|
De: Enzo Claudio (Mensaje original) |
Enviado: 29/11/2009 08:44 |
Domenica 29 Novembre
San Francesco Antonio Fasani
|
Lucera, 6 agosto 1681 - Lucera, 29 novembre 1742
Ancor giovane fu accolto tra i Minori Conventuali. Si distinse subito per la sua vita integerrima e fu esempio di austerità e zelo sacerdotale. Eletto Ministro Provinciale promosse le regolare disciplina in tutta la Provincia. Propagò la devozione alla Vergine Immacolata, e per circa 40 anni si rese famoso nelle Puglie per la sua ardente parola e per la grande carità verso i poveri, gli orfani e i carcerati. Fu canonizzato da Giovanni Paolo II il 13 aprile 1986.
| |
Altri Santi del giorno
| |
|
|
|
Lunedì 30 Novembre
Sant' Andrea, Apostolo
|
Bethsaida di Galilea - Patrasso (Grecia), ca. 60 dopo Cristo
Andrea, già discepolo di Giovanni Battista, fratello di Pietro, gli comunicò la scoperta del Messia. Entrambi furono chiamati dal Maestro sulle rive del lago per diventare 'pescatori di uomini'. Nel prodigio della moltiplicazione dei pani segnala a Gesù il fanciullo dei cinque pani e dei due pesci. Egli stesso insieme a Filippo riferisce che alcuni Greci vogliono vedere Gesù. Crocifisso a Patrasso secondo la tradizione, é particolarmente venerato nella Chiesa greca.
| |
Altri Santi del giorno
| |
|
|
|
Lunedi, III Settimana di Avvento, s. Andrea ap. |
|
|
|
|
|
|
Sant’Andrea, apostolo
Andrea, figlio di Giona e fratello di Simon Pietro, era originario di Betsaida, e con il padre e il fratello esercitava il mestiere di pescatore in Galilea, nel lago di Tiberiade. Discepolo del Battista, ne accolse la testimonianza resa a Gesù di Nazaret, indicato come “l’Agnello di Dio” e insieme all’apostolo Giovanni si mise a seguirlo. “ Protocleto”, lo chiama la Chiesa d’Oriente, cioè il primo chiamato. Fu lui infatti, secondo la tradizione del Vangelo di Giovanni, a condurre a Gesù il fratello Pietro. “Abbiamo trovato il Messia!”, fu il suo annuncio gioioso, e dal Messia fu fatto, insieme al fratello, “pescatore di uomini”. Tale ce lo presenta il vangelo, ancora vivente il Maestro: fu Andrea infatti a condurre a Gesù i greci saliti a Gerusalemme per il culto e anche il ragazzo con i suoi cinque pani e due pesci che, benedetti dal Maestro, furono sufficienti a sfamare la moltitudine che lo aveva seguito. Secondo una tradizione non documentabile, ma molto antica, dopo la morte e risurrezione di Gesù, Andrea annunciò il vangelo in Siria, in Asia minore e in Grecia; in Grecia, a Patrasso, sarebbe stato crocifisso, su una croce decussata, cioè con i bracci disposti diagonalmente, a forma della lettera X, cui è rimasto il nome di Croce di sant’Andrea. Le sue reliquie nel 1208 furono portate ad Amalfi. La testa, giunta nel 1462 a Roma, è stata restituita alla chiesa di Patrasso dal papa Paolo VI nel 1974, in segno di rispetto verso l’Ortodossia che in lui venera il primo arcivescovo della Chiesa di Costantinopoli.
Il 30 novembre 1943 muore ad Auschwitz, dove era stata internata, la giovane ebrea olandese Etty Hillesum. Nel Diario e nelle Lettere ha lasciato testimonianza di una straordinaria avventura spirituale, che nell’esperienza degli eventi tragici che ha vissuto, nell’abisso della disperazione e dell’assurdo costituiti dalla Shoah, gli ha consentito di trovare un orizzonte di senso, di riconoscere una Presenza e di custodirla come il suo tesoro segreto. Scriveva nel Diario: “L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l’unica cosa che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini”.
A cura delle Benedettine del Monastero di Viboldone
| |
|
|
|
Martedì 1° Dicembre
Sant' Eligio, Vescovo
|
Chaptelat (presso Limoges, Francia), 588-590 - Olanda, 1 dicembre (?) 660
Di famiglia Gallo-Romana, secondo la leggenda Clotario II gli commissionò un trono ed egli ne fece due con la quantità di metallo prezioso fornitogli per uno. Clotario lo nominò, così, suo orefice e monetiere. Tesoriere del re Dagoberto II, fondò il monastero di Solignac nel 632 e costruì ospizi e molti altri monasteri; alla morte del re, Eligio fu nominato vescovo e fece numerosi viaggi nelle Fiandre e nelle isole Frison. Eligio é il patrono degli orefici, dei maniscalchi e dei contadini.
| |
Altri Santi del giorno
| |
|
|
|
Martedi, III Settimana di Avvento |
|
|
|
|
|
|
Sant’Eligio, vescovo (VII secolo)
Eligio, di modesta famiglia gallo-romana, fu avviato all’apprendimento del mestiere di orefice nella bottega di Abbone, un grande esperto nell’arte dell’orificeria, e di questa arte divenne a sua volta un grande maestro. La leggenda ne testimonia l’onestà oltre che la bravura raccontando che il re Clotario II gli commissionò un trono d’oro, dandogli il metallo occorrente, ed Eligio ne ricavò due troni. Sotto il re Clotario sarà poi chiamato a dirigere la zecca di Marsiglia e dal nuovo re Dagoberto riceverà altre missioni di fiducia. Eligio compirà in questo tempo altre missioni di sua iniziativa, come riscattare a sue spese i prigionieri di guerra e fondare monasteri, tra i quali quello di Solignac nel 632, e ospizi. Alla morte del re, nel 639, sceglie la vita religiosa e nel 641 viene consacrato vescovo di Noyon-Tournai. Inizia così una esistenza nuova, tutta dedicata all’opera di rievangelizzazione nel Nord della Gallia, nelle regioni della Mosa e nelle isole della Frisia. Nello svolgimento di questa missione morirà, in terra olandese. Di qui i suoi resti saranno riportati a Noyon solo nel 1952, ma il suo culto si diffonderà subito in Francia, in Germania e anche in Italia. E sarà scelto come patrono non solo dagli orafi, ma da tutti gli artigiani dei metalli, dai mercanti dei cavalli, dai maniscalchi e, ai nostri tempi, anche dai garagisti. Una vetrata del Duomo di Milano, dono degli orefici milanesi e opera di Niccolò da Varallo, riproduce sant’Eligio che agguanta per il naso con una tenaglia un diavolo vestito da donna.
Oggi si ricorda anche la morte del beato Charles de Foucauld , ucciso a Tamanrasset, nel deserto dove si era ritirato per vivere in mezzo ai Tuareg la sua presenza silenziosa di amore universale. Parabola del chicco di grano che deve cadere a terra per portare frutto, solo dopo la morte fratel Charles troverà numerosi discepoli. La prima fraternità ispirata alla sua figura spirituale, quella dei Piccoli Fratelli di Gesù, nacque nel 1933; ne seguirono poi altre, in forma di Congregazioni, Associazioni, Pie unioni, espressioni diverse della stessa spiritualità di Nazaret, silenziosa presenza dell’amore di Cristo nei contesti più poveri e marginali della storia umana. | A cura delle Benedettine del Monastero di Viboldone
|
|
|
|
Mercoledì 2 Dicembre
Santa Bibiana, Martire
|
sec. IV
Secondo la leggenda pare sia stata martirizzata insieme ai genitori e alla sorella. Sebbene subì numerose torture ella non rinnegò mai la sua fede. Sul luogo della sua sepoltura é stata costruita una basilica. Il suo culto si diffuse sempre più verso il 1625 quando sulle rovine della vecchia basilica eretta dal Papa Simplicio ne fu costruita una nuova, ancora oggi presente.
| |
Altri Santi del giorno
| |
|
|
|
San Cromazio di Aquileia (V secolo)
Cromazio apparteneva al clero della città di Aquileia, centro politico di rilievo dell’Impero romano, sulla strada che congiungeva Roma alla Dalmazia, e sede vescovile considerata la terza d’Italia per importanza dopo Roma e Milano. Gerolamo vi era vissuto a lungo prima di ritirarsi nel deserto della Calcide e conosceva Cromazio come l’animatore di un fervente cenacolo presbiterale che egli aveva definito una volta simile a “una comunità di santi”. Di questa comunità Cromazio fu a lungo il personaggio più in vista, il lievito della vita spirituale della città. Come esponente dell’ortodossia collaborò attivamente con il vescovo Valeriano per debellare l’arianesimo nella Chiesa di Aquileia, che in passato era stata assai vicina agli imperatori ariani. Alla morte di Valeriano, nel 388, sant’Ambrogio lo chiamò a succedergli nella cattedra vescovile di Aquileia. E Cromazio fu vescovo saggio e dotto, “il più santo e il più dotto” di tutti i vescovi del tempo, lo definì Gerolamo, che a lui dedicò molte delle sue traduzioni dei libri biblici. Del suo zelo pastorale e della sua ardente carità parla anche san Giovanni Crisostomo. Cromazio è autore di un commento al Vangelo di Matteo e di numerosi Sermoni che sono testimonianza della fede e della vitalità dell’antica Chiesa aquileiese. Il 2 dicembre si fa memoria anche di santa Bibiana , martirizzata insieme ai genitori e alla sorella durante la persecuzione di Giuliano l’apostata. A lei papa Simplicio intitolò nel V secolo a Roma una basilica sull’Esquilino.
A cura delle Benedettine del Monastero di Viboldone
|
|
|
|
Giovedì 3 Dicembre
San Francesco Saverio, Sacerdote
|
Xavier, Spagna, 1506 - Isola di Sancian, Cina, 3 dicembre 1552
Studente a Parigi conobbe sant'Ignazio di Loyola e fece parte del nucleo di fondazione della Compagnia di Gesù. E' il grande missionario dell'epoca moderna. Portò il Vangelo a contatto con le grandi culture orientali, adattandolo con sapiente senso apostolico all'indole delle varie popolazioni. Nei suoi viaggi missionari toccò l'India, il Giappone, e morì mentre si accingeva a diffondere il messaggio di Cristo nell'immenso continente cinese.
| |
Altri Santi del giorno
| |
|
|
|
Giovedi, III Settimana di Avvento, s. Fracesco Saverio |
|
|
|
|
|
|
San Francesco Saverio, sacerdote (1506-1552)
Nato nel 1506 nella nobile famiglia basca dei Xavier nella Navarra, Francesco nel 1525 si trasferì a Parigi per proseguire i suoi studi, divenendo magister artium. A Parigi si trovò accanto a Ignazio di Loyola, compagno di studi e di alloggio. A lungo resistette alla grande attrattiva che Ignazio e la sua scelta esercitavano su di lui, finché nel 1534, nel giorno dell’Assunta, si trovò anch’egli con i primi gesuiti a Montmartre a consacrarsi a Dio per sempre. Partito per la Palestina, dovette fermarsi a Venezia, essendo la Terra Santa inaccessibile a causa dei turchi musulmani, e qui, ordinato a 31 anni sacerdote, si dedicò con Ignazio alla stesura delle costituzioni della Compagnia di Gesù. Raggiunse poi con i suoi compagni Roma, dove si misero a disposizione del papa per essere inviati in missione. Francesco, con la nomina papale di nunzio apostolico, partì per l’Estremo Oriente. Nel 1542 sbarcò prima in Mozambico e poi raggiunse Goa, capitale delle Indie, dove iniziò la sua missione di evangelizzazione. Portò quindi l’Evangelo nello Sri Lanka, a Malacca, dove incontrò i primi giapponesi, e nelle Molucche. Animato da ardente zelo missionario, raggiunse nel 1548 il sud del Giappone, dove si fermò due anni fondando le prime tre fiorenti comunità cristiane. Pensando che non avrebbe potuto proseguire la sua opera missionaria senza visitare la culla della cultura giapponese, progettò di raggiungere la Cina; ma lungo il viaggio fu colpito da forti febbri e fu condotto sull’isola di Sangchuan, dove morì la notte tra il 2 e il 3 dicembre del 1552. Aveva portato il vangelo a un numero grandissimo di pagani, percorrendo distanze smisurate, tra mille difficoltà di cultura e di lingua: la sua opera aprì nuove vie alle missioni gesuite. Nel 1927 fu proclamato patrono delle missioni, insieme a santa Teresa di Lisieux. | A cura delle Benedettine del Monastero di Viboldone
|
|
|
|
Venerdì 4 Dicembre
San Giovanni Damasceno, Sacerdote e dottore della Chiesa
|
Damasco, 650 - 749
Di famiglia cristiana, si ritirò in Palestina insieme al fratello e fu ordinato sacerdote dal Patriarca Giovanni V. Predicò nella Basilica del San Sepolcro a Gerusalemme: per questo migliorò le sue conoscenze sulla teologia. Dottore della Chiesa Orientale ha lasciato numerose opere letterarie che abbracciano ogni campo delle scienze letterarie.
| |
Altri Santi del giorno
| |
|
|
|
Venerdi, III Settimana di Avvento |
|
|
|
|
|
|
San Giovanni Damasceno - sacerdote e dottore della Chiesa - (VII-VIII secolo )
Giovanni nacque a Damasco intorno al 650, in una famiglia di arabi cristiani. L’Islam, a meno di vent’anni dalla morte di Maometto, era in piena espansione e Damasco, nuova capitale dell’impero arabo, era sede del califfato. Giovanni, come già il padre, lavorò alla corte del califfo, fino ad occupare l’alta carica di gran visir, cioè ministro delle finanze. Ma quando, attorno al 700, la politica musulmana nei confronti dei cristiani si inasprì, Giovanni, costretto a lasciare Damasco, fece la scelta decisiva della sua vita. Distribuiti tutti i suoi beni, entrò nella laura di S. Saba, vicino a Gerusalemme, dove si conduceva vita monastica nella forma tipica del monachesimo bizantino, e qui dedicò tutte le sue energie allo studio e alla preghiera. Ordinato prete dal patriarca di Gerusalemme Giovanni V, ebbe un ruolo di primo piano, come predicatore e scrittore, nella polemica iconoclasta scatenata da Leone III Isaurico nel 730, diventando uno dei principali difensori del culto delle immagini. Le affermazioni fondamentali del secondo Concilio di Nicea del 787, che chiuse l’epoca iconoclasta fondando la liceità del culto delle immagini sull’incarnazione del Verbo di Dio, sono in larga misura ispirate al suo insegnamento. Giovanni Damasceno morì nel 750 e fu sepolto a S. Saba. La sua opera fondamentale, La fonte della conoscenza, rappresenta la prima sistematizzazione della teologia patristica di tradizione greca e ha costituito per molti secoli in Oriente la sintesi più letta di teologia dogmatica.
Il 4 dicembre si fa memoria anche di santa Barbara, martire, patrona dei vigili del fuoco.
|
A cura delle Benedettine del Monastero di Viboldone
|
|
|
|
Sabato 5 Dicembre
Beato Filippo Rinaldi
|
Lu Monferrato (Alessandria), 28 Maggio 1856 - 5 dicembre 1931
Nato nel 1856 a Lu Monferrato (Alessandria), il beato Filippo Rinaldi a 21 anni conobbe don Bosco. Divenuto prete e maestro dei novizi, fu inviato in Spagna. Ne divenne Ispettore e contribuì allo sviluppo dei Salesiani in loco. Da vicario generale della congregazione, diede impulso ai cooperatori, alla pastorale vocazionale, istituì le federazioni mondiali degli ex allievi e allieve, fu attento al mondo del lavoro. Sostenne le Figlie di Maria Ausiliatrice e intuì il ruolo delle «Zelatrici», future «Volontarie di don Bosco». Rettor maggiore nel 1922, morì nel 1931. Riposa nella basilica di Maria Ausiliatrice.
| |
Altri Santi del giorno
| |
|
|
Primer
Anterior
2 a 12 de 1557
Siguiente
Último
|