Da diversi decenni, ormai, l’Italia non è più un paese di grande emigrazione. è vero invece il contrario: siamo diventati un paese di immigrazione. Siamo noi l’America per tanti ragazzi, africani e asiatici, sudamericani e dell’Europa dell’Est.
In Italia, oggi, vivono oltre quattro milioni e mezzo di immigrati. Ci collochiamo subito dopo la Germania, accanto alla Spagna, come nazione a grande immigrazione (al 1° gennaio 2011 la popolazione straniera residente ammontava, secondo le statistiche ufficiali, a 4.570.317 persone).
Cosa questo significhi lo sanno bene gli imprenditori del Nord, per i quali l’immigrazione legale è una risorsa preziosa.
Lo sa lo Stato, considerando che 3 milioni e 300 mila immigrati hanno presentato regolare dichiarazione dei redditi.
Lo sanno le banche, visto che il 70% dei lavoratori stranieri ha aperto un conto in una agenzia italiana.
Cosa può rappresentare l’immigrazione lo sanno i milioni di famiglie che riescono a prendersi cura dei propri cari, di persone anziane non autosufficienti, grazie al lavoro e all’affetto di badanti straniere.
E lo sanno i nostri figli e i nostri nipoti, che a scuola, come compagni di banco, ogni giorno di più hanno bambini che sono originari di un altro paese e che magari hanno un colore differente dal loro o un’altra religione. Bambini che però parlano la stessa lingua, tifano per la stessa squadra di calcio, sognano di fare le stesse cose quando saranno grandi.
In sintesi :
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BAMBINI ITALIANI DALLA NASCITA
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se uno dei due genitori risiede legalmente in Italia da almeno 5 anni
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se uno dei due genitori è nato in Italia e vi risiede legalmente da almeno 1 anno
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RAGAZZI ITALIANI DALLA MAGGIORE ETA'
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se il ragazzo straniero è nato in Italia o vi è entrato prima di compiere 5 anni
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se il ragazzo straniero ha trascorso in Italia il periodo decisivo per la sua formazione
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IN OGNI CASO
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la cittadinanza italiana sarà concessa solo se richiesta