Le cicatrici sono il
segno che è stata dura.
Il sorriso è il segno che ce l’hai fatta.
~ Madre Teresa di Calcutta
~
Las cicatrices son la señal de que fue
difícil.
La sonrisa es la señal de que tú lo
lograste .
C'è un coraggio che fa male .
Si chiama rinuncia.
Si manifesta ogni volta in cui ci accorgiamo che
qualcuno che amiamo, si sta
allontanando.
Ci vuole una grande forza
ad augurargli buon
proseguimento, ...
quando non
ci include nel suo nuovo cammino.
E se il cuore piange, meglio non far
salire quelle lacrime
fino agli
occhi, così che non le veda.
Così che l'ultima cosa che ricordi di noi,
sia il nostro sorriso."
Paola Felice
Hay un
valor que duele. Se llama
renuncia.
Se manifiesta cada vez
que vemos a un ser querido que se está
alejando.
Se necesita
una gran fuerza
para desearle buena
continuación ...
cuando no
nos incluye en su nuevo viaje
...
Y si el corazón
llora, mejor no hacer subir esas
lágrimas
a los ojos, para
que no las vea.
Así que lo último que recuerde de
nosotros sea nuestra sonrisa
.
Io non sono felice, sono allegra, e c'è una differenza
...
Una donna felice non ha per niente preoccupazioni.
Una donna allegra
ha preoccupazioni,
ma ha imparato come gestirle
Dal web
Yo no soy feliz, soy alegre,y hay
una diferencia ... una mujer feliz
No tiene para nada preocupaciones.
Una mujer alegre tiene problemas,
pero aprendió a
manejarlos.
Non affezionarti mai troppo in
fretta.
Non fidarti mai troppo in fretta.
Le
persone cambiano, e si dimenticano di avvisare.
~ Dal Web
~
Nunca te apegues demasiado rápidamente.
Nunca confies demasiado rápido.
La gente
cambia y se olvida de avisar.
Jardín de
invierno
Pablo
Neruda
Llega el invierno. Espléndido dictado
me dan
las lentas hojas
vestidas de silencio y amarillo.
Soy un libro de
nieve,
una espaciosa mano, una pradera,
un círculo que espera,
pertenezco a la tierra y a su invierno.
Creció el rumor del mundo en
el follaje,
ardió después el trigo constelado
por flores rojas como
quemaduras,
luego llegó el otoño a establecer
la escritura del vino :
todo pasó, fue cielo pasajero
la copa del estío,
y se apagó la nube
navegante.
Yo esperé en el balcón tan enlutado,
como ayer con las
yedras de mi infancia,
que la tierra extendiera
sus alas en mi amor
deshabitado.
Yo supe que la rosa caería
y el hueso del durazno
transitorio
volvería a dormir y a germinar :
y me embriagué con la copa
del aire
hasta que todo el mar se hizo nocturno
y el arrebol se
convirtió en ceniza.
La tierra vive ahora
tranquilizando su
interrogatorio,
extendida la piel de su silencio.
Yo vuelvo a ser
ahora
el taciturno que llegó de lejos
envuelto en lluvia fría y en
campanas:
debo a la muerte pura de la tierra
la voluntad de mis
germinaciones.
Giardino
d’Inverno
Giunge l'inverno. Splendido
dettato
mi dan le foglie
lente
vestite di giallo e di
silenzio.
Sono un libro di
neve,
una mano spaziosa, una
prateria,
un circolo che
attende,
appartengo alla terra e al suo
inverno.
Crebbe il rumor del mondo nel
fogliame,
arse poi il frumento
costellato
di fiori rossi come
scottature,
quindi venne l'autunno a
stabilire
la scrittura del vino
:
tutto passo', fu cielo
passeggero
la coppa
dell'estate,
e si spense la nube
navigante.
Ho atteso sul balcone cosi'
funebre,
come ieri con l'edera della mia
infanzia,
che la terra
distendesse
le sue ali sul mio amore
disabitato.
Ho saputo che la orsa sarebbe
caduta
e che il nocciolo della pesca
transitoria
sarebbe tornato a dormire e a germinare
:
mi sono inebriato con la coppa
dell'aria
fino a che tutto il mare divenne
notturno
e il rosso delle nubi fu
cenere.
La terra vive
ora
tranquillizzando il suo
interrogatorio,
distesa la pelle del suo
silenzio.
Io torno a essere
ora
il taciturno che venne da
lontano
avvolto di pioggia fredda e di
campane:
debbo alla morte pura della
terra
la volonta' delle mie
germinazioni.
("Giardino
d'inverno", trad. di G.
Bellini)