IL MISTERO DELL'AMORE IN POESIA E NON SOLO...
a cura di Tony Kospan
Cari amici ed amiche, amanti come me della poesia,
stavolta torniamo al tema dell'amore...
Ma dell'amore come mistero, magia.
Eh sì ancor oggi nel 3° millennio... continuiamo,
così come gli antichi, a non comprenderne la genesi...
Ma se di fronte al mistero dell'amore
la ragione s'arrende
ecco che la poesia ce lo svela...
anche se in parte.
A questo tema i poeti di ogni tempo...
si sono sempre accostati...
ed infatti sono davvero moltissime le poesie
tra cui ho stavolta selezionato le seguenti.
L'ultima poesia... uno dei più famosi passi
della Divina Commedia... ci mostra un Dante
impietosito per la pena inflitta a chi, in fondo,
ha soltanto amato... e dunque perplesso...
Come sempre mi piacerebbe leggere le poesie
che, sul tema, piacciono a voi.
L'INFINITO MISTERO Emily Bronte
Improvviso, il buio della casa il sole rischiarò, il canto dei canarini rallegrò, rianimò il salto del gatto, ravvivò i fiori del giardino le lacrime si tramutarono in sorriso, il pianto in gioia e la tristezza diventò quasi allegria: oh, Amore, l'infinito
E' QUEL CHE E' Erich Fried
è assurdo dice la ragione è quel che è dice l'amore
è infelicità dice il calcolo Non è altro che dolore dice la paura è vano dice il giudizio E' quel che è dice l'amore
è ridicolo dice l'orgoglio è avventato dice la prudenza è impossibile dice l'esperienza è quel che è dice l'amore
AMOR AETERNUS Percy Bysshe Shelley Ricchezze e signorie scompaiono nella massa del grande mare del giusto e dell'ingiusto umano, quando è la volta che il nostro possesso scada; ma l'amore, anche se maldiretto, è tra quelle cose che sono immortali, e sorpassano tutta quella fragile materia che saremo, o siamo stati.
COS'E' L'AMORE Alan Douar Quando ti chiedi cos'è l'amore, immagina due mani ardenti che si incontrano, due sguardi perduti l'uno nell'altro, due cuori che tremano di fronte all'immensità di un sentimento, e poche parole per rendere eterno un istante.
PAOLO E FRANCESCA
Dante Alighieri - Inferno canto 5° -
omissis
Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante».
Mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro piangea; sì che di pietade io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.
CIAO DA ORSO TONY
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