A differenza dei maschi, molto più omofobici, le donne hanno più probabilità di innamorarsi o invaghirsi di persone del loro stesso sesso. Perché si può essere prevalentemente eterosessuali ma avere allo stesso tempo una componente omosessuale
Le donne si sono emancipate: il sesso, si sa, non è più soltanto roba da uomini. Addio quindi alla donna angelicata di Dante e Petrarca che tra l'altro probabilmente non è mai esistita. Lo dimostra uno studio tutto italiano ideato e coordinato dal dottor Roberto Bernorio in collaborazione con l'Associazione italiana sessuologia psicologia applicata (Aispa) presieduta dal professor Willy Pasini. Una ricerca sull'eros femminile denominata "Erosfem", rivolta a donne in età compresa tra i 20 e i 45 anni della quale il dottor Bernorio anticipa alcuni dati preliminari sulla base di alcuni test effettuati su 300 donne. «Dalla ricerca - spiega il dottor Bernorio - emerge che la sessualità femminile, se per alcuni aspetti si è trasformata nel tempo, per altri mantiene le sue caratteristiche peculiari che la differenziano da quella maschile». Sul modo di affrontare la sessualità restano sicuramente differenze tra uomini e donne. Una su tutte rispetto al piacere: «Il 75 % delle intervistate - continua Bernorio - afferma che la propria soddisfazione sessuale non è necessariamente legata al raggiungimento dell'orgasmo». E questo, vaglielo a spiegare a un uomo.
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