Rainer Maria Rilke
GLI ANGELI
Stanche bocche hanno tutti. Anime chiare senza contorni. Un'ebra nostalgia (memore del peccato?) a volte scorre per entro i loro sogni, arcanamente.
Son quasi tutti simili. Si tacciono (simili tutti!) nei giardini immensi, ove dimora Iddio: come intervalli di quella onnipotente melodia.
Ma se l'ali spalancano nel volo, ecco che un vento si sommuove e spira. E par che Dio con le possenti mani rivolga i fogli, entro l'oscuro libro del primigenio Caos.
|
|
|
|
|
| |