Nell’ottava di Pasqua di tanti anni fa alcune galline, razzolando in un pollaio, trovarono una tavola con l’effigie della Madonna del Carmelo…” Comincia così il racconto che i paganesi vanno ripetendo con grande fede da cinque secoli sull’origine della Madonna ribattezzata “delle galline”.
Nel pomeriggio del Venerdì in Albis si svolge il rito dell’apertura del Santuario ai fedeli.
I “tammorrari” ed i danzatori paganesi battono le pelli di capra delle tammorre, cantano ‘a figliola e danzano in cerchio sino a quando vengono liberati colombi e tortore.
Dopo l’apertura, la festa religiosa continua la domenica in Albis con la Processione.
La statua lignea ottocentesca della bella Madonna dai boccoli d’oro, dalle nove in punto attraversa vicoli, cortili, centro e periferia della città.
I fedeli, a migliaia, fanno volare coriandoli dalle proprie abitazioni addobbate con drappi, più devoti offrono galline, colombi, pavoni e soldi.
Gli abitanti espongono negli antichi cortili un quadro della Madonna addobbato e lo circondano di drappi e lenzuola del corredo, i cortili si trasformano così in scenografici e devozionali Toselli.
Prima di rientrare al suo Santuario, la Madonna si reca in piazza Sant’Alfonso per ricevere le due galline che Sant’Alfonso personalmente amava offrirle.
Al passaggio della processione della Madonna per le varie strade del centro storico vengono aperti i cosiddetti Toselli (baldacchino addobbato con drappi).
Il Tosello è un luogo dove l’invocazione alla Madonna si esprime in forme barocche e sontuose.
La sua preparazione inizia un mese prima dei festeggiamenti e consiste nell’addobbare un angolo del proprio cortile per farne omaggio alla Madonna, ed il momento più bello consiste nell’offerta dei prodotti del proprio lavoro o della terra.
In serata il Tosello si anima di tammurrari per l’inizio della veglia alla Madonna e si sente per tutta la notte il suono delle tammorre ed il canto dei devoti.
Solo all’alba del lunedì i tammurrari smettono di suonare e danno vita ad un corteo che si dirigerà fino al santuario della Madonna, dove deporranno ai suoi piedi le loro tammorre, sancendo la fine dei festeggiamenti.
Una radice profonda, una religiosità arcaica legata all’humus e alla madre Terra, un tripudio festoso ritmato dallo scoppiare dei mortaretti e da danze mosse dal suono caratteristico delle tammorre, tamburi a mano, che sono un inno alla vita, così i corpi dei ballatori esplodono in espressioni artistiche ritmiche e musicali che legano in maniera originale e spettacolare i temi della vita, della morte, della fertilità e della fecondità. Secondo uno studio di Roberto De Simone, la processione della Madonna delle Galline con le sue peculiari manifestazioni rientra nel mito e nel culto delle “Sette Madonne – sette sorelle” che si manifesta nell’arco annuale delle feste campane.
Il Santuario è aperto ai fedeli da venerdì 17, dando il via ai festeggiamenti, che si protraggono per alcuni giorni, la processione è in programma per domenica alle 9,00.