Mi chiamo Luisa, ho 57 anni e sono la mamma di Marco e Chiara.
Cresciuta in una famiglia cattolica , mi è stato inculcato sin da piccola che Dio è Amore e Misericordia infinita.
Mi reputavo fortunata perchè avevo l'amore incondizionato dei miei genitori che abitavano vicino a me, un marito che amavo e due figli adorabili, nati a distanza di 9 anni l'uno dall'altra.
Ma ecco che , nel giro di pochi anni,vengono a mancare prima i miei genitori e poi mio figlio,che un tumore al cervello si porta via in soli 10 giorni.
A quel punto la mia vita è distrutta, mi sento tradita da questo Dio che immeritatamente mi aveva punita.
Al ritorno dal quel piccolo cimitero, dove avevo lasciato Marco, restando sola con mio marito e mia figlia, realizzo che la perdita è definitiva e irreversibile. Comincia così la fase dell'attesa, ma attesa di che ? attesa del miracolo .
Può sembrare assurdo, ma io aspettavo che Dio, avesse pietà di me, o quantomeno delle lacrime di una bambina di 10 anni e ci restituisse il nostro Marco.
Non riuscivo ad accettare la perdita di un ragazzo di 19 anni con tanti progetti e tanta gioia di vivere.
Giravo per la casa chiamando il Signore, pregandolo di avere pietà di noi e restituirci Marco.
E inutile dilungarmi su quello che si prova in questi casi, io credo che non ci sia dolore più grande della perdita di un figlio; quello che ci differenzia è solo il modo di vivere questo dolore.
Ci sono genitori che si chiudono in se stessi, o che si inaridiscono, io fortunatamente mi resi subito conto che da sola non potevo farcela e poi sentivo nella mia testa la voce di Marco che ripeteva continuamente " mamma prega Gesù e chiedigli la pace "
Contemporaneamente mia figlia , che allora aveva solo 10 anni, comincia a percepire la presenza del fratello che la guida e la rassicura come era solito fare.
A quel punto, preoccupata mi confido col nostro Padre spirituale, un Salesiano che conosceva i miei figli e noi da tantissimi anni.
Il Padre mi rassicura, dicendomi che i nostri cari continuano a vivere accanto a noi, seppur in una dimensione diversa, continuano ad amarci e a parlarci, basta solo saperli ascoltare; chiaramente per i bambini, ancora puri e spontanei, è più facile percepirli, basta solo instaurare un richiamo d'amore.
Mi consiglia anzi la lettura di un libro " E' ancora con te " , che mi avrebbe sicuramente portato conforto, cosa che ho subito fatto e consiglio a tutti coloro i quali hanno vissuto questo dolore devastante.
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