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LA VITA OLTRE LA VITA: Lady D
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: lucy46  (Mensaje original) Enviado: 01/07/2013 13:40
 
Diana Spencer, conosciuta anche come Lady D
(Sandringham, 1º luglio 1961 – Parigi, 31 agosto 1997),
fu dal 1981 al 1996 consorte di Carlo, principe di Galles, erede al trono del Regno Unito. Dopo il divorzio dal coniuge mantenne il titolo di Principessa di Galles, ma senza il trattamento di Altezza Reale, rimanendo però membro ufficiale della famiglia reale, in quanto madre del principe ereditario, per la prima volta nella storia dei reali britannici. Diana nacque nel tardo pomeriggio, era la quarta dei cinque figli del Visconte e della Viscontessa Althorp. Gli Spencer sono una delle più antiche ed importanti famiglie britanniche, strettamente connesse con la Famiglia Reale da diverse generazioni. Diana aveva quattro fratelli: Sarah, Jane, John e Charles; John morì dopo solo 10 ore dalla nascita. Il desiderio di un ulteriore erede sconvolse il matrimonio degli Spencer. Diana crebbe a Park House, nei pressi della residenza reale di Sandringham, aveva solo sette anni quando i suoi genitori si separarono. Durante la separazione dei genitori, Diana visse con la madre a Londra, ma qualche mese dopo, durante le vacanze di natale, Lord Althorp impedì alla ex-moglie di tornare in città con la figlia. L'uomo vinse infine la custodia di Diana.  Diana fu prima educata a Riddlesworth Hall nei pressi di Diss, nel Norfolk, e in seguito alla New School di West Heath, a Sevenoaks, nel Kent. Nel 1973,  Diana ricevette il titolo di Lady dopo che suo padre ereditò quello di Conte Spencer il 9 giugno 1975.  Diana era particolarmente nota per la sua timidezza, ma questo non le impedì di appassionarsi alla musica e alla danza. Aveva anche un grande amore per i bambini. Infatti, dopo aver frequentato l'Institut Alpin Videmanette, una scuola di perfezionamento situata in Svizzera, la giovane si trasferì a Londra e iniziò a lavorare come bambinaia, accettando infine il posto di assistente presso l'asilo nido Young England. Sembra che da bambina, Diana avesse giocato con i Principi Andrea ed Edoardo, quando la sua famiglia era affittuaria di Park House, di proprietà di Elisabetta II e situata all'interno della Tenuta di Sandringham. Nel 1968, dopo aver frequentato la scuola pubblica, Diana venne iscritta al collegio Riddlesworth Hall. Non era tuttavia particolarmente brillante nello studio e rimase una studentessa mediocre, che tentò e fallì per ben due volte i suoi esami di maturità. Dimostrò invece un talento particolare per la musica, soprattutto per il pianoforte, e il suo spirito altruistico venne riconosciuto e premiato dalla scuola. Nel 1977 lasciò l'istituto e frequentò per tre mesi l'Institut Alpin Videmanette, una scuola di buone maniere a Rougrmont, in Svizzera, dove alle studentesse venivano impartite lezioni di etichetta e svolgevano attività sociali quali gastronomia e galateo. Diana era inoltre un'ottima nuotatrice, la sua specialità erano i tuffi, e sognava di diventare una ballerina per il Royal Ballet. Studiò infatti danza classica, ma divenne troppo alta per poter realizzare il suo sogno. Fece ritorno a Londra nel 1978, andando a vivere nell'appartamento della madre. In seguito, per il suo diciottesimo compleanno, le venne regalato dai genitori un appartamento a Coleherne Court, nell'Earls Court. Visse lì fino al 1981 con tre coinquiline sue amiche. Su suggerimento della madre, si iscrisse ad un corso avanzato di cucina e poi lavorò come insegnante di danza all'accademia di Madame Vacani, come guida per i bambini alle prime armi. Ma in seguito ad un incidente di sci, che le immobilizzò una caviglia per diversi mesi, fu costretta a lasciare il lavoro. Trovò un impiego part-time come assistente all'asilo Young England, a Knightsbridge, continuando però a fare la governante per la sorella Sarah e l'hostess alle feste. Per diverso tempo fece anche la tata per una famiglia americana che viveva a Londra. Nel 1977, ancora giovanissima, ad una battuta di caccia Diana conobbe Carlo, che allora frequentava sua sorella maggiore, Lady Sarah. L'erede al trono era poco più che trentenne, e già da tempo si trovava sotto pressione perché trovasse una giovane di buona famiglia e si sposasse.  Diana e Sarah vennero successivamente  dalla Regina a una settimana di caccia a Sandringham, nel gennaio del 1979. Lady Diana incontrò nuovamente il principe nell'estate del 1980. Diana era tra il pubblico alla partita di polo di Carlo. La sincerità di Diana colpì molto il principe che, qualche settimana più tardi, la invitò alla Royal Albert Hall per assistere al Requiem di Giuseppe Verdi. La nonna di Diana, Lady Fermoy, la accompagnò come chaperon. Altri inviti seguirono quello a teatro. La giovane venne accolta positivamente dalla Regina, dal Duca di Edimburgo e dalla Regina Madre. Intanto gli incontri con Carlo proseguivano, e nelle settimane a seguire Diana fu ospite della Famiglia Reale nelle diverse residenze sparse in tutta la Gran Bretagna. Finalmente, il 6 febbraio 1981, Carlo invitò Diana al castello di Windsor e le chiese di sposarlo. Lei accettò immediatamente, ma la notizia venne mantenuta segreta per le successive quattro settimane. Il 24 febbraio 1981 Buckingham Palace annunciò ufficialmente il loro fidanzamento. Dopo l'annuncio del fidanzamento, Diana volò in Australia insieme alla madre e al patrigno per una vacanza di 10 giorni, ben sapendo che sarebbe stato il suo ultimo periodo di pace. Il matrimonio si svolse mercoledì 29 luglio 1981 nella Cattedrale di San Paolo a Londra. Alla cerimonia parteciparono infatti oltre 2.000 invitati tra cui esponenti delle famiglie reali straniere e numerosi politici e diplomatici. Le nozze, ribattezzate "da favola", furono trasmesse in mondovisione e seguite da oltre 750 milioni di persone, mentre furono 600.000 quelle che inondarono le strade di Londra per vedere la sposa nel percorso che l'avrebbe portata alla cattedrale. Il principe e la nuova principessa di Galles trascorsero parte della loro luna di miele nella villa di proprietà della famiglia Mountbatten, situata a Broadlands, nell'Hampshire, prima di volare a Gibilterra e imbarcarsi sul panfilo reale Britannia per una crociera attraverso il mediterraneo.  Il 5 novembre 1981 venne ufficialmente annunciato che la principessa di Galles era in attesa del primo figlio.  Il 21 giugno 1982, in un'ala riservata del St Mary's Hospital, nel quartiere di Paddington, a Londra, Diana diede alla luce l'erede al trono, William Arthur Philip Louis. Un secondo figlio, Henry Charles Albert David, nacque due anni dopo William, il 15 settembre 1984.  Anche i critici più accaniti concordano che la principessa di Galles fu una madre esemplare, devota e affettuosa. Raramente chiedeva l'approvazione del principe o della Famiglia Reale, ed era spesso intransigente quando si trattava di figli. Scelse lei i loro nomi di battesimo, licenziò la governante reale e ne assunse una di sua scelta, si occupò di selezionare la scuola che avrebbero frequentato e il loro abbigliamento, nonché le uscite ufficiali. Li accompagnava a scuola, come una madre normale, ogni volta che i suoi impegni le permettevano di farlo, e spesso organizzava il suo programma di visite e apparizioni pubbliche in base alle esigenze dei bambini. Dopo il matrimonio con il principe di Galles, Diana venne ben presto assorbita dalla moltitudine di doveri ufficiali che, come principessa, era costretta a soddisfare per conto della Famiglia Reale.  Diana fece il primo viaggio inaugurale oltreoceano nel novembre 1985, negli Stati Uniti.  In Canada visitarono l’Expo 1986, dove Diana svenne qualche minuto dopo il suo ingresso, crollando a terra mentre si avvicinava al marito. Trasportata in una stanza privata, la principessa ne uscì mezz’ora dopo, apparentemente ripresa. Un portavoce della Famiglia Reale annunciò che il malore era dovuto al caldo e alla fatica del viaggio. Ma Diana in seguito chiarì che lo svenimento fu causato dai suoi disturbi alimentari, non avendo mangiato e trattenuto niente per giorni. Riportò anche che il marito, invece di offrirle appoggio, la rimproverò per non aver avuto il buongusto di svenire in privato anziché davanti a tutti. Nel marzo 1990, Diana accompagnò il principe di Galles nel tour della Nigeria e del Camerun. Il primo viaggio ufficiale oltremare della principessa, senza la compagnia del marito, avvenne nel settembre 1982, quando rappresentò la suocera al funerale di stato della principessa Grace di Monaco. Il suo primo tour ufficiale, invece, ci fu nel febbraio 1984, quando raggiunse la Norvegia per partecipare ad una performance del London City Ballet, del quale era madrina. Diana era nota per il suo stile e la sua eleganza, ed era molto affascinata dal mondo della moda. Dopo la separazione da Carlo, Diana continuò ad apparire con gli altri membri della Famiglia Reale in diverse occasioni d’importanza nazionale. A partire dalla metà degli anni ottanta, la principessa di Galles divenne madrina di un numero sempre maggiore di enti di beneficenza. Come principessa di Galles, e secondo il protocollo reale, Diana era tenuta a fare regolari apparizioni pubbliche in ospedali, scuole e altre strutture. La principessa sviluppò un forte interesse per alcune cause solitamente ignorate dal resto della Famiglia Reale, tra cui l'AIDS e la lebbra. Fu madrina di associazioni benefiche che lavoravano con i senza tetto, i giovani, i tossicodipendenti e gli anziani, nonché presidente, dal 1989, del Great Ormond Street Hospital for Children di Londra. Il giorno dopo il suo divorzio, Diana annunciò il ritiro da oltre 100 associazioni umanitarie per concentrare il suo supporto sulle restanti sei. Durante il suo ultimo anno, Diana offrì un tangibile sostegno alla Campagna Internazionale per il Bando delle Mine Antiuomo, un sostegno che fu decisivo per l'approvazione della legislazione in proposito nel Regno Unito. Su un invito della leader americana del movimento, Jodie Foster, Diana si fece fotografare dalla stampa mentre ispezionava un campo minato della ex-Jugoslavia: le sue immagini, con elmetto e giubbotto protettivo, fecero il giro del mondo. La campagna vinse il premio Nobel per la pace nel 1997, pochi mesi dopo la sua morte. Con la sua immagine aiutò soprattutto i bambini poveri dell'Africa e fu accanto a personalità come Nelson Mandela, il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso, e Madre Teresa di Calcutta. I primi sintomi di una difficile convivenza tra i due risalgono al 1985. La principessa di Galles iniziò una relazione con il suo istruttore di equitazione, il maggiore James Hewitt, e il principe tornò dalla sua vecchia e devota fiamma, Camilla Parker-Bowles. L'adulterio di Carlo, fino ad allora sconosciuto al pubblico, venne esposto nel maggio 1992 con la pubblicazione di Diana - La sua vera storia, di Andrew Morton. Il libro, che rivelava senza remore l’infelicità di Diana e i suoi disperati tentativi di suicidio, causò una vera tempesta mediatica. Il 9 dicembre 1992, il primo ministro britannico John Major annunciò alla Camera dei comuni che il principe e la principessa di Galles avevano deciso di comune accordo di separarsi. Un mese dopo, nel gennaio 1993, venne pubblicato su giornali l’intero Camillagate, e il 3 dicembre dello stesso anno Diana annunciò il suo ritiro dalla scena pubblica. Nell’intervista, Carlo confessò il suo tradimento con Camilla Parker-Bowles, precisando però che la loro relazione era iniziata solamente nel 1986, quando il suo matrimonio con Diana era ormai "inevitabilmente naufragato". Nonostante la principessa incolpasse dei suoi problemi coniugali la sola Camilla Parker-Bowles, a causa della sua precedente relazione con Carlo, Diana arrivò a pensare che il marito avesse relazioni anche con altre donne. Il 20 dicembre 1995, in seguito all’intervista di Diana su Panorama, Buckingham Palace annunciò pubblicamente che la Regina aveva spedito al principe e alla principessa di Galles una lettera dove esigeva il divorzio. Il divorzio venne ufficializzato il 28 agosto 1996. Diana ricevette una buonuscita di 17 milioni di sterline, con la clausola standard nei divorzi reali di non parlare con nessuno degli accordi presi.  Dopo il divorzio, Diana perse il titolo di Altezza Reale assumendo invece quello di Diana, Principessa di Galles. Ma in quanto madre del secondo e terzo in linea di successione al trono, rimase un membro della Famiglia Reale, come ribadito da Buckingham Palace, continuando quindi a godere dei privilegi ottenuti con il matrimonio. Dopo il divorzio, Diana mantenne il suo appartamento nel lato nord di Kensington Palace, Diana frequentò uno stimato cardiochirurgo di origine pakistana, Hasnat Khan, identificato da molti dei suoi amici più cari come "l'amore della sua vita", per quasi due anni, prima che Khan mettesse bruscamente fine al rapporto. Khan era molto riservato e la relazione con Diana venne mantenuta segreta, soprattutto con la stampa. Nel giro di un mese, Diana aveva iniziato a vedere Dodi Al-Fayed, figlio di Mohamed Al-Fayed, che aveva invitato la principessa a trascorrere l’estate con lui come sua ospite. Diana aveva progettato di trascorrere le vacanze con i figli a Long Island, New York, ma i funzionari di sicurezza l’avevano sconsigliata. Così,  la principessa accettò l'invito di Al-Fayed e fu ospite, insieme ai figli, nella sua villa nel sud della Francia, Si presume che con il suo impegno abbia influenzato e permesso, seppur dopo la sua morte, la firma del Trattato di Ottawa, che impone un divieto internazionale all'uso delle mine antiuomo. Nel 1998, alla Camera dei comuni, il ministro degli esteri Robin Cook ha reso omaggio al lavoro di Diana nell’abolire le mine antiuomo. Il 31 agosto 1997, Diana rimane vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi, insieme al suo compagno Dodi al-Fayed, quando la loro Mercedes, guidata dall'autista Henri Paul, si infrange contro il tredicesimo pilastro della galleria. Sabato 30 agosto, a fine serata, Diana e Dodi partono dall'Hôtel Ritz di Parigi, in Place Vendôme, sulla loro Mercedes S280, seguendo la riva destra della Senna per raggiungere l'appartamento privato di Dodi. Poco dopo mezzanotte imboccano la galleria de l'Alma, seguiti da fotografi e da un cronista. Nello schianto, Dodi Al-Fayed e l'autista Henri Paul muoiono sul colpo. Trevor Rees-Jones, guardia del corpo di Diana, seduto sul sedile anteriore e il solo ad avere la cintura di sicurezza allacciata, è gravemente ferito ma sopravviverà. Lady D, liberata dal groviglio di lamiere, è ancora viva e dopo i primi soccorsi prestati dal dottor Maillez, per caso sul posto, l'ambulanza la trasporta all'ospedale Pitié-Salpêtrière, dove arriva alle 2 circa. A causa delle gravi lesioni interne, viene dichiarata morta due ore più tardi. Il 6 settembre 1997, giorno del funerale, per le strade di Londra si riversarono circa 3 milioni di persone. Il feretro di Diana fu posto su un affusto di cannone e da Kensington Palace dove il principe Carlo, insieme ai figli William ed Henry, il padre Filippo, il IX Conte Spencer, fratello di Diana, e 500 rappresentanti delle organizzazioni patrocinate dalla principessa si unirono al corteo dietro la bara. Le esequie proseguirono nell'Abbazia di Westminster: durante la cerimonia, Elton John cantò Candle in the Wind, una versione modificata per l'occasione della celebre canzone dedicata alla morte di Marilyn Monroe. Il fratello di Diana pronunciò il suo discorso, dicendo che "Diana era l'essenza stessa della compassione, del dovere, dello stile, della bellezza. In tutto il mondo era simbolo di umanità ed altruismo, portabandiera dei diritti degli oppressi, una ragazza tipicamente inglese che trascendeva la nazionalità. Una donna dalla nobiltà innata, che andava oltre le classi sociali e che ha dimostrato negli ultimi anni di non aver bisogno di un titolo reale per continuare a generare il suo particolare tipo di magia". Il funerale venne trasmesso in diretta dalle televisioni di tutto il mondo e seguito da oltre due miliardi di persone, rendendolo uno degli eventi più seguiti della storia. Diana venne tumulata nella proprietà di famiglia, ad Althorp, in Northamptonshire, su un'isola in mezzo ad un laghetto chiamata Round Oval.


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