IL SIGNIFICATO DEL VERO NATALE
E’ fredda, Gesù Bambino,
questa notte del tuo Natale.
Cammino, chiuso in me stesso,
per le strade deserte,
aridi e sterili come il mio cuore
che non ama più,
che non crede più in niente,
perchè la vita lo ha deluso.
Niente è rimasto,
solo il vuoto,
lo leggo negli occhi di chi incontro,
nelle mani che non si sfiorano,
nei sorrisi senza gioia,
nell’allegria forzata
di questa ricorrenza
che non ha più significato.
Continua a piangere
Il mio cuore solitario.
Mi stringo il cappotto addosso,
cercando di alleviare il freddo pungente,
mi rifugio in una chiesa
per trovare un po’ di calore.
Alzo la testa e ti vedo,
nella culla di paglia con le braccia tese,
sulla croce, sanguinante, con le mani inchiodate,
il volto reclinato e sofferente.
Capisco all’improvviso che è qui,
la tua verità,
proprio dove non vorremmo vederla,
nell’ultimo posto in cui la cercheremmo.
Sei venuto al mondo per soffrire,
dal primo momento,
sin da quando la tua pelle di bambino
ha fatto i conti con la paglia che faceva male
e fino alla croce,
in quel dolore che era speranza,
che è ancora speranza.
Riparto da qui, in questa notte
e per tutte le notti,
il tuo dolore è il mio,
la tua speranza è la mia.
Adesso non fa più freddo,
Gesù Bambino …
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