PALAZZO DI POTALA A LHASA
CINA
UBICAZIONE: nella parte sudoccidentale del paese, nella regione del Tibet, a 29° 42'di latitudine Nord e a 91' 07' di longitudine Est.
IL MONUMENTO ARCHITETTONICO PIù INTERESSANTE DI TUTTO IL TIBET è IL POTALA, O PALAZZO DEL DALAI LAMA, PERFETTO SPECCHIO DELLA TEOCRAZIA BUDDHISTA CHE PER MOLTI SECOLI GOVERNò LA REGIONE. QUESTO VASTO EDIFICIO, SITUATO NELLA VALLE DI LHASA A 37OO METRI DI ALTITUDINE, è STATO SEDE DEL GOVERNO E RESIDENZA DEI DALAI LAMA FINO ALL'ANNESSIONE DEL TIBET DA PARTE DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE.
Situato su un immenso altopiano, la cui altitudine media è di circa 5.000 metri sul livello del mare, e circondato dalle cime più alte del mondo, quelle della catena himalayana. il Tibet è una regione unica al mondo. L'isolamento imposto dalla sua posizione geografica non ha impedito che, a partire dal VII secolo d.C., i monaci buddhisti lo eleggessero a loro capitale religiosa.
DUE PRINCIPESSE, DUE DEE Le origini di Potala coincidono di fatto con l'introduzione del buddhismo nel Tibet avvenuta grazie al grande sovrano Songtsen Gampo (ca. 613-650), che cercò di unificare la regione e di diffondervi una civiltà più avanzata, frutto della sintesi tra l'apporto indiano e quello cinese. Con lo scopo di stringere legami con i suoi vicini, il re sposò la principessa Tritsun, della casa reale del Nepal, e la principessa Weng Cheng, della famiglia imperiale dei Tang.
Entrambe sarebbero diventate in seguito e per lungo tempo oggetto di venerazione. Motivi militari e politici indussero il sovrano a trasferire la capitale a Lhasa, nel cui centro, sulla Collina Rossa, fu intrapresa la costruzione di un grande palazzo protetto da una tripla muraglia: l'edificio contava 999 stanze, alle quali se ne aggiungeva una costruita sulla cima della stessa collina.
Dopo la caduta della dinastia di Songtsen, nel IX secolo il palazzo cadde in stato di abbandono. Proprio in quel periodo, però, cominciò a rivestire il suo ruolo di centro religioso in una regione che stava facendo del buddhismo non solo la sua unica religione, bensì la base della propria organizzazione politica.
Nel XVI secolo la setta dei Gelukpa(berretti gialli), una delle tante in cui si era frazionato il buddhismo tibetano, riuscì a convenire e ad avere l'appoggio del principe mongolo Altan Khan, che conferì al massimo gerarca della setta il titolo di Dalai Lama. Nel XVII secolo l'occupazione del Tibet da parte dei Mongoli di Gushri Khan determinò la vittoria dei Gelukpa sulle sette rivali. Da allora iniziò il potere temporale dei Dalai Lama.
La prima capitale della teocrazia fu il monastero di Drepung. Tuttavia il prestigio di cui godeva il Potala, in quanto residenza del mitico Songtsen Gampo, convinse i nuovi governanti a ricostruirlo e ad ampliarlo affinché fungesse da centro del potere politico dello Stato tibetano, riservando a Drepung il ruolo di centro spirituale. Alcuni anni più tardi, il quinto Dalai Lama si trasferì nel palazzo ricostruito, che da allora in poi sarebbe diventato la residenza di tutti i suoi successori fino alla fine della teocrazia.
L'OMBRA DEL BUDDHA II Potala. che attualmente occupa una superficie di circa 41 ettari, ha una pianta circolare che si ispira alla concezione mistica della città caratteristica del buddhismo tibetano. E' formato da due complessi principali, chiamati Palazzo Bianco e Palazzo Rosso per il colore delle mura.
L'accesso al Palazzo Bianco (largo 320 metri c alto 200) avviene attraverso un sentiero sinuoso che porta a un grande spiazzo di 1.550 metri quadrati.
Entrambi furono concepiti per le sontuose processioni che accompagnavano le cerimonie in onore dei Dalai Lama, considerati come la reincarnazione o, più esattamente, come "ombre spirituali" dei grandi bodhisatva (esseri misericordiosi). A ovest dello spiazzo si erge il Palazzo Bianco, costruito intorno al grande salone del trono e decorato con dipinti murali dai temi religiosi e storici; qui si svolgevano le cerimonie più importanti, compresa l'investitura del Dalai Lama.
Le stanze private del monarca (una camera da letto, una sala per le udienze, la sala dei sutra, la sala dei dharma e la sala delle divinità guardiane dei dharma) si trovano nella parte posteriore del palazzo.
La costruzione del Palazzo Rosso venne iniziata nel 1690 da un dignitario della corte per ospitare lo stupa (monumento funebre) del quinto Dalai Lama, morto otto anni prima.
Da allora si trasformò in una specie di pantheon, al quale vennero aggiunti successivamente gli stupa dorati che contenevano le reliquie dei Dalai Lama, oltre alle sale destinate ad accogliere le immagini del Budda e i sutra. II complesso è completato da altre costruzioni, come ad esempio il Namgyel Dratshang (monastero privato del Dalai Lama) e il tempio di Jokhang. decorato con magnifici dipinti.
Le migliaia di affreschi con motivi ispirati alla storia, alla mitologia. alla religione e alla vita quotidiana costituiscono una delle grandi ricchezze di Potala, che ospita anche una collezione di circa diecimila esemplari di tangka, pitture su seta, cotone o carta tipiche dell'arte tibetana. Sculture in pietra, legno, argilla e metallo. generalmente dorate, insieme a tappeti. baldacchini e oggetti in porcellana, giada, oro e argento formano il sontuoso arredamento di questo palazzo situato nel cuore di uno dei più insoliti paesaggi del pianeta e al quale non a caso è stato dato il nome di "Perla del Tetto del Mondo".