Lo struzzo Oliver
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(Bruno Ferrero,
C'è qualcuno lassù)
Uno struzzo austero e autorevole teneva lezione ai
giovani struzzi sulla superiorità della loro specie su tutte le altre. «Siamo
gli uccelli più grandi e perciò i migliori».
Tutti i presenti esclamarono:
«Certo! Certo!» tranne uno struzzo pensieroso, un certo Oliver. «Noi non
voliamo all'indietro come il colibrì» disse a voce alta. «Il colibrì perde
terreno» replicò lo struzzo anziano. «Noi progrediamo, andiamo avanti». «Certo!
Certo!» esclamarono tutti gli altri struzzi, tranne Oliver.
«Facciamo le uova
più grandi e perciò le migliori» continuò l'anziano maestro. «Le uova del
pettirosso sono più belle» disse Oliver. «Dalle uova di pettirosso escono solo
pettirossi» replicò l'anziano struzzo. «I pettirossi si dedicano solo al vermi
dei prati e basta!».
«Certo! Certo!» esclamarono tutti gli altri struzzi,
tranne Oliver.
«Noi camminiamo su quattro dita mentre all'uomo ne occorrono
dieci» rammentò l'anziano struzzo ai suoi allievi.
«Ma l'uomo può volare
stando seduto e noi non voliamo affatto» commentò Oliver.
L'anziano struzzo
lo squadrò con occhi severi. «L'uomo vola troppo in fretta per un mondo che è
rotondo. Presto raggiungerà se stesso con un gran cozzo posteriore, e l'uomo
non saprà mai che ciò che l'ha colpito da dietro è stato l'uomo».
«Certo!
Certo!» esclamarono tutti gli altri struzzi, tranne Oliver.
«Poi, in momenti
di pericolo, possiamo renderci invisibili cacciando la testa nella sabbia»
declinò il maestro. «Nessun altro lo sa fare».
«Come facciamo a sapere che
non ci vedono se non vediamo?» chiese Oliver.
«Cavilli!» esclamò l'anziano
struzzo, e tutti gli altri struzzi, tranne Oliver, esclamarono: «Cavilli!» senza
sapere che cosa significasse.
Proprio in quel momento, maestro e allievi
udirono uno strano rombo minaccioso, come un tuono che si avvicinava sempre
più. Non era un tuono del cielo ma il rombo di un'immensa orda di rozzi
elefanti in piena carica che, spaventati da nulla, fuggivano alla cieca.
L'anziano struzzo e tutti gli altri, tranne Oliver, cacciarono immediatamente
la testa nella sabbia. Oliver andò invece a ripararsi dietro una gran roccia
poco distante e lì rimase, finché quella tempesta di animali fu passata. Quando
venne fuori vide davanti a sé una distesa di sabbia, ossa e piume: tutto quanto
restava dell'anziano maestro e dei suoi allievi. Tanto per essere sicuro,
Oliver fece l'appello ma non ebbe risposta fino al proprio nome.
«Oliver»
chiamò.
«Presente!» si rispose. E fu l'unico suono nel deserto.
Una
nave urtò contro gli scogli. I passeggeri furono imbarcati su una grossa
scialuppa di salvataggio. Con loro si imbarcarono anche alcuni ufficiali e il
pilota della nave. Prima che la scialuppa lasciasse la fiancata della nave
arenata, il comandante diede loro un 'ultima raccomandazione: «Ascoltate il
pilota, lui sa come si manovra una scialuppa!».
Una vecchietta mormorò: «Non
saprei... Ci ha appena mandati a sbattere contro gli scogli!».
Non
subaffittate il cervello a nessuno. Non è l'ampiezza dell «audience» a fare
intelligente un'idea.
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