La serata è iniziata nel segno del malocchio con un sipario che non si alza e quei due tipi che tentano di buttarsi da una balaustra per rivendicare i propri diritti di lavoratori.Un tributo a Baudo?Mah!!! Un tentativo di fare audience? Non si sa. Il tentativo di Fabio Fazio di recuperare la situazione non mi sembra così improvvisato.Fazio stringe quella lettera dei protestanti e decide di leggerla
come aveva promesso. Pare siano campani,tanto per cambiare, disoccupati e denunciano uno spaccato della nostra società che ben conosciamo e che gesti del genere purtroppo, come è noto, non risolvono. Arriva la Lucianina con un corteo che neanche Papa Ratzinger ai tempi d'oro... e vestita con i resti degli abiti della Clerici...
Ho ascoltato attentamente solo Arisa...bravissima...voce limpida e viso ancora pulito
Il momento più...più...quello frociarolo con Raffaella Carrá che sveglia il pubblico
dall'atarassia in cui erano precipitati...eh eh
Una donna che a 70 anni trascinerebbe tutto il teatro Ariston, l'orchestra,
i bacucchi fra il pubblico e pure Beppe Grillo che è fuori a protestare...
Un'endovena di Redbull dopo una sbornia di camomilla...e brava Raffa
Ma stasera non mi perderò quel Piccolo Grande Amore...eh sì
Sanremo è Sanremo: i disoccupati campani in albergo di lusso a spese della Rai
20 febbr – Continuano a far parlare di sé i disoccupati campani che durante la prima serata di Sanremo hanno interrotto il monologo sull’ambiente di Fabio Fazio per attirare l’attenzione sulla loro situazione economica. Si è scoperto che i due, Salvatore Ferrigno e Antonio Sollazzo, in realtà non sono disoccupati ma degli assenteisti.
I due, insieme con due complici, si sono comprati un biglietto di galleri due al botteghino a cento euro l’euro l’uno e due ai bagarini a 180 euro e sono entrati in teatro. I soldi, hanno raccontato, di averli racimolati facendo una colletta. Una volta portati fuori dall’Ariston i due sono stati portati in questura per l’identificazione e hanno trascorso la notte all’hotel Nazionale, in pieno centro a Sanremo. Un albergo costoso soprattutto durante i giorni del Festival.
Mamma Rai – Secondo la ricostruzione de Il Fatto Quotidiano l’albergo sarebbe stato pagato dalla Rai. Ecco cosa hanno dichiarato alla giornalista del Fatto: “Ieri sera siamo stati avvicinati da una persona che ci ha detto di lavorare per la Vita in diretta e ci ha invitato a partecipare al programma il giorno dopo. Ci ha raccomandato di non dire una parola a nessun giornalista, di non parlare di nessuna trasmissuione. E ha aggiunto che ci avrebbe pagato l’albergo“.
A parlare è Sollazzo che spiega come, se non avessero avuto l’albergo pagato, sarebbero tornati verso casa in auto. “Hanno pagato loro anche se poi ci hanno detto che qualcuno in alto ha messo il veto”. Effettivamente è abbastanza singolare che un’azienda danneggiata nell’immagine che paga l’albergo a chi ha recato il danno.
Profetica la scenografia, a questo punto: bellezza lacerata dal tempo (Kessler e Cardinale ), orchestra nascosta in una griglia scura, e forse quel sipario che non si è alzato la prima sera voleva dire qualcosa: “Siete davvero sicuri di volerlo fare? Di proporre questo Festival?”. Il teatro, che tanti Festival ha fatto e tante ne ha viste, aveva provato forse a ad avvertirli, ma un po’ troppo tardi.
In finale Gualazzi, Rubino e Arisa, fortunatamente vince Arisa, perchè gli altri due..... mah!
Fregato il presuntuoso Renga, vincitore annunciato e che ancora una volta è uscito non da Papa ma da cardinale.... mentre premiato De Andrè j. per il testo della canzone che non era passata (Premio critica Mia Martini)
Crozza prudente, dopo i fischi dell'anno scorso: monologo un po' retorico sul genio degli italiani... ma bisogna tornare indietro e di molto, a Buonarroti, Meucci, Colombo, Pietro d'Arezzo, insomma oggi chi si potrebbe citare??
Bello lo show di Ligabue, gli anni passano anche per lui, chioma corta e grigia, ma è sempre very very cool!
La Litti ha mal di piedi, è palesemente stufa e non è nel suo diritto, visto il compenso stellare!
Cala finalmente i sipario su un'ennesima edizione inutile!