Cari amici amanti della poesia stavolta in occasione della
il tema delle poesie è d'obbligo.
Questa festa ha origini antichissime, poiché già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno, festeggiando la dea Rea, madre degli dei.
La festa della mamma è oggi una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo.
In Italia cadeva regolarmente l'8 maggio, fin quando non si decise di fissarla alla seconda domenica di maggio... così come nel resto del mondo.
E' del tutto inutile dunque soffermarci sull'importanza della madre nelle nostre vite... basti ricordare che senza di loro non ci saremmo.
Il tema ha sempre affascinato sia i poeti che i cultori di tutte le arti.
Con questi versi auguro una domenica felice a tutti... o con le loro mamme, o con il pensiero della mamma, o con ricordo e nostalgia della mamma, o con le mogli/compagne mamme dei nostri figli.
DOLORE DI BAMBINO William Blake Mia madre gemette! mio padre pianse, nel periglioso mondo balzai, impotente,nudo,lamentandomi forte, come un fantasma nascosto in una nube. Lottando nelle mani di mio padre, agitandomi contro le bende che dovevano avvolgermi, legato e stanco, ritenni la cosa migliore il ripiegarmi sul petto di mia madre
IL SORRISO DELLA MADRE A. S. Novaro
Benedetta la casa illuminata dal sorriso della madre! Sorriso della madre! Più nitido e luminoso del primo raggio di sole quando appare alla creatura che riapre gli occhi al mattino, lusinghiero quando saluta e dice addio da un davanzale e accompagna fino alla svolta della strada, e chi si allontana se la porta nel cuore e la strada gli sembra più amabile di ieri e il mondo gli sembra più roseo...
IO BEN SO Rudyard Kipling
Se morissi impiccato sopra il colle, o madre mia, io bene so chi sempre mi amerebbe, o madre mia!
Se morissi gettato in fondo al mare, o madre mia, io bene so chi sempre piangerebbe, o madre mia!
E se l'anima mia fosse dannata, so chi, pregando, allor mi salverebbe, o madre mia!
LA MADRE
Giuseppe Ungaretti E il cuore quando d'un ultimo battito avrà fatto cadere il muro d'ombra per condurmi, Madre, sino al Signore, come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa, Sarai una statua davanti all'eterno, come già ti vedeva quando eri ancora in vita. Alzerai tremante le vecchie braccia, come quando spirasti dicendo: Mio Dio, eccomi. E solo quando m'avrà perdonato, ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai d'avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sospiro.
SE FOSSI PITTORE De Amicis
Non sempre il tempo la beltà cancella o la sfioran le lacrime e gli affanni mia madre ha sessant'anni e più la guardo e più mi sembra bella. Non ha un accento, un guardo, un riso che non mi tocchi dolcemente il cuore. Ah se fossi pittore, farei tutta la vita il suo ritratto. Vorrei ritrarla quando inchina il viso perch'io le baci la sua treccia bianca e quando inferma e stanca, nasconde il suo dolor sotto un sorriso. Ah se fosse un mio prego in cielo accolto non chiederei al gran pittore d'Urbino il pennello divino per coronar di gloria il suo bel volto
e sale alle labbra nei
momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal
cuore della rosa e si mescola allaria chiara.
Kahlil Gibram
Grazie Mamma
Grazie mamma perché
mi hai dato la tenerezza delle tue carezze, il bacio della buona
notte, il tuo sorriso premuroso, la dolce tua mano che mi dà
sicurezza. Hai asciugato in segreto le mie lacrime, hai
incoraggiato i miei passi, hai corretto i miei errori, hai
protetto il mio cammino, hai educato il mio spirito, con saggezza e
con amore mi hai introdotto alla vita. E mentre vegliavi con cura
su di me trovavi il tempo per i mille lavori di casa. Tu non
hai mai pensato di chiedere un grazie. Grazie mamma.
Judith
Bond
Le Mani della Madre
Tu non sei più
vicina a Dio di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende benedette
le mani. Nascono chiare in te dal manto, luminoso contorno: io
sono la rugiada, il giorno, ma tu, tu sei la pianta.
Rainer Maria
Rilke
Vergine madre, figlia del
tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso deterno
consiglio, tu se colei che lumana natura nobilitasti si, che l suo
fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si
riaccese lamore, per lo cui caldo ne leterna pace così è germinato
questo fiore. Qui se a noi meridiana face di caritate, e giuso,
intra mortali, se di speranza fontana vivace. Donna, se tanto
grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua
disianza vuol volar senzali.
Dante Alighieri
Che Cosè Una Mamma
Rititì lo
vuoi saper tu Che cosa è una mamma? Nessuno, nessuno dei bimbi lo
sa. Un bimbo nasce e …va.
Lo sanno, ma forse, ma tardi quelli
che non l’hanno più. Rititì che pensi e mi guardi, Rititì lo vuoi
saper tu?
Una mamma è come un albero grande che tutti i suoi
frutti ti da: per quanti gliene domandi sempre uno ne troverà. Ti
da il frutto, il fiore, la foglia, per te di tutto si spoglia, anche
i rami si taglierà. Una mamma è come un albero grande
Una
mamma è come una sorgente. Più ne toglie acqua e più ne getta. Nel
suo fondo non vedi belletta: sempre fresca, sempre lucente, nell’ombra
e nel sol è corrente. Non sgorga che per dissetarti, se arrivi
ride, piange se parti. Una mamma è come una sorgente.
Una
mamma è come il mare. Non c’è tesori che non nasconda, continuamente
con l’onda ti culla e ti viene a baciare. Con la ferita più
profonda non potrai farlo sanguinare, subito ritorna ad
azzurreggiare. Una mamma è come il mare.
Una mamma è questo
mistero: tutto comprende tutto perdona, tutto soffre, tutto dona, non
coglie fiore per la sua corona. Puoi passare da lei come straniero, puoi
farle male in tutta la persona. Ti dirà: "Buon cammino bel
cavaliero!" Una mamma è questo mistero.
Francesco Pastonchi
“… Tu sei di tua madre lo specchio, ed ella in te rivive il
dolce aprile del fior dei suoi anni…”
William Shakespeare
“… Don… don e mi dicono Dormi! Mi
cantano Dormi! Sussurrano Dormi! Bisbigliano Dormi! Là, voci di
tenebra azzurra… Mi sembrano canti di culla, che fanno ch’io
torni com’era… sentivo mia madre… poi nulla sul far della sera”
Giovanni
Pascoli
“… Come non è che sera, madre,
d un solo dì ? Me la miravo accanto esile sì, ma bella: pallida
sì, ma tanto giovane! una sorella! bionda così comera quando
da noi partì.”
Giovanni Pascoli
Lettera
Alla Madre
"Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il
Naviglio urta confusamente sulle dighe, gli alberi si gonfiano
dacqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord: non sono in pace
con me, ma non aspetto perdono da nessuno, molti mi devono lacrime
da uomo a uomo. So che non stai bene, che vivi come tutte le madri
dei poeti, povera e giusta nella misura damore per i figli lontani. Oggi
sono io che ti scrivo: " Finalmente, dirai, due parole di quel
ragazzo che fuggì di notte con un mantello corto e alcuni versi in
tasca. Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in
qualche luogo.- " Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni
lenti che portavano mandorle e arance, alla foce dellImera, il fiume
pieno di gazze, di sale, deucalyptus. Ma ora ti ringrazio, questo
voglio, ellironia che hai messo sul mio labbro, mite come la tua.
Quel sorriso mha salvato da pianti e da dolori. E non importa se ora
ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te aspettano, e
non sanno che cosa. Ah, gentile morte, non toccare lorologio in
cucina che batte sopra il muro tutta la mia infanzia è passata sullo
smalto del suo quadrante, su quei fiori dipinti: non toccare le
mani, il cuore dei vecchi. Ma forse qualcuno risponde? O morte
di pietà, morte di pudore. Addio, cara, addio, mia dolcissima
Mater".
Salvatore
Quasimodo
Ora Nel Vento
Nell’oceano Dei
tuoi desideri repressi Navigava il tuo credo di madre Per
istinto felina e protettiva . “Donna partorirai con gran dolore “ e
lo sapevi quando , per vocazione , sentivi dentro al tuo ventre i
palpiti e gli spasimi e tu stringevi i denti senza un lamento
piena d’emozione . Poi ad uno ad uno , col passar degli anni, ti
lasciarono sola per andare in una terra dove il pane è duro a
fare i vu’ cumprà o gli accattoni ma tu non lo sapevi . Nell’ultimo
sospiro li chiamasti Come un appello antico , una preghiera , e
in quel momento non tutti li vedesti al capezzale . ora madre
senza confini , senza più desideri tu certamente ascolti echi
dei vu’ cumprà , di quei tuoi figli , nel vento , nell’azzurro ,
nella pace dei tuoi incomunicabili silenzi…
Luciano Somma
Filastrocca
Mia dolce mamma Amore
immenso Meraviglioso Magnifico Aspettami sempre col
sorriso.
R. Paciotti
O madre, nei purpurei
raggi del tuo volto io guardo i tuoi occhi misericordiosi.
O
madre, la tua parola, distruggendo la morte, si alza silenziosa
nell immenso cielo.
Sulla terra tutti ti riveriscono,
tutti
ti onorano nelle fatiche della vita. Fiduciosi mettiamo il corpo, l
anima, tutto
Nell incensiere dell adorazione.
O madre,
nei purpurei raggi del tuo volto, io guardo i tuoi occhi
misericordiosi.
Nel tuo vassoio d oro oggi verserò lacrime di
dolore. O madre, ti cingerò il collo di una collana di perle.
Poco
importa se i miei capelli diventano grigi,
sono sempre giovane e
vecchio. Come il più giovane e il più vecchio di questo villaggio.
Alcuni
hanno negli occhi sorrisi semplici e dolci, alcuni un furbesco
ammiccare.
Alcuni piangono alla luce del giorno, altri
piangono in segreto nel buio.
Hanno tutti bisogno di me e
non ho tempo di rimuginare sull eternità.
Ho la stessa età di
ciascuno, e cosa importa Se i miei capelli diventano grigi.
In
occasione della Festa della mamma, invece di ricorrere ai soliti
regali, scegliete
un dono che renda felice la vostra cara mamma ma che aiuti anche la
ricerca oncologica. Con un piccolo contributo si potrà infatti
acquistare l’Azalea della ricerca, disponibile domenica 9 maggio nelle
piazze d’Italia, per aiuta la ricerca a rendere il cancro più curabile.
Con l’Azalea AIRC che dal 1985 aiuta la ricerca,
unirete l’utile al dilettevole e in omaggio, insieme alla vostra azalea,
riceverete un pocket informativo dedicato a tutta la famiglia: Donna e
uomo uniti nella prevenzione, per aiutarci a non abbassare mai la
guardia.