|
De: Nando1 (Mensaje original) |
Enviado: 22/05/2011 05:43 |
|
|
Primer
Anterior
2 a 3 de 3
Siguiente
Último
|
|
1966 - Dopo 18 anni torna in vigore in Italia l’ora legale, il suo utilizzo era stato sospeso nel '48.
L'ora legale[1][2] è la convenzione di avanzare di un'ora le lancette degli orologi durante il periodo estivo, in modo da aumentare la luce solare nel tardo pomeriggio a scapito del primo mattino. Tipicamente, lo spostamento in avanti avviene all'inizio della primavera, per essere annullato durante l'autunno.
Di contro, l'orario di base usato da ogni paese, quando l'orario coincide con quello del fuso orario di riferimento, prende il nome di «ora solare» o «ora civile convenzionale». In alcuni paesi l'ora solare di fatto è sospesa, valendo l'ora legale per tutto l'anno. C'è da osservare che la terminologia usata negli altri paesi è più diretta, riferendosi al periodo estivo, ovvero «orario estivo». Una denominazione più accurata, che imita quella americana, è quella di «orario di risparmio della luce diurna» («daylight saving time»), ove viene tralasciato il riferimento estivo.
Storia
In Italia l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916, tramite il decreto legislativo n. 631 del 25 maggio, e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Durante l'occupazione jugoslava di Trieste, l'esercito titino la vietò per segnare anche cronograficamente il distacco della città giuliana dall'Italia. Venne infine adottata definitivamente con una legge del 1965, in periodo di crisi energetica.
L'ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi, dalla fine di maggio alla fine di settembre; tale durata venne estesa a sei mesi nel 1981, iniziando l'ultima domenica di marzo e terminando l'ultima di settembre. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme con il resto dell'Europa: l'inizio rimane fissato all'ultima domenica di marzo mentre la fine è spostata all'ultima domenica di ottobre.
|
|
|
|
De: solidea |
Enviado: 22/05/2011 17:35 |
Figlia di un ufficiale napoleonico, Giulia Grisi nacque in una famiglia di solide tradizioni musicali: la sua zia materna Giuseppina Grassini (1773–1850) era stata un'applaudita cantante, così come sua madre e sua sorella maggiore, Giuditta, mentre sua cugina Carlotta fu una famosa ballerina. Anche Giulia venne educata alla musica, e fece il suo debutto a Bologna nel 1828. Sia Rossini sia Bellini ebbero modo di notarla e di apprezzare le sue doti, e a Milano Giulia fu la prima Adalgisa nella Norma di Bellini, al fianco di Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. La Grisi cantò quindi a Parigi nel 1832 con grande successo; nel 1834 fece il suo debutto a Londra e in tanti altri famosi teatri. Nel 1842 Donizetti scrisse le parti di Norina ed Ernesto nel Don Pasquale appositamente per la Grisi e il tenore Giovanni Matteo de Candia, noto anche con il nome d'arte di Mario, che era divenuto il compagno della cantante. Voce da soprano drammatico, mantenne la sua posizione di primo piano nei teatri europei per trent'anni, cantando al fianco di grandi artisti . Nel 1854 andò in tournée negli Stati Uniti. Aveva sposato nel 1836 il conte Gérard de Melcy, che si era poi rifiutato di concederle il divorzio. Solo dopo vari anni poté infine unirsi a Mario, dal quale ebbe sei figlie femmine. Mario proveniva da una nobile famiglia, e la coppia si spostava tra Parigi, Londra, Pietroburgo. Pur mantenendo casa a Parigi, i due si stabilirono nella principesca Villa Salviati a Fiesole, che Mario acquistò nel 1849. Durante un viaggio in treno verso San Pietroburgo, la Grisi e Mario rimasero coinvolti in un incidente presso Berlino. Raggiunsero Berlino a piedi. Qui la Grisi, per lo spavento ed il freddo di quall'avventura si ammalò e circa un mese dopo, mentre Mario era a Pietroburgo, morì. La salma fu fatta portare dal compagno a Parigi e fu sepolta nel cimitero del Père-Lachaise. Una delle figlie della Grisi e di Mario, fu biografa del padre Ed. Ital. Il romanzo di un celebre tenore. Ricordi di Mario, raccolti dalla figlia Cecilia Pearse-De Candia Firenze, Le Monnier 1813)
|
|
|
|
|