A nessuno venga in mente di mandare al diavolo la dieta povera di sodio e rigorosa sulle quantità degli alimenti e abbuffarsi di cioccolato. L’evidenza che scaturisce da uno studio dell’Università australiana di Adelaide si limita infatti a sottolineare le qualità del cioccolato nel migliorare la circolazione sanguigna e determinare così indirettamente un abbassamento della pressione.
Il segreto sta nella presenza dei flavonoli, che agiscono appunto aprendo in maniera naturale i vasi sanguigni favorendo una corretta circolazione del sangue. I medici australiani hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista BMC Medicine e sono arrivati alla conclusione che una piccola dose di cioccolato ha un effetto sulla pressione simile a circa trenta minuti di attività fisica.
I soggetti posti sotto controllo durante la sperimentazione hanno mostrato, grazie alla somministrazione di cioccolato, un calo della pressione pari al 5 per cento. A conclusioni analoghe erano giunti alcuni ricercatori tedeschi. Anche secondo loro, infatti, una piccola percentuale di
cioccolata, abbassa la pressione e riduce di conseguenza il rischio di patologie cardiache. È il risultato di uno studio portato avanti dal Centro nazionale di nutrizione umana di Nuthenal, in Germania, pubblicato sulla rivista European Heart Journal.
Si tratta in realtà di quantità modeste, circa un quadratino al giorno, perché, com'è noto, un etto di cioccolata ha più o meno 500 calorie e di conseguenza un consumo elevato potrebbe favorire l'aumento del peso corporeo, trasformando i benefici in svantaggi.
Come conferma Brian Buijsse, uno degli autori della ricerca, “il consumo di piccole quantità di cioccolata può contribuire alla prevenzione di malattie cardiache, ma solo nel caso in cui vada a sostituire alimenti ad alta densità energetica, come gli snack, in modo da mantenere costante il peso corporeo”.
Lo studio ha preso in esame quasi 20.000 persone fra i 35 e i 65 anni scoprendo che un consumo moderato di cioccolata – circa 8 grammi – diminuisce il rischio di ipertensione, oltre a quello di infarto e ictus di circa il 40 per cento: “in termini di rischio assoluto, quindi, possiamo ipotizzare che se gli individui appartenenti al secondo gruppo (di cui 219 su 10.000 hanno avuto un ictus o un infarto) consumassero 6 grammi di
cioccolata in più al giorno, si verificherebbero 85 casi di infarto o ictus in meno ogni 10.000 soggetti su un periodo di circa 10 anni. Inoltre, se si estende la percentuale del 39 per cento alla popolazione generale, il numero di infarti e ictus evitabili potrebbe aumentare, in quanto il rischio assoluto della popolazione generale è più alto”, afferma Buijsse.
Sarà indispensabile naturalmente condurre ulteriori ricerche, ma sembra proprio che i flavonoidi contenuti nel cacao svolgano quella funzione positiva sul cuore emersa dalle analisi, stando alle parole dello scienziato tedesco: “sembra che i flavonoidi contenuti nel cacao aumentino la bio-disponibilità di ossido nitrico delle cellule che rivestono la parete interna dei vasi sanguigni, ovvero le cellule endoteliali. L'ossido nitrico è un gas il cui rilascio determina il rilassamento e l'estensione delle cellule che costituiscono il tessuto muscolare liscio dei vasi sanguigni, il che potrebbe contribuire all'abbassamento della pressione. L'ossido nitrico migliora inoltre l'attività delle piastrine, riducendo la viscosità del sangue e l'interazione adesiva tra leucociti ed endotelio vascolare”.
http://italiasalute.leonardo.it/Centro_Malattie.asp?Sezione=Ipertensione