O' ppazzo de pietre era un archeologo
che si era innamorato di qualcosa di immenso che aveva
trovato a Capri....
Innamorato tanto che quell'amore era diventato
pazzia......
pazzia che aveva contagiato il protagonista
principale di quel libro...
lo scrittore di quel libro
il lettore....... che preso dalla forza di quelle parole
sentì la vita scorrere tanto forte.. l'emozione tanto
forte che .... se ne fregò della donna che l'aspettava
alla fermata della metropolitana..
fu tanto forte quel libro che decise di mettersi
un vestito che veniva da quel libro... una parola
greca che significava... " il sole che incatena"
non che illumina... riscalda.... n ..incatena.......
e questo è lo scrivere..... quest'acqua deve spaccarti il viso..
in questi cieli ho trovato altri ppazzi de pietre
che in diversa forma vivono una vita anche molto forte
nelle parole.....
sono creature fragili della loro pazzia.. dolce pazzia....
ed a volte sbagliano.... ma hanno il distintivo di PdP
ultimamente non sento scorrere quest'acqua dolce
sento solo polemiche... sento solo cattiveria...sento
veleni serpeggiare.....
non mi piace.... e non voglio entrare nelle singole discussioni
si sbaglia... si sbaglierà mille e mille altre volte ancora
ma questi.... questi sono cieli nobili.... dove non ci sono
pilastri a reggerli... ma il vetro della poesia... della fantasia
dell'amicizia.. dell'amore che deve essere anche fiore capace di schiacciare le spine risbocciando ancora
...se non ha capacità di invadere le punte aguzze con petali
e petali nuovi............. agli occhi... rimarranno solo rovi.........
solo rovi... che avranno le loro ragioni del contendere..
..... ma in fondo solo rovi...
ed allora... la Capri bella .. quella che ti fa scoppiare
il cuore non è più qui in questi cieli....