisa in sostanza la quantità di beni di prima necessità che spettano per ogni richiesta. Ad ogni famiglia infatti viene consegnata una tessera con un numero prestabilito di punti mensili che varia in base ai componenti, alle condizioni socio-economiche e via dicendo.
QUATTRO MESI PER RIPARTIRE - Ogni prodotto ha un costo espresso proprio in punti e dunque non si sbaglia e non ci sono rischi che qualcuno magari se ne approfitti: "Siamo ancora all'inizio - racconta ad Affari il direttore della Caritas di Città di Castello Don Paolino Trani - l'emporio è stato inaugurato solo da alcuni giorni. Ancora è difficile stabilire quante siano le famiglie che ne avranno effettivamente bisogno. Io in giro ho il sentore che la gente aspettasse questo aiuto con grande fermento. C'è un gran bisogno in un momento come questo anche delle cose più basilari. Noi daremo un aiuto per quattro mesi sperando che nel frattempo queste famiglie in difficoltà possano riprendersi economicamente e tornare autosufficienti. Se poi dopo un mese di sospensione quel nucleo si trovasse ancora in difficoltà potrà cominciare di nuovo ad usufruire dell'assistenza dopo un'ulteriore valutazione dell'apposita commissione. Quindi ci sarà una certa rotazione di queste tessere. Noi abbiamo calcolato quasi 400 famiglie che potrebbero essere servite dall'Emporio ma potrebbe essere una stima per difetto. I beni che si possono trovare sono stati per lo più forniti da aziende locali, mentre siamo rimasti un po' delusi dai supermercati che non stanno contribuendo come ci aspettavamo. Anzi penso proprio che alcuni prodotti come i latticini dovremo comprarceli da soli perché stanno scarseggiando". Le nuove povertà che inducono a non avere le risorse neanche per mangiare coinvolgono tutti senza distinzione. Lo dimostra il fatto che le prime famiglie che hanno avuto accesso all'Emporio sono state sia italiane che straniere, con una leggerissima prevalenza delle seconde.