la scuola dei sogni è nella contea di Cork
Estate da chef
Dall’oca, all’armagnac, fino al marzapane: gli itinerari con lezioni di cucina
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Estate da chef
Dall’oca, all’armagnac, fino al marzapane: gli itinerari con lezioni di cucina
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Una lezione nella tenuta irlandese di Ballymaloe |
Vent’anni fa, associare le parole «vacanza» e «cucinare» sarebbe stato impensabile. Un sacrilegio. Il cibo era un dovere, e la cucina l’ambiente dal quale fuggire velocemente. Poi sono arrivati gli chef, con i loro rassicuranti: «Vi piace questo soufflé? Potete farlo anche voi, a casa vostra». E tutti, dalla studentessa all’architetto, hanno cominciato ad accarezzare l’idea di poter sperimentare. D’altronde, la food writer britannica Nigella Lawsons lo predica da sempre: cucinare è sexy. E così piano piano l’idea di imparare a preparare un piatto è entrata anche nel concetto stesso di piacere, e dunque di vacanza. Oggi è talmente diffusa da assistere ogni anno a scuole di cucina che aprono un po’ in tutto il mondo. E per molti prenotare la vacanza è individuare la scuola giusta dove andare a fare una «session» culinaria.
La più famosa e gettonata, al momento, si trova in Irlanda. È nella contea di Cork, nella tenuta di Ballymaloe (www.cookingisfun.ie), ed è diretta dalla chef pluripremiata Darina Allen. La villa, immersa in 400 acri di coltivazioni organiche, offre lezioni per tutte le esigenze: dallo stage di 12 settimane al corso lampo di un solo giorno (ce ne sono più di 30 tipi); dai corsi a tema, come il menu di Natale o i segreti dell’affumicatura, alle sessioni con chef famosi come Trich Desaine o Sarah Ravane. Poco più giù Eric Sapet, noto cuoco del ristorante «La Petit Maison de Cucuron» (www.lapetitemaisondecucuron. com), nel Luberon, ha i suoi corsi di cucina già esauriti fino al 28 settembre. Angelina Jolie e Brad Pitt, ma anche Paul Mc Cartney, sono tra i pochi fortunati che hanno avuto modo di gustare la sua cucina creativa, appena premiata con la prima stella Michelin. Le lezioni si svolgono al piano terra del piccolo ristorante (la cucina misura solo 4 metri quadrati), situato sulla piazza de l’Etang, con lo stagno circondato di platani secolari, dove è stata girata una scena del film «Un’ottima annata». Sempre in Francia, nel cuore del Gascony, si può scegliere di soggiornare nello «Chateau de Pallanne», del XVIII secolo. E seguire i rinomati corsi di cucina che prevedono, tra i piatti insegnati, terrina di foie gras, anatra arrosto con olive oppure oca all’armagnac e timo. I corsi includono anche una gita al mercato di Pau e Tarbes e una cena al ristorante tre stelle Michelin «Les Pres d’Eugénie». E per chi non ha voglia di spadellare, c’è un campo da golf da 18 buche e una piscina (www.tastingplaces.com).
In Italia i corsi estivi attraggono soprattutto stranieri. Ma negli ultimi tempi anche gli italiani cominciano ad apprezzare. È per questo che nel cuore della costiera sorrentina, in Campania, lo chef Alfonso Iaccarino ha deciso di ricavare nel rinnovato resort creato accanto al ristorante «Don Alfonso» (www.donalfonso. com), tre stelle Michelin, uno spazio ad hoc dedicato ai corsi di cucina. «Per anni — racconta la moglie Livia— i nostri ospiti ci chiedevano di seguire dei corsi, ma non avevamo uno spazio adatto. Perché quando si vuole insegnare è inconcepibile che lo si faccia nella stessa cucina dove si lavora. Così, con la ristrutturazione ne abbiamo prevista un’altra. Qui teniamo i corsi in tutte le lingue. Ma soprattutto insegniamo ai nostri allievi a riconoscere le materie prime, partendo da quelli che produciamo nella nostra tenuta di Villa Campanella. Ogni sessione è monotematica ».
In Sicilia, invece, nelle campagne di Sclafani (tra Palermo e Caltanissetta) c’è l’ex feudo della famiglia Tasca, la tenuta di Regaleali. Qui, vent’anni fa, la marchesa Anna Tasca Lanza, accanto all’azienda vitivinicola tra le più importanti della Sicilia, ha creato nel baglio delle Case Vecchie un laboratorio gastronomico: una delle scuole di cucina siciliana più famose al mondo. Anna Lanza ha pubblicato sette libri, è contesa dai network americani e viene citata spesso dal Nyt. La sua ispirazione? Un mix di tradizione e monsè, la cucina borbonica. E il tentativo di evitare l’estinzione di ricette storiche come il «Trionfo di gola», il dolce delle monache con il marzapane che Anna Lanza rifà, ma con meno olio. I corsi si tengono nella tenuta, dove si soggiorna. La mattina è dedicata alle lezioni, nella cucina di casa, massimo otto persone. Di sera si mangia e si parla di storia siciliana con il marito, lo storico Venceslao Lanza di Mazzarino. Dal 2008, poi, gli stessi corsi, che vanno da una settimana a tre giorni, si possono seguire anche nel resort che i Tasca Lanza hanno a Salina: «Capofaro Malvasia & Resort» (www.capofaro. it), che ha vinto le 5 stelle. Per iscriversi ai corsi: se si vive negli Usa basta cliccare su www.absolute italia,com; in Italia, invece, si va su www.tascadalmerita. it.