Una sera, mentre la mamma si accingeva a dare la buonanotte al suo bimbo, tra i tanti baci che abitavano nel suo cuore, scoppiò un gran tumulto: tutti cominciarono a spintonarsi tra loro e a farsi avanti a gomitate. - Io voglio essere lanciato per primo! - tuonò un bacio grande e grosso, un pò prepotente. - E voglio essere sonoro e con lo schiocco! - Io sono un bacio scientifico - si presentò un bacio alto, occhialuto. - Voglio essere, senza alcun dubbio, quello che dura più a lungo. - Io preferisco essere un bacio molto silenzioso e dolce, sulla fronte - disse un altro che sembrava un bacio piuttosto gentile e beneducato. - Io... ehm, veramente ecco... vorrei essere un bacio leggero leggero - disse il quarto, che era un bacio magrolino e un pò timido. - Io invece sarò un bacio forte, appassionato e pieno di energia! - disse un altro, un tipo robusto, con una facciona molto rossa e allegra. - Noi due vogliamo essere sparati a raffica! - dissero due baci dalla vocetta vispa e decisa che si tenevano per mano. E così via: tutti dicevano la loro mentre si preparavano e cercavano di mettersi in fila uno dietro l'altro in tutta quella agitazione, desiderosi com'erano di essere tra i primi a essere lanciati da pianeta Mamma a stella bimbo. Sembrava
proprio di essere in una base spaziale prima della partenza di una navetta. Meno tre, meno due, meno uno... Partiti! Quella sera Marie ricevette tantissimi baci dalla sua mamma, uno più bello e affettuoso dell'altro. E si addormentò subito sapete, proprio in un minuto.