Attenzione! Attenzione! Questo, a distanza di 100 giorni dal mio arresto, è un piccolo contributo che voglio dare per mettere in guardia voi tutte e tutti. 1) Se per caso avete lampadari in casa, funzionanti con lampadine, fate attenzione, potreste pentirvene. Ma se proprio non potete farne a meno di averne qualcuno, non tenete in casa altre lampadine, oltre quelle già inserite negli appositi lampadari. Quando si fulmineranno, vagherete nel buio e solo allora potrete averne di nuove. Assicurandovi però di buttare quelle rotte, perché anche esse, come fatto notare dagli acutissimi Ros e Pm, sono un ottimo mezzo per costruire bombe. 2) Se ritenete opportuno abbellire la vostra presenza fisica con orecchini, badate bene a non acquistarli, qualora siano di rame. E se per caso un amico o amica ve ne voglia regalare un paio, separatevene senza indugi, perché sono armi pericolosissime. 3) Se non avete la maniacale abitudine di dare un posto ad ogni cosa, ma siete disordinati e tendete ad avere una improvvisata scatola degli attrezzi, dove tenete fra l’altro chiodi e pinzette per fermare i fogli, che dirvi? Evidentemente siete pericolosi terroristi, pronti a preparare bombe in ogni minuto. 4) Se vi capita di avere in casa mollette per i panni, non di plastica, bensì di legno, inceneritele, bruciatele, spargete le loro ceneri ai quattro venti. Non avete idea di cosa si nasconda dietro di loro. Che si specializzino nell’arte sopraffina (vera arte dei nostri tempi) del reinventare un significato per le parole, laddove guerra diventa missione di pace; laddove le bombe sono intelligenti e non pericolose e gli orecchini di rame e le lampadine pericolosi esplosivi; laddove il terrorismo non è quello di chi rinchiude, uccide, reprime ma quello di chi critica tutto ciò; laddove la devastazione si chiama civilizzazione, progresso o ricchezza; laddove il non accettare lo status quo dell’ingiustizia è sinonimo di pericolosità sociale; laddove gli immigrati carcerati si chiamano ospiti. Le mie parole non hanno il peso della storia dei nostri tempi, della rabbia, dell’insolenza, della voglia di abbattere tutta la crudeltà, la ferocia della gabbia che rinchiude la vita di tutti noi, fuori e dentro le galere, schiavi di una vita che non vogliamo, di un mondo che cade a pezzi e che chiama i suoi residui progresso. Dalla parte di chi lotta, di chi non si inchina. Le bombe e il terrore li semina lo Stato, il Potere e la nostra santa Democrazia Per la libertà di tutte e tutti. Una donna libera. Giulia.
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