Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro.
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La violenza domestica
In Gran Bretagna, ad esempio, ogni anno una donna su dieci viene picchiata a sangue dal partner, marito o amante che sia. In Canada e in Israele è più probabile che una donna venga uccisa dal proprio compagno che da un estraneo. In Russia, un omicidio su cinquanta è compiuto dal marito nei confronti della moglie. La violenza contro le donne è diffusa persino nelle avanzate democrazie scandinave: Marianne Eriksson, parlamentare europea della Svezia, ha dichiarato che, nel suo paese, "ogni dieci giorni una donna muore in seguito agli abusi subiti da parte di un familiare o di un amico". E negli Stati Uniti, ogni 15 secondi, viene aggredita una donna, generalmente dal coniuge: non è un dato riferito un'organizzazione femminista, ma da una severa rivista giuridica della facoltà di legge di Harvard.
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Il terzo mondo
Per quel che riguarda il mondo in via di sviluppo, le informazioni si fanno, se possibile, ancora più drammatiche, ma allo stesso tempo diventa più difficile raccogliere dati precisi, sia perché le indagini statistiche sono meno frequenti e accurate sia per ragioni squisitamente culturali. La violenza sulle donne, infatti, in gran parte del mondo è una normale componente del tessuto culturale e non viene identificata come tale neppure dalle sue vittime.
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