Un bellissimo cerbiatto dal manto scuro e con
delle stupende macchioline bianche sul dorso viveva con la sua famiglia in una
meravigliosa foresta con un ricchissimo sottobosco che offriva cibo in
abbondanza. Il cerbiatto ammirava il suo caro babbo e desiderava diventare
grande e forte proprio come lui aspettando con ansia che gli spuntassero
finalmente le stesse lunghissime corna che tutti invidiavano al suo genitore.
Nell'impazienza di quel momento egli seguiva costantemente il grosso cervo
cercando di imitarlo in ogni cosa.
Durante un bel mattino di fine inverno, mentre
il grande cervo brucava tranquillo le foglie dei cespugli più bassi in compagnia
dell'inseparabile figliolo, un possente ruggito squarciò il silenzio della
foresta. Era un leone! Il cerbiatto sconcertato osservò il suo babbo e, con
enorme stupore scoprì che questi tremava come un fuscello al vento. Sì, il suo
venerato papà aveva paura! Come era possibile? Ma prima ancora che egli potesse
chiedergli spiegazioni il cervo gridò al figlio: "Corri!" e si lanciò in una
velocissima fuga. Il cucciolo obbediente lo seguì con le lacrime agli occhi per
la vergogna e la delusione.
Quando finalmente si fermarono il cervo si
avvicinò al figlio e scorgendo il suo pianto gli parlò con voce dolce: "Piccolo
mio, questa paura che tu disprezzi ci ha salvato la vita. Quel leone non avrebbe
avuto pietà di noi e ci avrebbe sicuramente sbranati se non fossimo fuggiti. A
volte bisogna ingoiare il proprio orgoglio e sapersi arrendere di fronte a chi é
più forte di noi. Questo significa diventare adulti e saggi."
Quelle parole consolarono il cerbiatto. Adesso
ammirava ancora di più quel suo babbo che non aveva esitato a dimostrarsi un
fifone rischiando di perdere la stima del figlio pur di salvargli la vita.
Questo era il vero coraggio.
"Nella vita serve più coraggio
per rinunciare ad affrontare persone più forti e
prepotenti,
piuttosto che per accettare sfide inutili e
violente"
Marika