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De: giulipippi (Mensaje original) |
Enviado: 04/03/2013 13:23 |
La vigilanza è una lotta contro se stessi contro anche la riduzione della radicalità evangelica alla misura umana. Il più grande combattimento che dobbiamo fare con noi stessi è pensare e ridurre il vangelo a quello che piace a noi, al Dio secondo me.
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La vigilanza va unita all'azione dello Spirito. La vigilanza è lucidità interiore, intelligenza, capacità critica, a partire da se stessi. La fede non anestetizza la nostra capacità di giudicare la storia, il mondo che ci circonda, anzi è esattamente l'opposto. San Paolo dice chiaramente che, alla luce della fede, noi dobbiamo valutare la società, il mondo, la cultura, gli stili di vita, non è possibile che noi ingoiamo il mondo che ci circonda con tutte le diavolerie e, in nome di una fede e dell'amore che viene da Cristo, tutto è lecito. Non è possibile che un cristiano dica tutto è lecito e non è possibile che noi non usiamo l'intelligenza e la vigilanza su tutto questo, perchè poi la mancanza di vicilanza sulla capacità diu dare un giudizio critico alla storia porterà, non il cristiano ad evangelizzare il mondo, ma il mondo a secolarizzare i cristiani.
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Allora vigilanza su se stessi partendo dalla parola di Dio, è lo Spirito che ci convince del peccato.Lo Spirito ci darà questa capacità critica: eseminate tutto e tenete ciò che è buono. Il crostiano non può pensare solo al suo rapporto con Dio; fede, non può pensare solo al rapporto con se stesso; la speranza, ma non può esimersi dal relazionarsi anche con gli altri, vigilanza dell'amore. Ma tu ti preoccupi di chi ti sta accanto? Sei vigilante per la sua fede? Sei vigilante per la sua vita, per quello che egli è?
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