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Respuesta  Mensaje 1 de 8 en el tema 
De: solidea  (Mensaje original) Enviado: 18/05/2011 13:23
 
 
1925. Questa è la via dove  se non facevamo lo struscio la domenica non era festa. Ai tempi che io ero ragazzina era asfaltata e noi non dicevamo struscio ma ( andiamo a fer le GIRATINE per la strada Nova( l'abbiamo sempre chiamata così quelli della mia età. GIRATINE perchè facevamo 100 volte in su e in giù.  Così passavamo il pomeriggio della domenica. C'erano i bomboloni caldi o le caldarroste e con la bella stagione a metà della via c'è una contrada dove in un circolo "LA LUCCIOLA" con tavolini e Juke Box alternavamo le GIRATINE seduti al tavolino a ridere e scherzare e pettegolezzi, col sottofondo di canzoni. E ci piaceva tanto!!!!!
  
Stretta la foglia
larga la via
dite la vostra
che ho detto la mia.


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Respuesta  Mensaje 2 de 8 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 19/05/2011 04:49
 
Simpatico post
grazie Lucia
 
Serena giornata
Nando

Respuesta  Mensaje 3 de 8 en el tema 
De: solidea Enviado: 23/05/2011 17:13
Dal 46 al 1960 sono vissuta all'ombra del giardino di questa villa. Adesso è molto cambiata, non la villa ma il parco che era enorme. Oggi è sezionato e ci sono stati costruiti diversi edifici e case. Da piccolina con le amiche, di nascosto dai genitori attraversavamo i binari della ferrovia (che ci divideva) ed entravamo furtivi nella Ragnaia (così si chiamava e si chiama) il Parco di questa villa . E' una delle più belle ville nei dintorni di Firenze, situata nel comune di Sesto Fiorentino in via Gramsci 462. Il giardino di villa Guicciardini Corsi Salviati rappresenta, nella storia dei giardini storici, un'importante testimonianza, in quanto contiene stratificazioni e trasformazioni stilistiche succedutesi in almeno trecento anni di storia a partire dal 1500.Le prime notizie sulla villa e sul giardino risalgono agli inizi del XVI secolo, quando nel 1502 Simone di Jacopo Corsi acquistò da Luca di Andrea Carnesecchi "un podere posto nel popolo di San Martino a Sesto, con casa da signore e da lavoratore con orto murato. L'aspetto della villa di Simone Corsi è raffigurato in una lunetta attribuita a Bernardino Poccetti posta all'interno dell'abitazione. Come attesta una planimetria datata 1644. La villa venne ingrandita e profondamente modificata nell'aspetto. In particolar modo il giardino subì un'impressionante evoluzione, acquistando particolare estensione e ricercatezza, sia per la cura dedicata ai giochi d'acqua, sia per l'impianto architettonico sempre più accurato. Davanti alla villa, verso sud, due vasche ellittiche ancora esistenti introducevano al nuovo giardino all'italiana. Morto il marchese Bardo, nel 1907 la villa passò in eredità al nipote, il conte Giulio Guicciardini Corsi Salviati (1887-1958), che, abbandonata la coltura delle specie esotiche, restaurò, in base ai documenti d'archivio in suo possesso, il giardino nella forma settecentesca, ma senza distruggere totalmente ciò che i diversi periodi culturali avevano realizzato, rispettando l'arte in tutte le sue forme e riadattando gli ornamenti presenti nel giardino. Il parterre venne ricostruito riportando alla luce il disegno barocco che lo aveva caratterizzato nella seconda metà del Settecento, con bordature di seipi di bosso nano e ornato da fioriture stagionali. Gli alberi presenti nel perimetro del parterre vennero sfoltiti e rimasero solo poche palme. Gli unici elementi rimasti inalterati nei secoli erano gli arredi lapidei (statue, orci e altro), occultati fino ad allora dall'invadente vegetazione, e le peschiere ellittiche, che furono restaurate e decorate da mosaici policromi. Nel 1962, la ragnaia fu tagliata in due parti per realizzare una strada di PRG, che doveva facilitare l'accesso al centro di Sesto Fiorentino. La parte più vicina alla villa è rimasta di proprietà dei conti Guicciardini Corsi Salviati, mentre l'altra è diventata pubblica. La limonaia, restaurata nella seconda metà degli anni '80, è oggi utilizzata come teatro d'avanguardia gestito dal Comune di Sesto Fiorentino.

Respuesta  Mensaje 4 de 8 en el tema 
De: solidea Enviado: 23/06/2011 16:58

 
Convento e chiesa di Santa Lucia alla Castellina 1911
Questo convento (quello in cima) lo vedo dalla finestra anche adesso che sono al PC.  E' sempre stato attivo anche se piccolo. A molti piace andare il sabato sera o la domenica mattina alla messa, anche da quì da Sesto è  a 10  minuti di strada stretta tutta in campagna.  Io ci vado spesso in primavera , non per la messa. Ma ci nascono gli anemoni e  i giacinti (che noi chiamiamo Tazzette o Tazzine)

Il convento

carmelitano, edificato agli inizi del XVI secolo e ristrutturato intorno al 1640; conserva un ricco patrimonio artistico. La chiesa del 1626-27 è un integro ed elegante esempio di barocco, ricca di affreschi, decorazioni, stucchi, ove si sono conservati anche i confessionali in noce intagliato (1712

).

Respuesta  Mensaje 5 de 8 en el tema 
De: Marika Enviado: 23/06/2011 18:57
Complimenti Lucia!!
 

Respuesta  Mensaje 6 de 8 en el tema 
De: solidea Enviado: 23/06/2011 19:31
Grazie a te

Respuesta  Mensaje 7 de 8 en el tema 
De: solidea Enviado: 27/06/2011 12:30

File:Villa Ginori a Doccia (Sesto Fiorentino) - Facade 02.jpg

La Villa Ginori a Doccia e  verso le pendici di Momte Morello
a 5 minuti di macchina da casa mia andando verso Firenze.

Noi Sestesi siamo molto legati e riconoscenti alla famiglia Ginori
perchè Sesto fiorentino è stato molto fiorente pieno di lavoro grazie
alla manifattura di porcellane Richard/Ginori.

Non c'era famiglia che qualcuno non lavorasse per loro in fabbrica
o a casa....Dopo, piano, piano fiorironodi piccole aziende familiari
di ceramica ( ora scomparse quasi tutte)

Un primo insediamento risulta già edificato nel quattordicesimo secolo
ed in proprietà alla potente famiglia dei Della Tosa. Nel 1525 la villa passa
nelle proprietà Ginori. Ampliata sino a raggiungere le dimensioni odierne
a partire dai primi del Seicento, la villa mostra un fronte principale orientato
a mezzogiorno.

Carlo Collodi ha studiato grazie all'interessamento del marchese Ginori. 
Il padre, Domenico Lorenzini di Cortona, era cuoco della famiglia
del marchese Ginori e la madre, Angiolina Orzali di Collodi, cameriera.
Quà si racconta  che PINOCCHIO lo abbia scritto quando tornava a casa
per le vacanze perchè studiava nel collegio degli scolopi .
Si dice anche che la Fata Turchina fosse una ragazzina
di cui si era innamorato. Leggenda o verità? non ha importanza .
L'importante è che abbia potuto studiare e regalarci tante belle storie.

 
Lucia

Respuesta  Mensaje 8 de 8 en el tema 
De: Lelina Enviado: 27/06/2011 15:16
Molto interessanti le notizie
che ci fai conoscere, carissima Lucia
Grazie!
 



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