LE ALLEGRE POESIE DEL CARNEVALE
E... NON SOLO
a cura di Tony Kospan
"Venghino signori... venghino..." così il clown invita allo spettacolo del circo...
e così io invito gli amici della poesia a festeggiare insieme il carnevale...
Come potremmo festeggiarlo se non in poesia?
(CONTORNATE DA MUSICHE)
La prima è solo una strofa di una più ampia poesia che... dipinge con un ritmo... quasi felliniano... il carnevale... la seconda è di una poetessa tra le più brave nel campo delle poesie divertenti... la terza e la quarta sono di autori indiscussi come Trilussa e Yeats e l'ultima (dulcis in fundo) è la mitica poesia di Lorenzo il Magnifico... meglio nota per il suo verso
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
divenuto un leit motiv che ha attraversato i secoli...
Dunque sono queste le poesie da me prescelte
e con cui auguro a tutti un divertentissimo carnevale
Mi farebbe piacere, come sempre,
leggere quelle che piacciono a voi...
NON CI SON PIU' DIFFERENZE
Viola e Alberto
Non ci son più differenze
quando iniziano le danze
e in un grande girotondo
si ritrova mezzo mondo
un clown con un’indiana
una scimmia con banana
sei Arlecchini ed un drago
l’orco Shrek, un’ape e un mago
un cane dei centouno
Biancaneve senza un nano
un egizio ed un suo amico
un Romano molto antico
Topolino assieme a Pluto
ed un cavaliere astuto
una dama medioevale
tutti in questo Carnevale
a ballar fino al tramonto
e cantare un solo canto,
a sbafarsi frati e cenci
e inseguirsi con i lanci
di coriandoli a milioni,
e montarsi a cavalcioni
per tirar stelle filanti
più lontano, tutti quanti,
e coprirsi anche di schiuma
soffice come una piuma
tenera come la panna:
quando se ne accorge mamma…
Pablo Picasso - 2 donne
-
DELIRIO N° 666
(da leggere tutte d'un fiato!)
-
-
-
"Le sigarette fan bene alle tette!".
Ma dove le ho lette io queste parole
le solite sole
per farti fumare e pagare
un pacchetto
per avere più petto
ma io non lo accetto
ah, chi me lo ha detto!
Anche se a letto
vorrei a te piacere
e non farti vedere
un piccolo seno
che poi mi avveleno
se guardi le poppe
lì dentro le coppe
delle altre ragazze
di tutte le razze
che incontri per strada
c'è sempre una "ladra"
che ce le ha più tonde
e che ti confonde
ti prende e ti stende
sul divano di pelle
e le dici "che belle
che sono le tue
non come le sue o quelle del bue"
e affondi la faccia
e muovi le braccia
per toccargliele ancora
ed io Eleonora
ti aspetto da un'ora
lì sotto casa
e come un invasa
continuo a fumare
e voglio pensare
che tu le mie tette
non dovrai più toccare
e vatti a lavare
e non mi scocciare
ma sai che ti dico?
adesso vò al mare
mi tolgo il costume
e lascio vedere
a chi se ne intende
da cosa dipende
che il mio fidanzato
mi ha trascurato
e sono sicura
così mi consolo
tra mille lo trovo
quello che solo
guarda il mio petto
e per lui da domani
ci puoi giurare
smetto felice
sì, di fumare!
-
-
-
-
LA MASCHERA
-
Trilussa
Vent'anni fa m'ammascherai pur'io!
E ancora tengo er grugno de cartone
che servì p'annisconne (1) quello mio.
Sta da vent'anni sopra un credenzone
quela Maschera buffa, ch'è restata
sempre co' la medesima espressione,
sempre co' la medesima risata.
Una vorta je chiesi: - E come fai
a conservà lo stesso bon umore
puro ne li momenti der dolore,
puro quanno me trovo fra li guai?
Felice te, che nun te cambi mai!
Felice te, che vivi senza core! -
La Maschera rispose: - E tu che piagni
che ce guadagni? Gennte! Ce guadagni
che la genti dirà: Povero diavolo,
te compatisco... me dispiace assai...
Ma, in fonno, credi, nun j'importa un cavolo!
Fa' invece come me, ch'ho sempre riso:
e se te pija la malinconia
coprete er viso co' la faccia mia
così la gente nun se scoccerà... -
D'allora in poi nascónno li dolori
de dietro a un'allegia de cartapista
e passo per un celebre egoista
che se ne frega de l'umanità!
LA MASCHERA
William Butler Yeats
"Tògli quella maschera d'oro ardente
con gli occhi di smeraldo".
"Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
benché non freddi".
"Volevo solo scoprire quel che c'è da scoprire,
amore o inganno".
"Fu la maschera ad attrarre la tua mente
e poi a farti battere il cuore,
non quel che c'è dietro".
"Ma io debbo indagare per sapere
se tu mi sia nemica".
Oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
che importa, purché ci sia fuoco
in te, in me?
TRIONFO DI BACCO ED ARIANNA
Lorenzo il Magnifico
Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arianna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Queste ninfe anche hanno caro
da lor esser ingannate:
ora insieme mescolate
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altri poi non si accontenta?
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non c’è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c’ha esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
La discussione sulle poesie del carnevale...
è anche nel gruppo... di facebook