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De: giulipippi (Mensaje original) |
Enviado: 04/03/2013 15:45 |
Trovate delle attinenze ?
“…i
contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono
testimoni… Invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni
passati, ma solo degli ultimi sei mesi… Chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati… sono loro i responsabili! Io vengo confuso… oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento. Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico… Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. è un movimento che non può essere fermato. Non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta. Noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo”.
Adolf Hitler – Discorso per le elezioni Berlino 4 aprile 1932
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5 marzo 2013 - ore 06:59
Rispettare i grillini? Up to a point
Gli alieni si mostrano, con danni. Bersani li vuole con passione
In
democrazia bisogna rispettare tutti, d’accordo, si dice così. Anche un
movimento nato dal fortunato vaffanculo di un attore comico annoiato?
Anche una masnada di parvenu organizzati da un couturier del web che
teorizza idee da setta new age sul futuro del pianeta Gaia? Bisogna
trattare con i guanti una classe dirigente come quella che si lascia
ammirare nei video delle prime assemblee di deputati e senatori a cinque
stelle?
© - FOGLIO QUOTIDIANO
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C’è
un filo sottile che non è mai scomparso dalla cultura politica italiana
e che a volte torna a farsi spessa linea guida di partiti e movimenti.
Si tratta dell’idea di "estraneità" a un Paese della cui parte migliore
ci si sente i rappresentanti più adatti e gli interpreti più veri. Oggi,
di fronte al Movimento 5 Stelle, questa idea, spesso immaginaria,
sembra riemergere e tornare d’attualità con la furia "distruttrice" di
una formazione che disprezza molte espressioni di una nazione «in
macerie» e punta a conquistare le leve del comando per «cambiare il
mondo».
Nella lunga genealogia si potrebbero addirittura
scomodare il Partito d’Azione dell’immediato dopoguerra e le sue
innervazioni nei partiti della Prima Repubblica. «Coscienza critica di
un Paese estraneo», si disse di Norberto Bobbio alla sua scomparsa. Ma
si può restare anche nella (nobile) canzone d’autore, per ricordare che
il disco postumo di Giorgio Gaber fu intitolato senza scandalo «Io non
mi sento italiano». Superfluo dire che qualunque accostamento tra
Beppe Grillo e il «mite giacobino» Alessandro Galante Garrone sarebbe
giustamente da bollare come assurdo; ma i tempi, gli uomini e gli stili
sono molto cambiati. Una volta l’obiettivo critico era il corpaccione
del Belpaese, ritenuto incapace di sollevarsi al di sopra dei propri
vizi atavici: dalla mancanza di senso civico alla furbizia
particolaristica e al conservatorismo qualunquista.
I proponenti
erano in minoranza, come non può non essere chi si ritiene al di sopra
dell’italiano medio, della sua condotta e anche dei suoi gusti. Era
un’élite intellettuale che faticava a capire i propri concittadini e ne
era ricambiata nell’incomprensione. Sentimento di superiorità e volontà
di radicale cambiamento che si sono trasfusi in quella parte della
sinistra che non era di massa e popolare. E che ha avuto un’ulteriore
evoluzione nell’era di Mani Pulite, con la foga giustizialista. In
un’Italia perennemente corrotta e refrattaria alla legalità poteva
essere la ristretta classe della magistratura a portare un rinnovamento
profondo dei vizi nazionali. Inutile dire che si tratta di una
vicenda costellata di intellettuali e politici – galantuomini e
sconfitti – che forse troppo pretendevano dai loro connazionali.
Diversissimi, è ovvio, sono un ex comico e un esperto dei nuovi media
(Gianroberto Casaleggio) insieme al ristretto gruppo di eletti che ora
entra in Parlamento. Molto più vasta, almeno a queste elezioni, la loro
base elettorale, ma i consensi che hanno ricevuto sono il frutto più
dello scontento e della protesta che dei meriti già acquisiti dai
cinquestelle.
Eppure, ciò che colpisce è il rifiuto, da parte
del nucleo chiuso e compatto – e anche ruvidamente giacobino – della
nuova formazione, di molto di ciò che questo Paese oggi è, nel bene e
nel male. Tutta la politica, i partiti e il galateo istituzionale vanno
azzerati senza salvare nulla, malgrado una storia magari macchiata ma
che ci ha portato a essere una solida democrazia liberale? Tutto il
giornalismo merita disprezzo generalizzato tanto da concedere udienza
soltanto a riviste e tv straniere? L’intera classe dirigente in senso
lato va dismessa a favore degli inesperti, unicamente per il fatto che
questi ultimi non risultano compromessi con qualsiasi scelta compiuta
recentemente? è necessario rigettare l’attuale modello di sviluppo e
tagliare tutti i ponti con il passato, all’insegna del provvisorio tanto
peggio tanto meglio?
Probabilmente, gli elettori di Grillo non
condividono questa prospettiva, ma vorrebbero solo un cambiamento
effettivo e non di facciata della cosa pubblica. è plausibile che
l’efficace strategia iniziale del Movimento lasci il posto a un
approccio più moderato. Dal disprezzo del proprio Paese, dalla
sopravvalutazione della propria purezza l’esperienza pare dirci che non
può nascere nulla di buono. Questo però non significa che abbiano
ragione gli "accomodanti" e i "transigenti", che a parole amano tanto la
propria nazione da perdonarle tutto, anche l’egoismo, la sciatteria, la
pigrizia e il malaffare. Tra i due eccessi, continua a piacerci
un’Italia "normalmente" un po’ più seria e rigorosa. Quella che tanti
cattolici e laici non hanno mai smesso di costruire, anche in mezzo alle
«macerie», letterali e metaforiche.
Andrea Lavazza
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De: haiku04 |
Enviado: 05/03/2013 14:34 |
Rivoterei:
.... ma senza farmi particolari illusioni.... già c'è chi dice che il tutto possa
servire a coprire i milioni di deficit della Casaleggio & C.... ma ne dicono tante....
Non abbiamo nulla da perdere, speriamo in bene, tanto peggio di così....
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Non abbiamo nulla da perdere, speriamo in bene, tanto peggio di così....
incominci a dubitare
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Governo solo di grillini Parlamento solo di grillini Religione solo di grillini Stato solo di grillini
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Solo grillilni? MAGARI!!!! almeno finchè non si adeguano a monti &c. e cominciano a rubare per se stessi e per le banche... in quel caso si voterà qualcun'altro, per ora rivoterei
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Certo ma questa non è democrazia, con tutte le problematiche che comporta, ma dittatura settaristica
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Solo
grillilni? MAGARI!!!! almeno finchè non si adeguano a monti &c. e
cominciano a rubare per se stessi e per le banche... in quel caso si
voterà qualcun'altro, per ora rivoterei
sicura che poi ci sia la possibilità di votare qualcun altro, Hitler docet
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Non riesco a capire il tuo bisogno di esasperare sempre le situazioni! |
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non esaspero nulla valuto solo delle possibilità
o pensi che il voto di protesta della maggior parte dei votanti fosse indirizzato veramente ad una presa di potere del binomio Grillo-Casaleggio o meglio Casaleggio-Grillo?
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Secondo te il fatto che non vogliano fare accordi, non dico alleanze per un governo, necessario, anzi indispensabile, ti dice nulla
Grimi, eletto per alzata di mano, spero non sia la destra, ha ribadito che non vogliono alcun governo di partiti e indica una soluzione, un governo a 5 stelle
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De: haiku04 |
Enviado: 05/03/2013 22:51 |
incominci a dubitare
No, esprimo quello che ho sempre detto, la fiducia bisogna conquistarsela, ho votato M5S perchè non avrei potuto votare per altri, ora staremo a vedere. Ma spero anche di non vedere inciuci.... se si alleano, si riducono come gli altri. Un governo 5 stelle? perchè no, mi piacerebbe!
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si può essere ma, come dice lo stesso M5S, il potere legislativo lo ha il parlamento e il governo deve sottostare, o forse vuoi anche un parlamento M5S?
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