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De: Lelina (Missatge original) |
Enviat: 08/10/2011 21:34 |
La scuola, è stata, per le generazioni di tutti i tempi, un punto di riferimento per la crescita culturale e sociale dei ragazzi, ma ora è relegata a un “contorno”, a un obbligo da assolvere come era per il militare, ma senza sbocchi professionali.
Henry Brougham ha detto: “La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; facile da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù”.
Sarà per gli effetti collaterali della cultura che il nostro governo ha deciso di mettere in ginocchio la scuola?
Addio grembiulini e fiocchetti rossi, che sfilavano per cinque anni di fronte alla stessa maestra, che invecchiava sui banchi acquisendo ogni anno un po’ di dimestichezza in più con le nuove generazioni che le passavano davanti; addio scuole dalle stanze colorate e il tavolo a due posti; addio abachi, cartoncini colorati e laboratori; addio dialogo fra insegnanti e famiglie su cosa fosse meglio per i figli; addio corsi di teatro e recitazione pomeridiani; addio al giornale scolastico e alle iniziative degli docenti per strappare i ragazzi alla TV e al PC.
Con la scuola si spegne il senso critico, la costruzione di una forma mentis per i ragazzi, la possibilità di aprire gli occhi prima che la vita lo imponga loro, perché recita un detto salentino: “quandu nu ssai è comu quandu ca nu bbidi” (quando non sai è come quando non vedi).
Resta poco di quell’istituzione scolastica di un tempo, come dei ricordi quando la vita vissuta diventa più lunga di quella a venire e quando l’entusiasmo viene meno di fronte alle difficoltà.
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De: Lelina |
Enviat: 08/10/2011 21:48 |
SCUOLA DI IERI - SCUOLA DI OGGI
All’epoca dei nostri nonni, la scuola era diversa da quella di oggi; un semplice esempio era l’ordine e la disciplina nella classe.
L’ordine era molto importante: i banchi erano allineati alle righe della mattonelle, posti a coppie; inoltre era vietato spostarli e sporcarli; per arrivare alla cattedra bisognava salire un gradino, esso serviva per riconoscere l’importanza del professore; infine la classe doveva essere pulita.
Per quanto riguarda la disciplina, gli alunni erano molto educati nei confronti del professore, restavano in silenzio e davano del lei a tutti i docenti.
Invece nella scuola di oggi l’ordine e la disciplina hanno perso importanza: i banchi sono messi in modo sparpagliato nella classe e per di più sono anche sporchi; non si usa più il gradino per arrivare al docente, quindi la sua importanza è diminuita; le classi non sono pulite: ci sono cartacce a terra, confezioni di merendine, zaini sparsi, ecc.
Un’altra delle più grandi differenze è il silenzio; infatti nella scuola di oggi gli alunni non stanno mai, o solo raramente, in silenzio, addirittura parlano anche quando il professore sta spiegando.
Oggi il lei a quest’ultimo viene dato solo dagli alunni più educati mentre i restanti disprezzano e insultano addirittura i docenti. Nella scuola di ieri, se un ragazzo parlava, dava fastidio, rispondeva male e, quando veniva interrogato, non sapeva niente, il professore aveva una bacchetta in mano e lo frustava sulle gambe fino a quando non sanguinava.
Tutto questo oggi non accade, perché sono migliorate le regole di trattare i ragazzi: si punisce con note, punizioni leggere, oppure mandando dal preside il ragazzo. Ai tempi dei nostri nonni, le scuole medie si chiamavano Scuole di Avviamento; esse preparavano i ragazzi al lavoro. In queste non c’erano molte classi, perché erano molto numerose, composte da trenta o più ragazzi.
Questi ragazzi usavano tre o quattro libri a testa, inoltre avevano solo quattro o cinque professori, che ritenevano che la calligrafia fosse molto importante; infatti gli studenti scrivevano tutti allo stesso modo, con una grafia chiara. Gli alunni dovevano andare a scuola a piedi, solo alcuni potevano permettersi di andare in macchina, perché non c’erano i pulmini. Inoltre nella scuola di ieri si bocciava di più.
Le Scuole Medie di oggi si chiamano Scuole Secondarie di Primo Grado e sono composte da molte classi, con ventitré o più ragazzi. Oggi gli alunni invece usano quindici o più libri a testa e hanno quasi una ventina di professori, i quali non si interessano più della bella scrittura, infatti oggi tutti i loro allievi scrivono in maniera diversa.
I pulmini ci sono e tutte le famiglie hanno una o due macchine, quindi nessuno va a piedi. Ai tempi di oggi non si boccia più molto, infatti la bocciatura avviene solo raramente.
Da queste informazioni si può dedurre che tra la scuola di ieri e la scuola di oggi, ci sono molte differenze tra le quali, per alcune, è migliore la scuola di ieri e, per altre, quella di oggi.
Dal web |
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