Rubi Strubi
Un gruppo di Milano nato per iniziativa di Eros e Leo Catania, sezione ritmica dei Blacks, alla fine degli anni '60. Sotto contratto da subito con una casa di prima importanza, la Decca, la formazione era completata dal chitarrista tedesco Trutz “Viking” Groth, già attivo in Europa con i Black Stars, una band di rock' 'n roll, e attivo a Milano con lo stesso gruppo e da solo, e dal tastierista polacco Janish (il cognome si è perso nel gorgo del tempo). Il curioso nome Rubi Strubi, uno di quelli che si portano ad esempio della creatività del periodo beat, fu scelto dalla casa discografica Decca, con l'intento di avere le stesse iniziali dei Rolling Stones, anche loro della Decca in quel periodo. A quanto pare fu proprio Dino Sarti, che lavorava allora presso le edizioni Chappel, a trovare un nome che aveva le stesse iniziali. L'espressione è in realtà tratta dal dialetto milanese e indica un contenitore dove si mettono gli oggetti che non servono più e che non ci si decide a buttare via ...
La Decca ha ovviamente dato al gruppo l'opportunità di incidere, proprio al volgere del decennio, il singolo E allora vai / Mani stanche (Decca c 17012 - 1970), le due canzoni dovrebbero essere entrambe originali.
Trutz Groth ha poi raggiunto Kim Brown dei Renegades (che aveva partecipato a sua volta alla registrazione del singolo dei Rubi Strubi, suonando l'armonica a bocca) nel suo successivo gruppo genuinamente rock Kim & The Cadillacs, ed è ancora attivo nel circuito blues italiano ed europeo. Nel suo sito www.trutz.it, curiosamente, non c'è però traccia della sua esperienza con i Rubi Strubi.