LA PIOGGIA IN POESIA... IN MUSICA
E... NON SOLO... (2011) a cura di Tony Kospan
Forse ci sono pochi fenomeni naturali... amati ed odiati... come la
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che in quest'autunno che va a terminare, ahimé, ci ha dato, ed in modo esagerato, il peggio di sé... aiutata in ciò però dall'incuria e dall'insipienza umana.
No... non pensiamo solo ai problemi ed ai fastidi che ci dà... quando ci allaga la città... o quando ci infradicia le ossa... ma anche a quanto essa è indispensabile per l'agricoltura... e la natura...
Il nostro Pianeta infatti senza la pioggia... avrebbe ben poca vita.
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Omaggio alla pioggia - Claude Théberge
E' perfino bella ed allegra poi la pioggerella d'estate... che cessando ci fa rigodere il calore e la luce del sole.
Infine la pioggia ha anche valore di lavacro... di purificazione... sia reale... lavando il mondo... che figurato... quale catarsi dalle incrostazioni emotive... che accumuliamo nei nostri giorni..
Quelle che seguono sono le poesie prescelte quest'anno... e tra esse segnalo la mitica... PIOGGIA NEL PINETO... di D'Annunzio e come sempre mi piacerebbe leggere quelle che sul tema... amate voi...
LA PIOGGIA PARLA Terenzio Formenti
Parla la pioggia talvolta un parlottare fitto fitto talaltra un sommesso brusio parla di mari fiumi torrenti parla di nubi vento nebbia rugiada parla la pioggia e le cose rispondono... in silenzio
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Miglioramento del tempo - Claude Théberge
DOPO LA PIOGGIA Gianni Rodari
Dopo la pioggia viene il sereno brilla in cielo l'arcobaleno: è come un ponte imbandierato e il sole vi passa, festeggiato. E' bello guardare a naso in su le sue bandiere rosse e blu. Però lo si vede - questo è il male - soltanto dopo il temporale. Non sarebbe più conveniente il temporale non farlo per niente ? Un arcobaleno senza tempesta questa sì che sarebbe festa. Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra.
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Un giorno di pioggia a Parigi - Gustave Caillebotte
PIOGGIA F. Garcia Lorca
O pioggia silenziosa, senza burrasca e senza vento, pioggia serena e pacifica di campi e di dolce luna: pioggia buona e pacifica, vera pioggia quando amorosa e triste cadi sopra le case.
TEMPORALE Neruda
Tuona sopra i pini La nube densa sgrana le sue uve, cade l’acqua da tutto il cielo vago, il vento scioglie la sua trasparenza, si riempiono gli alberi di anelli, di collane, di lacrime fuggenti. Goccia a goccia la pioggia si raccoglie ancora sulla terra. Un solo tuono vola sopra il mare e i pini, un tuono opaco, oscuro, un movimento sordo: si trascinano i mobili del cielo. Di nube in nube cadono i pianoforti delle altezze, gli armadi celesti, le sedie e i letti cristallini. Tutto è trascinato dal vento. Canta e racconta la pioggia.
LA PIOGGIA E' CADUTA TUTTO IL GIORNO James Joyce
La pioggia è caduta tutto un giorno. Oh, vieni tra gli alberi madidi. Le foglie giacciono fitte sul viale Dei ricordi. Nel viale dei ricordi sosteremo Un poco e poi ci lasceremo. Vieni, amore, dove io possa parlarti Intimamente.
LA PIOGGIA NEL PINETO G. D'Annunzio
Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione. Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitío che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, nè il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancóra, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immersi noi siam nello spirto silvestre, d'arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione. Ascolta, ascolta. L'accordo delle aeree cicale a poco a poco più sordo si fa sotto il pianto che cresce; ma un canto vi si mesce più roco che di laggiù sale, dall'umida ombra remota. Più sordo e più fioco s'allenta, si spegne. Sola una nota ancor trema, si spegne, risorge, trema, si spegne. Non s'ode voce del mare. Or s'ode su tutta la fronda crosciare l'argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta. Ascolta. La figlia dell'aria è muta; ma la figlia del limo lontana, la rana, canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia, Ermione. Piove su le tue ciglia nere sìche par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le pàlpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alvèoli con come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti (e il verde vigor rude ci allaccia i mallèoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri vólti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione.
Auguro a voi tutti una domenica sotto la pioggia sì... ma solo di baci e di fiori...
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