Ti scappa la pipì? Vietato guidare
Sentenza Cassazione: cala attenzione
La corte di Cassazione ha emesso una nuova sentenza destinata a far discutere e sorridere se non fosse che un uomo ci ha pure perso la vita: mettersi al volante quando si ha lo stimolo della pipì è vietato. Il rischio è un calo dell'attenzione. A far occupare la Cassazione di questo caso è stato un incidente del 2006 a Roma dove un automobilista che si era fermato nella corsia di emergenza per far pipì ha fatto schiantare una moto ma è stato assolto.
Una moto di grossa cilindrata sulla quale viaggiava Gianluca S., viaggiando sulla corsia di emergenza, era andata a collidere contro una Renault ferma nella corsia delle emergenze perché il suo conducente Luciano D.V. aveva manifestato un impellente bisogno fisiologico.
Il centauro aveva riportato lesioni mortali. Luciano D.V. è stato poi denunciato dai familiari del centauro morto, ma il gup del Tribunale di Roma, lo scorso gennaio, lo aveva assolto dall'accusa di omicidio colposo "perché il fatto non sussiste". Contro questa decisione la vedova del centauro, Adriana V., si è costituita parte civile in Cassazione e la linea difensiva è stata proprio quella di contestare il carattere di "atipicità" e "imprevedibilità" del bisogno fisiologico, la pipì, "tanto piu' in un soggetto adulto" da giustificare lo stop di un mezzo nella corsia di emergenza.
La Quarta sezione penale - sentenza 7679 - ha bocciato il ricorso della vedova del motociclista e ha fatto una dettagliata disamina di come si debba catalogare la impellenza fisiologica. "Correttamente il gup - scrivono i supremi giudici - ha inquadrato il bisogno fisiologico nel concetto di malessere che giustifica la sosta sulla corsia di emergenza". Infatti, il termine "malessere -annotano ancora gli 'ermellini'- non può esaurirsi nella nozione di infermità incidente sulla capacità intellettiva e volitiva del soggetto o nell'ipotesi di caso fortuito, bensì nel lato concetto di disagio e finanche di incoercibile necessità fisica anche transitoria che non consente di proseguire la guida con il dovuto livello di attenzione".
Ecco perché "in esso deve necessariamente ricomprendersi l'improvviso bisogno fisiologico (dipendente -sentono di dover precisare- o meno da malfunzionamento organico) che notoriamente esclude quella condizione di benessere fisico indispensabile per una guida corretta che non ponga in pericolo sia lo stesso conducente ed i terzi trasportati sia gli altri utenti della strada". La pubblica accusa di piazza Cavour rappresentata da Vito Monetti non era d'accordo con la tesi assolutoria dell'automobilista fermo in corsia di emergenza per fare pipì tanto che alla Cassazione aveva chiesto di annullare l'assoluzione accordata.
Ecco quindi gli uomini sono giustificati.... e per loro e' piu' facile risolvere il problema, ma per una donna come sarebbe andata, viste le difficolta' maggiori
???? Ci sarebbe il rischio di atti osceni in luogo pubblico
? Riguardo l'incidente invece mi chiedo cosa ci faceva un centauro sulla corsia di emergenza! Per andare a sbattere contro un'auto evidentemente correva ed era pure distratto! Le corsie di emergenza si chiamano cosi' appunto per emergenze ...come la pipi
o una telefonata o un malessere od anche per i mezzi di soccorso o polizia! un salutone Ely