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من: Lelina (الرسالة الأصلية) |
مبعوث: 12/03/2011 21:15 |
Addio a Nilla Pizzi, regina del Festival di Sanremo e della canzone
italiana
Nilla Pizzi nel 1967 (Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 12 marzo, ore 19:40
Milano - (Adnkronos/Ign) - Aveva 91 anni. Era stata ricoverata in una
clinica del capoluogo lombardo alcune settimane fa a seguito di un intervento
chirurgico. Nel
1951 aveva vinto la prima edizione del Festival
di Sanremo con 'Grazie dei fiori'. E' stata l'unica ad aver vinto tutti e tre
i premi in un'edizione indimenticabile del Festival, quella del 1952: la Pizzi conquistò
l'intero podio con 'Vola colomba', 'Papaveri e papere' e 'Una donna
prega'. Record a tutt'oggi mai eguagliato da nessun altro cantante. Paolo
Limiti: ''E' stata una colonna sonora molto importante per la società dal
dopoguerra ad oggi''. Pippo
Baudo: ''Passava con classe dal genere romantico a quello patriottico e
perfino ironico''. Osservatore
Romano: ''una voce rose e fiori''. Nel
2010 l'ultima apparizione sul palco di Sanremo con 'Vola colomba' (VIDEO)
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من: Lelina |
مبعوث: 12/03/2011 21:32 |
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من: Lelina |
مبعوث: 12/03/2011 21:35 |
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Nilla Pizzi

Adionilla Negrini Pizzi nasce a S. Agata Bolognese (Bologna) il 16 aprile 1919. Ha vinto due Festival di Sanremo con Grazie dei fiori, nel 1951 e Vola colomba, nel 1952.
A diciotto anni Nilla Pizzi vince il concorso Cinquemila lire per un sorriso, indetto da un giornale e antesignano del concorso per Miss Italia. Nel frattempo si è già sposata con Guido Pizzi, un giovane manovale edile che, nonostante porti il suo stesso cognome, non è suo parente. Il matrimonio, complice la guerra che separa la coppia, non funziona. Ma Nilla ha trovato comunque la sua strada. Fra il 1940 e il 1941 comincia a cantare negli spettacoli per le Forze Armate e nel 1942 riceve una lettera dell'Eiar che la invita a partecipare al concorso per voci nuove. Ebbene, Nilla Pizzi al termine delle selezioni risulta prima su diecimila concorrenti. Quando il maestro Angelini, all'epoca il deus ex machina della canzone italiana, l'ascolta non presta molto attenzione alla sua voce. A scoprirla è il maestro Carlo Zeme che la inserisce nella propria orchestra. Poco dopo Nilla Pizzi comincia a trasmettere dai microfoni dell'Eiar debuttando con il brano Casetta tra le rose. Voce piacevole, motivetti allegri, senza barocchismi: nel 1944 comincia la sua lunga e fortunata avventura discografica. L'esordio in sala d'incisione il 20 febbraio: insieme a Bruna Rattani, poi con Dea Garbaccio. è il periodo di Alba della vita, Verrà, Quel mazzolin di fiori, Tulipano d'oro. All'improvviso lo stop: la cantante viene allontanata dai microfoni dell'Eiar perché, secondo il regime, la sua voce moderna rischia di fare il gioco del nemico. Nilla Pizzi ritorna alla ribalta nel 1946 con in tasca un contratto discografico che la lega in esclusiva per due anni alla Voce del padrone, e nel cuore un sentimento d'amore per il maestro Angelini. Nel 1946, reclamata dalla Cetra - vi approda poi, alla fine del 1947 - adotta anche degli pseudonimi (Carmen Isa, Isa Merletti, Conchita Velez, Ilda Tulli). Alternando motivi romantici a rumbe, conghe e samba, diventa popolarissima con una lunga serie di successi: Oh papà, La vie en rose, Cocoricò, Mi triste corazon, Dopo di te, è troppo tardi, Non aspetto nessuno. Nel 1951 il boom. Nasce il Festival di Sanremo e lei, protagonista della manifestazione con Achille Togliani, il duo Fasano e l'orchestra Angelini, vi presenta nove canzoni. Vince con Grazie dei fior - canzone che vende 35 mila copie - e si classifica anche al secondo posto con La luna si veste d'argento. La sua voce è ormai calda, morbida, pura, ricca di uno straordinario pathos naturale, priva di accenti trillanti. Ancora in riviera l'anno seguente: sette canzoni, il primo, il secondo e il terzo posto, rispettivamente con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega. Un record: Vola colomba - accompagna il ritorno di Trieste all'Italia - fa il giro del mondo, Papaveri e papere viene tradotta in quaranta lingue e adottata dal Partito comunista per i manifesti della campagna elettorale di quell'anno. Nilla Pizzi passa alla storia come la regina della canzone. Nello stesso anno nasce il Festival di Napoli che lei regolarmente vince con Desiderio 'e sole, piazzandosi anche al terzo posto con Mergellina. Al vertice della popolarità incide decine di dischi che diventano altrettanti successi: Maria Magdalena, Inganno, Malasierra, Tradimento (dove presta la voce a Silvana Pampanini nel film Processo alla città), Triste domenica, Tutto è possibile. Poi i numerosi duetti con Gino Latilla che comincia a far breccia nel suo cuore e provoca la gelosia del maestro Angelini. Nel 1953 la prima delusione: al Festival di Sanremo il brano Campanaro si rivela un flop. Subito, però, il riscatto: con altre incisioni - Se nel mio cuore leggerai, Mandolino napoletano, Eternamente - e con un film, Ci troviamo in galleria, in cui Nilla recita accanto ad una giovanissima Sofia Loren. Travolta anche da problemi sentimentali - colpita dal tentato suicidio di Gino Latilla e abbandonata da Angelini al Festival di Sanremo del 1954 - decide di lasciare tutto: casa discografica, Rai, il maestro e il giovane cantante pugliese. Scritturata dalla Rca, diventa magrissima, si fa bionda, ma continua a raccogliere consensi. Anche oltreoceano: nel 1995 - dopo aver girato il film Canzone appassionata - parte per l'America in nave, poi nel 1957 in Russia. Nel 1958 il grande ritorno: al Festival di Sanremo, con il brano Edera, si classifica al secondo posto (primo è Domenico Modugno con Nel blu dipinto di blu). Nello stesso anno vince l'edizione di Canzonissima. L'anno dopo è terza al Festival di Napoli con Vieneme 'nzuonno e al Festival di Sanremo si presenta con tre canzoni: Il nostro refrain, Sempre con te e Adorami con la quale vince il Premio della Critica. L'ultima partecipazione in riviera nel 1960: il brano Colpevole si piazza al quarto posto. Ma con la rivoluzione operata da Modugno, l'avvento degli urlatori e del fenomeno beat, nell'Italia degli anni Sessanta non c'è più posto per lei. Nilla Pizzi prende la via dell'esilio: apre un elegante night per miliardari ad Acapulco, cena con personaggi come Frank Sinatra e Sammy Davis jr.. In Italia - partecipa anche alla prima edizione del Cantagiro con Un mondo per noi e del Disco per l'estate con Abbronziamoci insieme - preferisce il cinema. Prima I tre moschettieri, poi la riduzione cinematografica di La mandragola di Machiavelli, con Totò e Rosanna Schiaffino e Melodrammore (1978). Riscuote ancora altri successi - nel 1970 Scritte per me, nel 1972 Con tanta nostalgia - ma nel suo regno si ripresenta solo nel 1981 quando Gianni Ravera si ricorda di lei e la invita a presentare il Festival di Sanremo accanto a Claudio Cecchetto ed Eleonora Vallone. Negli anni 90 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con "Quelli di Sanremo", un supergruppo formato dai big degli anni 60. Nel corso degli anni 90 partecipa ad innumerevoli trasmissioni televisive ed affronta lunghissime tournée in tutto il mondo. Nel 2001sorprende tutti con la riedizione del singolo Grazie dei Fiori in chiave rap assieme alla boyband 2080.

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Vola colomba
Dio del Ciel se fossi una colomba Vorrei volar laggiù dov'è il mio amor, Che inginocchiato a San Giusto Prega con l'animo mesto: Fa che il mio amore torni Ma torni presto
Vola, colomba bianca, vola Diglielo tu Che tornerò
Dille che non sarà più sola E che mai più La lascerò
Fummo felici uniti e ci han divisi Ci sorrideva il sole, il cielo, il mar Noi lasciavamo il cantiere Lieti del nostro lavoro E il campanon din don Ci faceva il coro
Vola, colomba bianca, vola Diglielo tu Che tornerò
Tutte le sere m'addormento triste E nei miei sogni piango e invoco te Anche il mi vecio te sogna Pensa alle pene sofferte Piange e nasconde il viso tra le coperte
Vola, colomba bianca, vola Diglielo tu Che tornerò
Diglielo tu Che tornerò.
Papaveri e papere

Su un campo di grano, che dirvi non so, un dì paperina col babbo passò e vide degli alti papaveri al sole brillar. . e lì s'incantò. La papera al papero disse Papà, pappare i papaveri come si fa? Non puoi tu pappare i papaveri disse papà. E aggiunse poi, beccando l'insalata: Che cosa ci vuoi far, così e' la vita. Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti e tu sei piccolina e tu sei piccolina Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti sei nata paperina che cosa ci vuoi far? Vicino a un ruscello, che dirvi non so, un giorno un papavero in acqua guardò e vide una piccola papera bionda giocar. . e lì s'incantò. Papavero disse alla mamma :Mammà, pigliare una papera come si fa? Non puoi tu pigliare una papera disse mammà. Se tu da lei ti lasci impaperare, il mondo intero non potrà più dire Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti e tu sei piccolina e tu sei piccolina Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti sei nata paperina che cosa ci vuoi far? E un giorno di maggio, che dirvi non so, avvenne poi quello che ognuno pensò: papavero attese la papera al chiaro lunar. . e poi la sposò. Ma questo romanzo ben poco durò Poi venne la falce che il grano tagliò e un colpo di vento i papaveri in alto portò Se tu da lei ti lasci impaperare, il mondo intero non potrà più dire Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti e tu sei piccolina e tu sei piccolina Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti sei nata paperina che cosa ci vuoi far? Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti e tu sei piccolina e tu sei piccolina Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti sei nata paperina che cosa ci vuoi far? che cosa ci vuoi far?
1958 - Nilla Pizzi con Modugno e Dorelli
Innumerevoli i suoi grandi successi : Grazie dei fiori, Papaveri e papere, Vola colomba, Tutte le mamme, Perchè non sognar ( un delicatissimo slow), O mama mama ( che i tifosi napoletani hanno riciclato : O mamma mamma mamma, sai perchè mi batte il corazon, ho visto Maradona etc.), La raspa ( musica latina ballabile), Cocoricò ( una rumba di Notorius e Carosone) interpretata in chiave moderna da Renzo Arbore con l’orchestra italiana come pure Bongo bongo, Che si fa… (con le fanciulle) brano ironico a doppio senso, lo stesso vale per Avanti e indrè, brano che per ritmo ed allegria sa di “tagliatelle di nonna Pina”, E’ troppo tardi (Tango argentino).

La Pizzi non si è mai fermata agli anni ‘50, tanto è vero che ha inciso 24000 baci di Adriano Celentano e nel 2001 si è esibita in una riedizione di Grazie dei fiori in chiave RAP accompagnata dalla Boyband 2080. La Fabbri editore pubblicò un Extended play contenente: Campanaro, Tutte le mamme, O mama mama, Ciliegi rosa su vinile, disco molto raro.
Tratto da http://www.carlocasale.it/il-re-e-la-regina.php#ixzz1GQa9Mc8t |
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من: Marika |
مبعوث: 12/03/2011 23:36 |
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من: Marika |
مبعوث: 12/03/2011 23:41 |
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من: Ver@ |
مبعوث: 13/03/2011 07:24 |
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من: Nando1 |
مبعوث: 13/03/2011 16:18 |
Nata a Sant'Agata Bolognese, Bologna, il 16 aprile del 1919. Cantante

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na carriera artistica che comincia da giovanissima. A diciotto anni Nilla Pizzi vince il concorso Cinquemila lire per un sorriso, indetto da un giornale e antesignano del concorso per Miss Italia. Nel frattempo si è già sposata con Guido Pizzi, un giovane manovale edile che, nonostante porti il suo stesso cognome, non è suo parente. Il matrimonio, complice la guerra che separa la coppia, non funziona. Ma Nilla ha trovato comunque la sua strada. Fra il 1940 e il 1941 comincia a cantare negli spettacoli per le Forze Armate e nel 1942 riceve una lettera dell'Eiar che la invita a partecipare al concorso per voci nuove. Ebbene, Nilla Pizzi al termine delle selezioni risulta prima su diecimila concorrenti. Quando il maestro Angelini, all'epoca il deus ex machina della canzone italiana, l'ascolta non presta molto attenzione alla sua voce. A scoprirla è il maestro Carlo Zeme che la inserisce nella propria orchestra. Poco dopo Nilla Pizzi comincia a trasmettere dai microfoni dell'Eiar debuttando con il brano Casetta tra le rose. Voce piacevole, motivetti allegri, senza barocchismi: nel 1944 comincia la sua lunga e fortunata avventura discografica. L'esordio in sala d'incisione il 20 febbraio: insieme a Bruna Rattani, poi con Dea Garbaccio. è il periodo di Alba della vita, Verrà, Quel mazzolin di fiori, Tulipano d'oro. All'improvviso lo stop: la cantante viene allontanata dai microfoni dell'Eiar perché, secondo il regime, la sua voce moderna rischia di fare il gioco del nemico. Nilla Pizzi ritorna alla ribalta nel 1946 con in tasca un contratto discografico che la lega in esclusiva per due anni alla Voce del padrone, e nel cuore un sentimento d'amore per il maestro Angelini. Nel 1946, reclamata dalla Cetra - vi approda poi, alla fine del 1947 - adotta anche degli pseudonimi (Carmen Isa, Isa Merletti, Conchita Velez, Ilda Tulli). Alternando motivi romantici a rumbe, conghe e samba, diventa popolarissima con una lunga serie di successi: Oh papà, La vie en rose, Cocoricò, Mi triste corazon, Dopo di te, è troppo tardi, Non aspetto nessuno. Nel 1951 il boom. Nasce il Festival di Sanremo e lei, protagonista della manifestazione con Achille Togliani, il duo Fasano e l'orchestra Angelini, vi presenta nove canzoni. Vince con Grazie dei fior - canzone che vende 35 mila copie - e si classifica anche al secondo posto con La luna si veste d'argento. La sua voce è ormai calda, morbida, pura, ricca di uno straordinario pathos naturale, priva di accenti trillanti. Ancora in riviera l'anno seguente: sette canzoni, il primo, il secondo e il terzo posto, rispettivamente con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega. Un record: Vola colomba - accompagna il ritorno di Trieste all'Italia - fa il giro del mondo, Papaveri e papere viene tradotta in quaranta lingue e adottata dal Partito comunista per i manifesti della campagna elettorale di quell'anno. Nilla Pizzi passa alla storia come la regina della canzone. Nello stesso anno nasce il Festival di Napoli che lei regolarmente vince con Desiderio 'e sole, piazzandosi anche al terzo posto con Mergellina. Al vertice della popolarità incide decine di dischi che diventano altrettanti successi: Maria Magdalena, Inganno, Malasierra, Tradimento (dove presta la voce a Silvana Pampanini nel film Processo alla città), Triste domenica, Tutto è possibile. Poi i numerosi duetti con Gino Latilla che comincia a far breccia nel suo cuore e provoca la gelosia del maestro Angelini. Nel 1953 la prima delusione: al Festival di Sanremo il brano Campanaro si rivela un flop. Subito, però, il riscatto: con altre incisioni - Se nel mio cuore leggerai, Mandolino napoletano, Eternamente - e con un film, Ci troviamo in galleria, in cui Nilla recita accanto ad una giovanissima Sofia Loren. Travolta anche da problemi sentimentali - colpita dal tentato suicidio di Gino Latilla e abbandonata da Angelini al Festival di Sanremo del 1954 - decide di lasciare tutto: casa discografica, Rai, il maestro e il giovane cantante pugliese. Scritturata dalla Rca, diventa magrissima, si fa bionda, ma continua a raccogliere consensi. Anche oltreoceano: nel 1995 - dopo aver girato il film Canzone appassionata - parte per l'America in nave, poi nel 1957 in Russia. Nel 1958 il grande ritorno: al Festival di Sanremo, con il brano Edera, si classifica al secondo posto (primo è Domenico Modugno con Nel blu dipinto di blu). Nello stesso anno vince l'edizione di Canzonissima. L'anno dopo è terza al Festival di Napoli con Vieneme 'nzuonno e al Festival di Sanremo si presenta con tre canzoni: Il nostro refrain, Sempre con te e Adorami con la quale vince il Premio della Critica. L'ultima partecipazione in riviera nel 1960: il brano Colpevole si piazza al quarto posto. Ma con la rivoluzione operata da Modugno, l'avvento degli urlatori e del fenomeno beat, nell'Italia degli anni Sessanta non c'è più posto per lei. Nilla Pizzi prende la via dell'esilio: apre un elegante night per miliardari ad Acapulco, cena con personaggi come Frank Sinatra e Sammy Davis jr.. In Italia - partecipa anche alla prima edizione del Cantagiro con Un mondo per noi e del Disco per l'estate con Abbronziamoci insieme - preferisce il cinema. Prima I tre moschettieri, poi la riduzione cinematografica di La mandragola di Machiavelli, con Totò e Rosanna Schiaffino e Melodrammore (1978). Riscuote ancora altri successi - nel 1970 Scritte per me, nel 1972 Con tanta nostalgia - ma nel suo regno si ripresenta solo nel 1981 quando Gianni Ravera si ricorda di lei e la invita a presentare il Festival di Sanremo accanto a Claudio Cecchetto ed Eleonora Vallone. |
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