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General: assurdità nella fiaba di Cappuccetto rosso
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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: molly59  (Mensaje original) Enviado: 05/11/2011 17:50
E' vecchia ma sempre divertente
 
 La nonna di Cappuccetto Rosso vive nel bosco e tiene novantacinque anni.
Ma vai all'ospizio, kretina! Come ti viene in mente a novantacinque anni di vivere nel bosco da sola, che costringi i parenti ad andare avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, per la foresta?!
E poi uno si stupisce se la gente lascia i nonni sull'autostrada d'estate! E'logico!!!
 
- La mamma di Cappuccetto Rosso è un'altra scimunita. Dà alla bambina il cestino e le dice:
"Tieni, vai dalla nonna e portale da mangiare! Ciao, in bocca al lupo"
Cappuccetto Rosso immediatamente si gratta!
 
- Arrivata nel bosco incontra il lupo più imbecille della storia del WWF, che non se la mangia ma chiede ansioso: "Dove vai bella bambina?" "Dalla nonna" risponde lei. E il lupo, invece di mangiarsela sul posto, come farebbe un lupo con un normale quoziente intellettivo, va a casa della nonna e mette in piedi una sceneggiata che al confronto Mario Merola non è nessuno!
Arriva alla casetta e bussa.
"Toc, toc"
"Chi è?"
"Cappuccetto Rosso"
"Avanti"
- E qui abbiamo la conferma che la nonna è completamente arteriosclerotica:
mò, pure se Cappuccetto Rosso tiene la voce di Fausto Leali durante una crisi d'asma, come può la nonna confonderla con un lupo?
 
- A questo punto il lupo entra e si mangia la nonna. Notare l'educazione del lupo che non sarebbe mai entrato a mangiarsi qualcuno senza bussare.
 
- Qui avviene il capolavoro della storia. La vera genialità: il lupo invece di mettersi dietro la porta con una mazza e dire: "Mò, quando arriva la creatura le do' una mazzata in faccia, l'allesso e poi me la sgranocchio", nooo! Il lupo che fa?! Si mette la camicia da notte della nonna, la cuffietta con le orecchie che escono attraverso apposite asole che lui stesso ha approntato (si sa che i lupi sono sarti provetti) e si infila nel letto.
 
- Arriva Cappuccetto Rosso, che i più intimi chiamano Einstein per la sua intelligenza pronta e vivace, entra, guarda il lupo e invece di chiamare il 113, oppure dirgli: "Imbecille, come ti sei combinato, hai perso completamente tutta la dignità di lupo, guarda là, sembri Ave Ninchi", come reagisce??? Dice: "Oh, nonna, che peli lunghi che hai!"
 
- Ora: chiunque di voi possieda un cane pastore tedesco provi a mettergli una cuffia e un paio di occhiali da vista e veda se somiglia alla nonna!
Se sì, fate abbattere vostra nonna o consegnatela alle autorità. Ora... è vero che la nonna non ha riconosciuto la voce del lupo da quella della nipote, d'accordo, ma la nonna tiene novantacinque anni e può essere rincoglionita. Ma Cappuccetto Rosso come fa a non distinguere sua nonna da un lupo con una cuffietta?! Ma chi tiene per nonna? King Kong? Pure se quella non si fa la ceretta dal 1931, chi è? Lucio Dalla? Lo Yeti?





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De: Acquario Enviado: 06/11/2011 05:06

LE FIABE

L'erba voglio non cresce  nemmeno nel giardino del re

In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l'altro nell'abisso.

PAULO COELHO

Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma perchè affermano che si possono sconfiggere.
 
 G. K. CHESTERTON
C'era una volta un re, seduto sul sofà, che chiese alla sua serva: Raccontami una . E la serva incominciò: C'era una volta un re ...

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De: Acquario Enviado: 06/11/2011 05:13
 
Cappuccetto rosso

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Marylauretana Enviado: 06/11/2011 09:26

Cappuccetto rosso: versione originale e trasformazioni della storia

I Grimm, la favola edulcorata


La versione più conosciuta di “Cappuccetto Rosso” è certamente quella dei Grimm (contenuta nella raccolta “Fiabe”, 1812-1822), che tutti abbiamo ascoltato da bambini. In essa la protagonista è “una bambina tanto carina e dolce” che alla fine viene salvata dal cacciatore.

Perrault, una brutta fine per Cappuccetto

Una versione molto diversa è raccontata da Perrault (ne “I raccolti di mamma Oca”, 1697), in cui si possono notare i riferimenti sessuali presenti nella storia originaria, come nella parte in cui il lupo invita la fanciullina a spogliarsi:

“Il Lupo, vistala entrare, le disse, nascondendosi sotto le coperte: "Posa la focaccia e il vasetto di burro sulla madia e vieni a letto con me". Cappuccetto Rosso si spogliò ed entrò nel letto, dove ebbe una gran sorpresa nel vedere com'era fatta la sua nonna, quando era tutta spogliata.”

Alla fine, poi, la povera cappuccetto rosso muore divorata dal lupo. Questo dà l’occasione a Perrault per trasmetterci la morale:

“La storia di Cappuccetto Rosso fa vedere ai giovinetti e alle giovinette, e segnatamente alle giovinette, che non bisogna mai fermarsi a discorrere per la strada con gente che non si conosce: perché dei lupi ce n'è dappertutto e di diverse specie, e i più pericolosi sono appunto quelli che hanno faccia di persone garbate e piene di complimenti e di belle maniere”
(trad. di Collodi)

Eppure, neanche questa versione moraleggiante mantiene gli elementi cannibalici e ritualizzati della versione originale.

La versione originale: il rito cannibalico

La tradizione orale, vera portavoce della storia prima che questa venisse trascritta, tramandava un particolare assai truce al momento dell’incontro tra Cappuccetto e il lupo travestito (come si può evincere ad esempio dalla raccolta di saggi “Cappuccetto rosso, una fiaba vera” a cura di S. Calabrese e D. Feltracco, Meltemi 2008).


Il lupo, con uno stratagemma, invita la bambina a mangiare i resti della nonna, che lui aveva avanzato. Questo particolare è presente in tutte le versioni antiche (testimoniato anche dalle nostre "Fiabe italiane" raccolte da Calvino) e probabilmente ha un significato rituale: simboleggia la giovane fanciulla fertile che prende il posto della donna anziana ormai infertile,  o più in generale la “morte” metaforica della vecchia generazione, soppiantata di quella nuova. Infatti la nonna muore, mentre Cappuccetto Rosso si salva.


La conclusione originaria

Sorpresa! La versione di partenza, per quanto cruda, finiva bene per la protagonista, che oltretutto si salva da sola senza l’aiuto di nessun cacciatore o boscaiolo. Non è presente la morale perraultiana rivolta alle brave bambine, ma viene celebrata la furbizia contadina che vince il perfido lupo, o l’orca pelosa, o insomma il nemico descritto nelle varie versioni della fiaba.
E come ci riesce? Così:

“-Nonna, non posso addormentarmi se prima non vado a fare un bisognino. La nonna disse: - Vai a farlo nella stalla, ti calo io per la botola e poi ti tiro su. La legò con una fune, e la calò nella stalla. La bambina appena fu giù si slegò, e alla fune legò una capra.- Hai finito? - disse la nonna.- Aspetta un momentino -. Finì di legare la capra – Ecco, ho finito, tirami su.”

Citazione da “Fiabe italiane” di Calvino, prima edizione 1956 (fiaba citata: "La finta nonna").


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