Non ho seguito questo caso, ma da quanto hai scritto sono rimasta a dir poco basita!
Purtroppo in anni relativamente lontani molte persone sono state sepolte vive perchè cadute in stato catotonico o in catalessi, quindi apparentemente morte, ma in realtà si trattava di patologie relative a sindromi psichiatriche di cui allora si sapeva ben poco. Ma oggi?? Se l'equipe ospedaliera è stata corretta e quindi l'elettroencefalogramma era risultato piatto, il cuore fermo e l'attività motoria pure, dopo un determinato numero di ore, come vi può essere ancora vita in un corpo?
Incuriosita ho dato uno sguardo al web:
Resta pur sempre la rarità del caso di Villagrazia di Carini, dove il corpo di Grazia Bruno, morta a 68 anni per una brutta malattia, giace ormai da quasi una settimana in una bara che, anche oggi, è rimasta aperta: i suoi figli non hanno intenzione di seppellirla. "Se il primo medico legale ha accertato il decesso - dice Procaccianti, direttore dell'Istituto di Medicina Legale di Palermo - ed il cardiologo ha effettuato la verifica dell'assenza di qualunque attività cardiaca per venti minuti, l'iter di constatazione della morte può essere considerato più completo. Sono tanti i fattori che devono essere considerati e non tutti i requisiti per accertare un decesso emergono immediatamente. Probabilmente in questa circostanza il processo rigor mortis è più lungo, ma siamo già di fronte ad un caso limite, in cui interviene, forse, l'estrema difficoltà di staccarsi da una persona molto amata. Ma considerando questo aspetto, sconfiniamo nell'ambito della psicologia".