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Come potrei trattenerla in me, la mia anima, che la tua non sfiori; come levarla oltre te, all'infinito? Potessi nasconderla in un angolo sperduto nelle tenebre; un estraneo rifugio silenzioso che non seguiti a vibrare se vibra il tuo profondo. Ma tutto quello che ci tocca, te e me insieme ci tende come un arco che da due corde un suono solo rende Su quale strumento siamo tesi, e quale grande musicista ci tiene nella mano? O dolce canto.
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La sera
Come una indefinibile fata d'ombre vien da lungi la sera, camminando per l'abetaia tacita e nevosa. Poi, contro tutte le finestre preme le sue gelide guance e, zitta, origlia! Si fa silenzio, allora, in ogni casa. Siedono i vecchi, meditando. I bimbi non si attentano ancora ai loro giochi! Le madri stanno siccome regine. Cade di mano alle fantesche il fuso. La sera ascolta, trepida pei vetri: tutti, all'interno, ascoltano la sera.
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Cerchi che si tendono sempre di più
Cerchi che si tendono sempre più ampi sopra le cose è la mia vita. Forse non chiuderò l'ultimo, ma voglio tentare. Giro attorno a Dio, all'antica torre, giro da millenni; e ancora non so se sono un falco, una tempesta o un grande canto.
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