Le coste della Tasmania, la terra più vicina, distano 1500 chilometri. Piove 308 giorni all'anno e i venti che soffiano da ovest portano qui dense nuvole che il sole riesce a squarciare per appena tre ore al giorno. E questo in febbraio, quando è piena estate e la temperatura media è di sei gradi.
L'isola di Macquarie non è precisamente la meta per una vacanza e infatti, sebbene nel 1991 il Parks and Wildlife Service della Tasmania abbia limitato l'accesso ad appena 500 visitatori l'anno, questo limite, finora, non è mai stato raggiunto. Eppure Macquarie è un luogo straordinario, con caratteristiche che ne fanno un terreno di studio di fondamentale valore per i geologi.
Mentre era alla ricerca di nuovi territori in cui proseguire la sua attività di cacciatore di foche, nel luglio 1810 Frederick Hasselborough scoprì accidentalmente l'isola Macquarie. Nello stesso anno egli dichiarò l'isola "possedimento britannico" e annetté l'isola alla colonia del Nuovo Galles del Sud. L'isola deve il suo nome al colonnello Lachlan Macquarie (1762-1824), governatore del Nuovo Galles del Sud fra gli anni 1810 e 1821 e considerato da molti come il vero fondatore dell'Australia.
La prima mappa dell'isola venne redatta da Fabian Gottlieb von Bellingshausen, durante un'esplorazione compiuta per conto di Alessandro I di Russia. Bellingshausen approdò sull'isola il 28 novembre 1820, definì la sua posizione geografica e scambiò il suo rum coi cacciatori di foche per ricevere in cambio esemplari della fauna dell'isola.
Nel 1890 l'amministrazione dell'isola venne trasferita dal Nuovo Galles del Sud alla Tasmania, che la diede in affitto a Joseph Hatch (1837-1928) fra il 1902 e il 1920. Negli anni compresi fra il 1911 e il 1914 l'isola divenne una base per la spedizione di Sir Douglas Mawson. Fra il 1911 e il 1915 fu anche in funzione un osservatorio meteorologico.
Considerata area protetta dal 1933 ed estesa su 12.785 ettari che comprendono anche gli isolotti di Bishop e Clerk (37 chilometri a sud) e Judge e Clerk (11 chilometri a nord), Macquarie è situata a metà strada tra l'Australia e l'Antartide, proprio dove la piattaforma oceanica indo-australiana incontra quella del Pacifico. E la sua eccezionaiità sta nel fatto di essere l'unico luogo al mondo in cui il manto terrestre - che si trova a una profondità di sei chilometri sotto la crosta oceanica - è emerso fino a superare il livello del mare.
Nel 1978 l'isola divenne una riserva naturale e nel 1997 entrò a far parte dell'elenco dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.
Il 23 dicembre 2004, 3 soli giorni prima del disastroso Maremoto dell'Oceano Indiano, un terremoto di magnitudine 8,1 sulla scala Richter (uno dei più potenti mai registrati nel mondo) scosse l'isola, ma causò pochi danni.
La Divisione Antartica Australiana mantiene una base permanente sull'isola Macquarie. Gli abitanti della base, cioè i soli abitanti dell'isola, variano in numero fra 20 e 40 durante l'anno.
La fauna che si può trovare sull'isola comprende varie specie di artocefalo, elefanti marini (più di 80.000 esemplari), pinguini reali dal ciuffo dorato (che nidificano esclusivamente su quest'isola), pinguini reali, pinguini saltatori e pinguini becco-rosso. Sull'isola sono stati introdotti in passato conigli, che si sono poi moltiplicati fino al numero oggi stimato di 100.000 esemplari. La popolazione di gatti rinselvatichiti, al contrario, è stata dichiarata completamente sradicata nel 2002
Nel settembre 2006 avvenne una grave frana nella parte orientale dell'isola, in un luogo conosciuto col nome di Lusitania Bay, che distrusse un'importante area di nidificazione per i pinguini. La frana venne probabilmente causata da più concause: forti piogge primaverili associate con la grave erosione del suolo causata dai conigli. L'Amministrazione dei Parchi della Tasmania è alla ricerca di fondi per un programma di sradicamento della presenza dei conigli dall'isola
E' un'isola relativamente giovane: si stima che sia nata da movimenti tettonici avvenuti tra i 30 e gli 11 milioni di anni fa. Nella parte settentrionale, la morfologia è caratterizzata da colonne laviche del diametro di circa un metro, frutto del veloce raffreddamento del magma durante il suo viaggio dal profondo degli abissi. La parte centrale è un altopiano ghiaioso punteggiato da laghi di origine glaciale, mentre a sud si susseguono ripide spiagge di sassi appuntiti. Inoltre, quello di Macquarie è un paesaggio in continua evoluzione. L'isola, infatti, non ha mai smesso di crescere, a una velocità di 0,8 millimetri l'anno. E c'è sempre una certa attività sismica che produce frane, tanto che in media ogni dieci anni si registra un terremoto del settimo-ottavo grado della scala Richter. Infine, a forgiare le rocce concorre l'azione continua dei venti e delle maree, unita alle fasi stagionali di glaciazione e disgelo.
La vegetazione terrestre conta 46 specie di piante vascolari - tutte erbacee, con una predominanza di Poa foliosa - oltre a 80 muschi, 141 licheni e 135 funghi. Molto più abbondante, anche se ancora non è stata sistematicamente studiata, è la flora marina, che conta numerose specie di alghe rosse e brune, ma è la fauna a rivestire un maggiore interesse, sia per varietà sia per quantità. Ogni anno arrivano a Macquarie 3.500.000 uccelli appartenenti a 72 specie diverse. I più numerosi sono i pinguini, rappresentati da quattro specie: tra questi, il pinguino reale conta non meno di 850.000 esemplari, suddivisi in 57 colonie, ma sono notevoli anche le popolazioni di albatros e procellarie.
Tra i mammiferi marini spicca la presenza della foca elefante, della balena franca australe, della balena pilota e del capodoglio. Proprio la caccia a quest'ultimo cetaceo, nel secolo scorso, aveva fatto spingere le flotte dei balenieri fino a Macquarie, che sfruttarono l'isola, per quanto fosse assolutamente inospitale, come rifugio dalle tempeste. Furono questi uomini a introdurre quello che oggi è il mammifero terrestre più comune e invasivo sul suo territorio: il coniglio europeo, animaletto che, come è successo anche altrove e nel mondo, si è rivelato tanto dannoso che il Parks and Wildlife Service ha dovuto prendere provvedimenti per ridurne il numero, pena il degrado dell'intero ecosistema.
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