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◄ ATTUALITA´: 4 maggio1949 - La tragedia di Superga.
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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: solidea  (Mensaje original) Enviado: 04/05/2010 06:05

La tragedia di Superga fu un incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949. Alle ore 17:03 il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI siglato I-ELCE con a bordo l'intera squadra del "Grande Torino" si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese. Furono trentuno le vittime.

L'aereo stava riportando a casa la squadra da Lisbona, dove aveva disputato un incontro amichevole con il Benfica. Nell'incidente perse la vita l'intera squadra del Torino. La formazione del Torino aveva vinto cinque scudetti consecutivi, dalla stagione 1942-'43 alla stagione 1948-'49 (i campionati '43-'44 e '44-'45 non vennero disputati a causa della seconda guerra mondiale) e costituiva i 10/11 della nazionale. Insieme a Fausto Coppi e Gino Bartali, il Grande Torino aveva contribuito con le sue imprese a dare lustro a una nazione che cercava di risollevarsi dopo i terribili anni di guerra, di fascismo e di occupazione tedesca. Nell'incidente perirono anche i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, l'equipaggio e tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport); Renato Tosatti (della Gazzetta del Popolo, padre di Giorgio Tosatti) e Luigi Cavallero (La Stampa). Il triste compito di identificare le salme fu chiesto all'ex Commissario Tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo, che aveva trapiantato quasi tutto il Torino in Nazionale. Lo spezzino Sauro Tomà, infortunato al menisco, non prese parte alla trasferta portoghese. Non presero quel volo neanche il portiere di riserva Renato Gandolfi (gli fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin, fratello del terzino Aldo, che intercesse per lui), il radiocronista Nicolò Carosio (bloccato dalla cresima del figlio) e l'ex C.T. della Nazionale nonché giornalista Vittorio Pozzo (il Torino preferì assegnare il posto a Cavallero).L'impatto che la tragedia ebbe in Italia fu fortissimo. Il Torino fu proclamato vincitore del campionato e gli avversari di turno, così come lo stesso Torino, schierarono le formazioni giovanili nelle restanti quattro partite, eccetto il Genoa che schierò i titolari e, nonostante tutto, perse 4-0. Il giorno dei funerali quasi un milione di persone scese in piazza a Torino per dare l'ultimo saluto ai campioni. Lo shock fu tale che l'anno seguente la nazionale si recò ai Mondiali in Brasile viaggiando in nave.Il trimotore Fiat G.212, con marche I-ELCE, delle Avio Linee Italiane, decolla dall’aeroporto di Lisbona alle 9:40 di mercoledì 4 maggio 1949. Comandante del velivolo è il tenente colonnello Meroni. Il volo atterra alle 13:00 all’aeroporto di Barcellona. Alle 14:50 l’I-ELCE decolla con destinazione l’aeroporto di Torino-Aeritalia. La rotta seguita fa sorvolare al trimotore Cap de Creus, Tolone, Nizza, Albenga, Savona. All’altezza di Savona l’aereo vira verso nord, in direzione del capoluogo subalpino, dove si prevede di arrivare in una trentina di minuti. Il tempo su Torino è pessimo. Alle 16:55 l’aeroporto di Aeritalia comunica ai piloti la situazione meteo: nubi quasi a contatto col suolo, rovesci di pioggia, forte libeccio con raffiche, visibilità orizzontale scarsissima (40 metri). La torre chiede anche un riporto di posizione. Dopo qualche minuto di silenzio alle 16:59 arriva la risposta: "Quota 2.000 metri. QDM su Pino, poi tagliamo su Superga". Giunti sulla perpendicolare di Pino, mettendo 290 gradi di prua ci si trova allineati con la pista dell’Aeritalia, a circa 9 chilometri di distanza, a 305 metri di altitudine. Poco più a nord di Pino Torinese c’è il colle di Superga con l'omonima Basilica, in posizione dominante a 669 metri di altitudine. A causa del forte vento al traverso sinistro, l’aereo nel corso della virata potrebbe avere subìto una deriva verso destra, spostandolo dall’asse di discesa e allineandolo, invece che con la pista, con la collina di Superga; ma è solo una delle tante ipotesi. La triste realtà è che alle ore 17:03 l’aereo con il Grande Torino a bordo, eseguita la virata verso destra e messo in volo orizzontale e allineato per prepararsi all'atterraggio, si va invece a schiantare contro il terrapieno posteriore della Basilica di Superga. Il pilota, che credeva di avere la collina di Superga alla sua destra, se la vede invece sbucare davanti all'improvviso (velocità 180 km/h, visibilità 40 metri) e non ha il tempo per fare nulla: non si desumono infatti, dalla posizione dei rottami, tentativi di riattaccata o virata. L’unica parte del velivolo rimasta parzialmente intatta è l’impennaggio. Alla Basilica invece nessun danno. Alle 17:05 Aeritalia Torre chiama I-ELCE, ma non riceve alcuna risposta. Delle 31 persone a bordo non si salvò nessuno.



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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: clicy21 Enviado: 04/05/2010 08:16
Non c'ero, ma mi e' stato raccontato che fu una cosa sconvolgente, mai nessuno si sarebbe immaginato una tragedia aerea e soprattutto di quella portata, mi hanno raccontato che ci furono delle scene di disperazione incredibili a livello sportivo....al di la di quello umano Ely 

Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: Lelina Enviado: 04/05/2010 10:12
 
Neppure io ero nata, ma anche a me hanno raccontato che fu una tragedia sconvolgente sia nel campo dello sport che umanitario...
 
TORINO
Sessant’anni fa la tragedia di Superga che cancellava la vita dei calciatori del Grande Torino e degli altri uomini presenti sull’aereo (dirigenti, giornalisti ed equipaggio) che da Lisbona li riportava a casa.
Rubava l’esistenza a 31 persone ma innalzava a leggenda una squadra di calcio, battuta come spesso è stato scritto «solo dal fato».
 
 

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 04/05/2010 15:39
Ero troppo piccolo  quando successe tale tragedia, ma l'ho sempre vissuta nei ricordi di chi me ne parlava...
Una grande perdita per tutti noi Italiani e per lo sport
Grazie Lucia per averla ricordata...
 
Nando


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