Lasciarsi non è mai stato facile, né tanto meno piacevole: separare due entità che parevano destinate a diventare una è uno shock tale che, a volte, si preferisce continuare sulla strada intrapresa tentando di fare come se niente fosse, ignorando detriti e macerie che hanno reso malconcio il cuore. E quando anche si riesca a chiudere prima di essere sereni e riuscire a ricordare con un sorriso invece che con mille lacrime la persona che amavamo e tutti gli speciali ricordi condivisi, ciò che resta alla base è, come minimo, malinconica consapevolezza d’aver lasciato andare un po’ di noi.
Mi viene in mente una canzone di Gino Paoli che io trovo deliziosa, “Una lunga storia d’amore”: “Fai finta di non lasciarmi mai, anche se dovrà finire prima o poi questa lunga storia d’amore”.
Capita che le storie, anche le più splendide e promettenti, per motivi a volte sciocchi, debbano finire e ci troviamo a fare da soli cose che eravamo abituati a fare in due e a sorridere di qualcosa sapendo che avrebbe fatto lo stesso effetto anche a chi era un tempo la nostra dolce metà o ancora a respirare una libertà assoluta, ma del tutto inutile e non richiesta.
E pare di non poter respirare o trovare nuovi stimoli e motivazioni; come se una parte di noi fosse morta. Credo che perdiamo alcuni pezzi di noi per lasciarli all’altro, è inevitabile, ma penso anche che non ci sia altro posto al mondo più sicuro in cui lasciare una parte di noi che nelle mani di chi abbiamo amato con tutto il cuore… |