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Noticias Italia: Efemérides
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De: 2158Fenice (Mensaje original) |
Enviado: 22/01/2012 06:57 |
Nace Antonio Gramsci
Un día como el de hoy, pero del año 1891, nace en Cerdeña, en el seno de una familia muy humilde, Antonio Gramsci, una de las más relevantes figuras de la cultura y la política italiana del siglo XX. Su infancia y su juventud coinciden con el primer desarrollo industrial y económico de Italia. Antonio estudiará en la Universidad de Turín y comenzará a trabajar como periodista en “Avanti”, un periódico del Partido Socialista. En 1919 fundará el diario “L' Ordine Nuovo”. Se convertirá en el organizador de los Consejos de fábrica que, por entonces, florecieron en Turín. Tras un período de intensa militancia en el movimiento socialista, Gramsci encabezará el núcleo fundacional del Partido Comunista Italiano. Instaurado el régimen fascista de Benito Mussolini, Antonio es detenido (a pesar de la inmunidad parlamentaria de la que gozaba como Diputado) acusado de incitación al odio de clases, de instigación a la guerra civil y otros cargos. Finalmente , en 1928, será condenado a más de 20 años de reclusión. En tan difíciles condiciones, redactará sus célebres “Quaderni del Carcere”, que lo consagrarían como una autoridad teórica del movimiento obrero internacional. Víctima de vejaciones y malos tratos y con su salud cada vez más diezmada, pasará el resto de su vida en prisión. Fallecerá en Roma, el 27 de Abril de 1937 a la temprana edad de 46 años. La actualidad de la concepción filosófica de Gramsci sirve para enmarcar numerosas luchas sociales contemporáneas.
Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo, giornalista, linguista e critico letterario italiano.
« Non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [...] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini » (Antonio Gramsci, lettera alla madre, 10 maggio 1928)
« [...] io stesso non ho alcuna razza; mio padre è di origine albanese (la famiglia scappò dall'Epiro durante la guerra del 1821, ma si italianizzò rapidamente). Tuttavia la mia cultura è italiana, fondamentalmente questo è il mio mondo; non mi sono mai accorto di essere dilaniato tra due mondi. L'essere io oriundo albanese non fu messo in giuoco perché anche Crispi era albanese, educato in un collegio greco-albanese. »
La moglie ed i figli
Gli antenati di Antonio Gramsci erano originari della città albanese di Gramsh, e potrebbero essere giunti in Italia fin dal XVI secolo, durante la diaspora albanese causata dall'invasione turca. Documenti d'archivio attestano che nel Settecento il trisavolo Gennaro Gramsci, sposato con Domenica Blajotta, possedeva a Plataci, comunità albanese del distretto di Castrovillari, delle terre poi ereditate da Nicola Gramsci (1769-1824).
I suoi scritti – nei quali studiò e analizzò la struttura culturale e politica della società – sono considerati tra i più originali della tradizione filosofica marxista. Uno dei suoi contributi principali fu il concetto di egemonia culturale, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la società, con l'obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso.
Tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia (1921), fu incarcerato dal regime fascista di Mussolini nel 1926. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, gli venne concessa la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove passò gli ultimi anni di vita.
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De: karmyna |
Enviado: 22/01/2012 18:57 |
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gRACIAS AMIGA fENICE
SIEMPRE ES MUY GRATO LEERTE
fELIZ INICIO DE SEMANA
KARMYNA
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