AFFETTUOSI AUGURI… A TUTTI I PAPA’…
Cari amici amanti della poesia...
come possiamo render omaggio
ai papà... di oggi ed a quelli che rimpiangiamo
se non con poesie e canzoni?
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A MIO PADRE Giammarco de Vincentis
Ciao papà, ti vedo stanco sarà la sera che ti cade addosso, oppure gli anni che si fan sentire. E’ strano come le montagne, si inchinino al passaggio della vita, lasciando cadere a valle, le sue rocce sgretolatosi nel tempo. Li hai passati tutti i tuoi momenti, restando sempre attento ai tuoi presenti, e restare con lo sguardo al tuo passato di cui a noi figli molto hai dedicato. Mi hai fatto grande ma non solo fuori, io di te ho molto dentro. Quel che è stata la tua vita per contarla non bastan le dita di tutta quella gente che ti ha visto crescere e lottare contro la tua sorte. Starei una vita a raccontarmi di te, che oggi mi guardi con lo sguardo di un bambino e con il coraggio di darebbe la sua vita, per farti vivere, la tua, un po di più. grazie papà.
PADRE SE ANCHE TU NON FOSSI IL MIO Camillo Sbarbaro
Padre, se anche tu non fossi il mio... Padre se anche fossi a me un estraneo, per te stesso egualmente t'amerei. Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno Che la prima viola sull'opposto Muro scopristi dalla tua finestra E ce ne desti la novella allegro. Poi la scala di legno tolta in spalla Di casa uscisti e l'appoggiasti al muro. Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell'altra volta mi ricordo Che la sorella mia piccola ancora Per la casa inseguivi minacciando (la caparbia aveva fatto non so che). Ma raggiuntala che strillava forte Dalla paura ti mancava il cuore: ché avevi visto te inseguir la tua piccola figlia, e tutta spaventata tu vacillante l'attiravi al petto, e con carezze dentro le tue braccia l'avviluppavi come per difenderla da quel cattivo che eri il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio Padre, se anche fossi a me un estraneo, fra tutti quanti gli uomini già tanto pel tuo cuore fanciullo t'amerei.
A MIO PADRE Antonio Machado
Io ho quasi un ritratto del mio caro padre, nel tempo, ma il tempo se lo porta via... Mio padre nel giardino di casa nostra mio padre tra i suoi libri, che lavora. Gli occhi grandi, la fronte spaziosa, il viso scarno,i baffi lisci. Mio padre nel giardino di casa nostra riflette, sogna,soffre,parla ad alta voce. Passeggia. Oh padre mio, ancora ti vedo e il tempo non ti ha cancellato! Ormai sono più vecchio di te, padre mio, quando mi baciavi. Ma nel ricordo sono ancora il bambino che tu prendevi per mano.
A MIO PADRE Alfonso Gatto Se mi tornassi questa sera accanto lungo la via dove scende l’ombra azzurra già che sembra primavera, per dirti quanto è buio il mondo e come ai nostri sogni in libertà s’accenda di speranze di poveri di cielo io troverei un pianto da bambino e gli occhi aperti di sorriso, neri neri come le rondini del mare. Mi basterebbe che tu fossi vivo, un uomo vivo col tuo nome è un sogno. Ora alla terra è un’ombra la memoria della tua voce che diceva ai figli: "Com’è bella la notte e com’è buona ad amarci così con l’aria in piena fin dentro il sonno". Tu vedevi il mondo nel plenilunio sporgente a quel cielo, gli uomini incamminati verso l’alba.
ANCORA AUGURI… A TUTTI I PAPA’… DA… ORSO TONY… A SUA VOLTA PAPA’
Un modo diverso di viverle
nel gruppo di facebook…
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