Anche il creativo cantante e musicista Ghigo Agosti, tra gli iniziatori in Italia del genere rock, ha detto la sua nell'epoca d'oro del beat, formando nel 1964 il complesso Ghigo e i Goghi, assieme a Claudio Corazza. Ghigo Agosti negli anni '50 aveva composto e registrato brani R&B e rock (Stazione del rock, Coccinella), e faceva parte del ristretto gruppo dei primi rocker italiani (con Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Adriano Celentano, Guidone, Clem Sacco, tutti operanti a Milano). Un gruppo di innovatori che il giornalismo dell'epoca chiamava genericamente "urlatori" associandoli impropriamente ad altri cantanti che si limitavano a cantare in modo diverso canzoni comunque tradizionali (come Tony Dallara o Betty Curtis), e che alternavano comunque diversi stili. Con il suo nuovo complesso Ghigo Agosti nel 1964 incise Ciao, una versione di Shout, il potente brano R&B degli Isley Brothers del 1959, con un arrangiamento ancora più trascinante dell'originale e un testo che echeggiava le vicende biografico - musicali del leader. Il brano originale americano è molto noto, essendo tornato celebre negli anni '70 con il film Animal House, del quale è uno dei temi conduttori. Il gruppo musicale aveva una struttura più che da band jazz o R&B che da complesso beat, con una sezione di fiati in primo piano, al posto delle chitarre. Un gruppo quindi adatto in particolare modo per gli eventi dal vivo, ad esempio al Piper di Milano, nella tourné di Antoine e nelle stagioni estive al Tukul di Chiavari, al Covo di Santa Margherita, nei quali aveva particolare spazio per esprimersi la verve, l'irruenza e lo spirito dissacrante del cantante Ghigo Agosti, eventi che contribuirono alla fama del complesso negli anni '60. Altre canzoni incise dal gruppo: "Non avrei mai creduto", "Conosco Jenny". Dopo questa breve esperienza ai confini del beat l'infaticabile Ghigo (al secolo Riccardo Arrigo Agosti) ha continuato a sperimentare nuovi generi musicali, con una particolare predilezione per l'amato rhythm & blues, nel frattempo ritornato di moda alla grande, sempre con lo stesso spirito irriverente, e divertendosi ad usare diversi pseudonimi, come Mister Anima, Probus Harlem, Rico Agosti, Black Sunday Flowers
Nei Goghi si sono alternati nel corso del tempo diversi musicisti, ne citiamo alcuni: alle chitarre Claudio Corazza (poi con i Campioni di Roby Matano in sostituzione di Lucio Battisti e infine fondatore nel decennio successivo di una delle prime cover band, dedicata agli amati Shadows) e Gilberto Ziglioli (poi session man con i New Dada e in seguito con Maurizio Arcieri nel suo primo gruppo dopo l'uscita dai New Dada), alla batteria si sono alternati Gianfranco Da Pieve, Enrico Maria Papes (in parallelo alla sua celebre esperienza con i Giganti, Papes era un amico personale di Ghigo), Toto Cotugno (agli inizi della sua carriera, ancora come session man e suonatore di batteria, il futuro cantante formò in seguito il suo primo gruppo chiamandolo Toto e i Toti), e l'inglese Bob Bennett, ai fiati noti personaggi del jazz milanese, tutti ancora attivi, come Luciano La Neve (trombone), Lelio Lorenzetti (tromba), Paolo Tomelleri (sax, strumento al quale si è alternato e aggiunto anche l'americano Francis Plasheye), alle tastiere Leandro Gaetano, al basso l'inglese Paul White e Icio Cappetti, che continuerà a seguire Ghigo anche nella successiva esperienza R&B che prenderà nome Probus Harlem. Oltre ai musicisti citati ai concerti dei Goghi ha partecipato anche in numerose occasioni Ricky Gianco, nel periodo seguente la brusca rottura con Celentano e la uscita dal Clan. La formazione iniziale del 1964 era composta da Ghigo Agosti (voce e tastiere), Claudio Corazza, (chitarra solista), Gilberto Ziglioli (chitarra ritmica e solista), Icio Cappetti (basso), Gianfranco Da Pieve (batteria). |