Cose da evitare quando si cena in compagnia

Riunirsi a tavola è un’ottima occasione per stare insieme, ma basta un nulla per rovinare l'atmosfera. Dall’alzare il gomito all’affrontare argomenti sconvenienti, fino al discutere sul conto da pagare: ciò che va evitato

 

Che bello passare una serata in compagnia di amici o persone a noi care. Quale occasione migliore per stare insieme se non quella di riunirsi attorno a un tavolo a mangiare e bere? Tuttavia basta quasi un nulla per rovinare l’atmosfera. Tra i principali responsabili di riunioni mangerecce terminate senza lieto fine mettiamo l’alcol. Alzare il gomito per molti è il modo più facile per lasciarsi andare e divertirsi, ma esagerando si ottiene l’effetto contrario. Chi di voi non si è ritrovato a un pranzo di nozze dove lo zio avvinazzato di turno ha dato il peggio di sé? Che dire poi quando per colpa del vino si finisce alle mani o ci si va pericolosamente vicino? Non vale la pena bere eccessivamente, peggio ancora se il resto della compagnia non lo sta facendo affatto.

Cercate di coinvolgere tutti nella conversazione. Questo è molto importante specialmente se sedute a tavola ci sono delle persone nuove o che non si conoscono tra loro. La disposizione dei posti a sedere è molto importante. In questo caso è buona regola non mettere gli amiconi e le amicone da una parte e “gli estranei” dall’altra, o si formeranno due gruppi distinti. Alternare gli ospiti è un buon modo di favorire le chiacchiere. Se si tratta di una cena di famiglia alla quale partecipa la nonna logorroica, mettetela seduta vicino allo zio sordo.

Non fate i complicati della situazione in materia di cibo. Se siete ospiti a pranzo o al ristorante, non fate impazzire la padrona di casa o i camerieri con richieste assurde. Avete la fissa del biologico? Non morirete certo se per una volta la metterete da parte. Non vessate chi cucina con domande assurde. State seguendo una dieta? Uno strappo alla regola non vi ucciderà. Siete fuori per divertirvi, non per rompere le scatole. Altrimenti statevene a casa a mangiare l’insalata condita col succo di limone.

Se si tratta di un’uscita tra amiche del cuore, si sa come andrà a finire: parlerete fino a che non vi sanguineranno le orecchie. Ma se oltre alle solite compari ci sono persone meno intime, o persone nuove, la logorrea è bandita. È bello avere qualcuno che tiene viva la conversazione, meno bello avere qualcuno che prende il microfono in mano e non lo molla più. Nessuno vi dice di non parlare di voi, del vostro lavoro, di cosa farete nelle prossime vacanze, ma permettete anche agli altri di esprimersi, fate delle domande e soprattutto ascoltate le risposte. Evitate di asciugare i commensali raccontando dei vostri figli che stanno imparando a fare i bisogni nel vasino, così come è meglio saltare argomenti come calli, peli, mestruazioni, esami invasivi, intestino pigro: parlare di certe cose a tavola fa semplicemente schifo.  Non parlate sopra gli altri, non c’è nulla di più irritante. Discutete pure (con toni civili) ma rispettate le opinioni di tutti, anche se diametralmente opposte alle vostre. Certo, se un cavernicolo se ne esce dicendo che le donne devono stare a casa a cucinare e fare la calzetta, avete tutto il diritto di inalberavi. Oppure di offrirgli la passobilità di pagare il conto alle signore, visto che si sente tanto omo.

Controllare il conto va bene, ma spulciarlo ossessivamente non è elegante. Se siete in compagnia il modo più veloce di fare i conti è fare alla romana, ognuno per sé. Facilissimo se state facendo un aperitivo con la vostra carissima amica. Se siete in più persone si divide per il numero dei commensali. A tal proposito se si esce per mangiare una pizza, non è bello che ci sia qualcuno che si prende il controfiletto con le scaglie di tartufo o gli spaghetti all’astice e poi pretenda di suddividere in parti uguali. È buona regola, per chi sceglie un piatto particolarmente costoso perché non gli va di adeguarsi al resto dei commensali, mettere degli euro in più. Non c’è modo peggiore di finire il pranzo che discutere per il conto.