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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: clicy21  (Mensaje original) Enviado: 30/05/2010 08:54
 
ANSA.it > Scienza e medicina > News

Genetica: caccia a segreto altezza pigmei, svela sviluppo

Esperti, mistero e' chiave per capire disturbi crescita

29 maggio, 18:21
Una foto di archivio, scattata nella foresta di Ituri, nella Repubblica democratica del Congo, che mostra alcuni membri della comunita' di pigmei Bambuti Una foto di archivio, scattata nella foresta di Ituri, nella Repubblica democratica del Congo, che mostra alcuni membri della comunita' di pigmei Bambuti
Genetica: caccia a segreto altezza pigmei, svela sviluppo

ROMA - Nonostante siano una delle popolazioni piu' antiche del mondo, i pigmei nascondono ancora diversi misteri. Uno di questi riguarda proprio i motivi genetici della loro altezza, che una volta scoperti potrebbero dare indicazioni utili anche per i disturbi di crescita delle altre popolazioni. Lo ha affermato Fernando Ramirez Rozzi, esperto del Cnrs di Parigi, durante una conferenza organizzata dall'universita' Sapienza di Roma.

'Ci sono diversi endocrinologi nel mondo che stanno studiando il problema - afferma Rozzi, che dal 2007 studia la tribu Baka - proprio per le sue possibili applicazioni. Quello che abbiamo scoperto nei nostri studi e' che in questa tribu la crescita si ferma tra gli 8 e i 13 anni, tanto che diciamo che i pigmei diventano tali 'quando crescono'. E' come se ci fosse un 'interruttore' che spegne l'espressione dei geni legati alla crescita'. Il problema, spiega ancora l'esperto, e' pero' complicato dal fatto che sotto il nome di pigmei si identificano tribu' geneticamente diverse tra loro, accomunate solo da un'altezza massima di 1,55 metri: 'Un'altra popolazione, gli Mbuti - continua l'esperto - invece nasce gia' piccola e rimane tale'.

Lo studio dei pigmei e' importante anche per diversi altri motivi: 'Sono una delle popolazioni piu' antiche, una delle ultime due rimaste di cacciatori-raccoglitori, cosa che era vera per tutti fino a 10mila anni fa - ha spiegato Luigi Cavalli Sforza, professore emerito dell'universita' di Stanford - capire la loro evoluzione ci potrebbe aiutare a ricostruire anche quella umana'. L'esperto ha esposto alcune delle caratteristiche sociali peculiari di questi gruppi abbastanza diverse da quelle delle societa' moderne, come il fatto che il promesso sposo deve passare un periodo a lavorare per la famiglia della compagna prima di poterla sposare, o l'assenza di una gerachia all'interno delle tribu': 'I pigmei sono completamente egualitari - ha sottolineato Cavalli Sforza - eppure vivono senza tensioni particolari'.

La ricerca genetica colloca la separazione tra i Pigmei e le attuali popolazioni dell'Africa centrale a 60mila anni fa, in coincidenza con un periodo di importanti migrazioni. Molto piu' tardi, circa 20mila anni fa, avvenne la differenziazione evolutiva dei diversi gruppi Pigmei. Alcune di queste popolazioni, pero', potrebbero sparire in qualche decennio: 'Piu' che sparire, alcune tribu' si stanno mescolando con altre di non pigmei - ha precisato Paul Verdu, dell'universita' del Michigan - quindi fra un po' il loro Dna sara' mescolato, ma ce ne sono altre, piu' numerose e isolate, che invece resistono bene'.



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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: clicy21 Enviado: 30/05/2010 08:57
 

I pigmei sono un gruppo etnico diffusi in gran parte dell'Africa equatoriale. Sono di bassa statura (inferiore ai 150 cm), e caratterizzati da pelle scura, capelli crespi, naso schiacciato e cranio brachiomorfo.

Il nome "pigmeo" deriva dal greco πυγμαιος pygmios ("alto un cubito") che i Greci usavano per riferirsi a un leggendario popolo di nani, localizzato a sud dell'Egitto o in India, perennemente in guerra contro le cicogne (o le gru) che devastavano i loro campi.

Per estensione, il nome "pigmei" viene indicato per riferirsi ad altri gruppi etnici di bassa statura, per esempio gli Andamanesi, i Semang della Malesia o i Negritos delle Filippine.


Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Mariasole Enviado: 30/05/2010 10:13

Il popolo Pigmeo vive ai margini della foresta, all'interno della quale si addentra in caso di minacce o pericoli ed è la diffidenza il primo nemico da abbattere per poterlo aiutare ad affrancarsi.
E' considerato dalle altre etnie come un popolo di schiavi e, spesso, senza alcun diritto. A questo si aggiunge la difficile situazione politica e militare della zona, per cui il passaggio di milizie, regolari o mercenarie, porta via anche quel poco che la gente possiede: lo stesso Padre Franco Làudani, missionario comboniano italiano, che da anni e con tenacia segue in prima persona questo suo progetto, senza arretrare mai neanche di fronte alla guerra, è stato sequestrato, qualche anno fa, per giorni, per essere liberato, infine, grazie all'intervento delle Nazioni Unite.

La salvezza per questo popolo, che è anche fiero ed orgoglioso, passa attraverso un programma dei missionari che volge la sua attenzione all'Istruzione, alla Salute ed al Lavoro.

ISTRUZIONE:
Le prime classi elementari si formano già nella foresta, per poter vincere, negli adulti e nei bambini, quella diffidenza che li fa sentire sicuri solo nel proprio ambiente; poi, convinti dalla necessità e dell'utilità dell'istruzione, sono gli stessi genitori che mandano i figli nelle semplici strutture scolastiche (dette "campus") dove lo studio prosegue ed oggi sono sempre più numerosi i giovani affrancati dall'analfabetizzazzione.
Molte famiglie hanno aiutato nei lavori di costruzione e manutenzione dei "campus", mentre il vitto per l'internato viene da prodotti agricoli da loro coltivati e scambiati o venduti a prezzi equi, dando così la gioia del "lavoro che produce". Oggi, tra tante difficoltà, si è arrivati alla frequenza della scuola secondaria. Contemporaneamente al processo di scolarizzazione, padre Laudani sta provvedendo alla formazione di nuovi insegnanti.
Seguire i bambini pigmei con il sostegno a distanza sarebbe stato difficile: abbiamo preferito promuovere la possibilità di adottare una intera classe per un anno scolastico, provvedere al salario di un maestro ed all'acquisto di materiale didattico (penne, quaderni etc. per gli esercizi vengono in genere utilizzate delle tavolette di legno per limitare l'uso di quaderni).

SALUTE:

La divulgazione delle più elementari norme igieniche e di profilassi, unita alle cure della malaria, della verminosi e del "pian", aumentano l'aspettativa di vita e migliorano pian piano la qualità della stessa.

LAVORO:

L'insegnamento delle tecniche di coltivazione e la fornitura di attrezzi consentono un migliore sfruttamento dell'agricoltura, mentre la forniture di sementi viene, in qualche modo, ricambiata dagli agricoltori, già con i successivi raccolti, rifornendo di nuove sementi altri nuovi coltivatori, in una catena di solidarietà tra gli stessi pigmei. Con il lavoro, aumenta anche la coscienza e la dignità degli uomini, che unitamente alle basi dell'istruzione, fa loro dire: "...anche io, pigmeo, sono un UOMO!".

   
 


pigmei in foresta (con padre Francesco Laudani )

 


il Campus "Bakanja"



lezione in classe


 

 

 

 


capanne nella foresta


 


 

 

 


Bimbi Pigmei
in classe in foresta

 

 

 


 
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