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De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 14/05/2011 23:58 |
IL VIAGGIO IN POESIA... E NON SOLO a cura di Tony Kospan
La primavera, come ben sapete, cari amici è per antonomasia il momento del risveglio della natura ma anche dell’Uomo… che sente rinascere in sé la voglia di vivere… di conoscere… di sperimentare… di muoversi… etc... etc…
Matisse
Una delle principali espressioni di questo risvegliarsi è la voglia di partire...ed è proprio al viaggio... al senso del viaggio... che dedicheremo le poesie di questa domenica...
Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo. - Per andare dove, amico? - Non lo so, ma dobbiamo andare... (Jack Kerouac - 'On the road')
Il viaggio serve anche a conoscere... a conoscersi, a liberarsi da vecchi pregiudizi, a mettersi in discussione, in pratica il viaggio ci regala il più profondo senso di appartenenza all'Umanità...
Nell'ambito della poesia e della letteratura in genere l'emblema storico e classico del viaggiatore non può che essere Ulisse... al cui peregrinare Omero dedicò l'Odissea... e dopo di lui Marco Polo con il Milione.
Ma il viaggio può anche esser inteso come metafora della nostra vita, ed è quello che facciamo all’interno del nostro animo…
Ma c'è anche quello nel tempo e nello spazio… attraverso la storia... ed oggi c'è anche quello virtuale…
Ma ora iniziamo il viaggio verso le poesie prescelte quest'anno dove però non troveremo la mitica Itaca di Kavafis... sempre presente negli altri anni... e come sempre sarà bello leggere nell'area discussioni del FANTASTICO MONDO DELLA POESIA o nei commenti al post nel blog (categ. Poesie a tema) IL MONDO DI ORSOSOGNANTE le poesie vostre o quelle che amate su questo tema.
Bè si parte... affidandoci ad Ermes protettore dei viaggi...
A LUNGO DURERA' IL MIO VIAGGIO Rabindranath Tagore
A lungo durerà il mio viaggio e lunga è la via da percorrere. Uscii sul mio carro ai primi albori del giorno, e proseguii il mio viaggio attraverso i deserti del mondo lasciai la mia traccia su molte stelle e pianeti. Sono le vie più remote che portano più vicino a te stesso; è con lo studio più arduo che si ottiene la semplicità d'una melodia. Il viandante deve bussare a molte porte straniere per arrivare alla sua, e bisogna viaggiare per tutti i mondi esteriori per giungere infine al sacrario più segreto all'interno del cuore. I miei occhi vagarono lontano prima che li chiudessi dicendo: "Eccoti!". Il grido e la domanda: "Dove?" si sciolgono nelle lacrime di mille fiumi e inondano il mondo con la certezza: "Io sono!".
UNA STORIA BANALE COME ALTRE Alexis Diaz Pimienta
Sono arrivati all’Avana, passeggeri dello stesso aereo, vicini di posto, chiacchierando delle sciocchezze che riempiono i viaggi lunghi. Lei ha nascosto la macchina fotografica, ha comprato pizze infami, ha usato monosillabi per nascondere il suo accento. Lui parlava a voce alta e sorrideva per ogni cosa, ha visitato gli alberghi, ha falsificato lo stupore, ha affittato un’automobile. Lei è entrata nel mercato, è salita sugli autobus, ha visto le costellazioni dal lungomare, ha comprato e bevuto acquavite. Lui ha pagato le ragazze, ha dato mance, ha fatto felice un bambino con gomme da masticare e biro, ha fotografato le code e le case. Un giorno prima di ripartire si sono incontrati sotto i portici della Piazza d’Armi, soli, a tarda notte. E non hanno trovato nulla da dirsi.
QUEI GABBIANI Richard Bach
Quei gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspirano alla perfezione anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque, e in un baleno.
ATTRAVERSAI UNA CITTA' POPOLOSA Walt Whitman
Una volta passai per una città popolosa imprimendomi nel cervello per un uso futuro vetrine, architetture, tradizioni e costumi, eppure ora di tutta quella città ricordo solo una donna incontrata per caso che mi trattenne in quel luogo per amore sincero. Giorno su giorno e notte dopo notte noi fummo insieme, il resto è stato tutto da tempo dimenticato: ricordo, ricordo solo quella donna che appassionatamente mi stringeva, e ancora noi camminiamo, amiamo, ancora ci dividiamo, e lei mi tiene ancora per mano, io non devo andare, la vedo accanto a me con le sue labbra tremule e mute.
HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO E. Montale
Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Ciao da Tony Kospan
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De: Nando1 |
Enviado: 15/05/2011 04:51 |
Molto belle queste poesie, che hanno come tematica il viaggio
inteso sia nel senso stretto della parola che in quello metaforico del percorso per il ritrovamento di se stessi...
Bellissima anche l’introduzione a queste poesie, grazie Tony,
sempre molto accurata sia la scelta che la presentazione….
mai banale,
ma ricca di spunti e poesie scelte
Grazie!
Buona Domenica
Nando |
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Viaggiare ci fa conoscere luoghi a noi sconosciuti,
nuovi modi e usanze di vivere
e anche tante persone
ci fa fare nuove Amicizie
E' bello viaggiare!!
Tony grazie!
Mariasole |
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De: Nando1 |
Enviado: 16/05/2011 06:12 |
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