Ecco i consigli dell’Aduc, l’Associazione Difesa Utenti Consumatori.
Sia che si scelga un panettone artigianale o uno industriale, la prima regola è quella di leggere bene l’etichetta. La qualità dei panettoni e il relativo costo dipendono dalla composizione degli elementi e dalla loro quantità. Sulle etichette gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente, ma senza indicazioni di peso o percentuale per i singoli componenti. Nonostante ciò, il consumatore può per lo meno osservare l'ordine nel quale sono elencati gli ingredienti.
Il panettone è fatto di farina, uova, burro, zucchero. L'elemento che costa di meno è lo zucchero, ed è per questo che alcuni produttori aumentano la quantità di questo componente, facendolo salire al secondo o terzo posto nell'elenco degli ingredienti. Quindi se l'etichetta colloca lo zucchero al secondo posto dopo la farina, il panettone non è di qualità, così come se, insieme al burro, o addirittura in sua sostituzione, c'è la margarina.
Un buon panettone deve avere la seguente composizione, in ordine decrescente: farina, uova, burro, zucchero. I produttori non sono obbligati a scrivere se il burro è fresco di panna o proveniente da siero di latte congelato e se le uova sono fresche o in polvere o congelate. Occorre allora scegliere quei produttori che, di propria iniziativa, indicano la presenza di burro di panna, uova fresche (meglio se c'è solo il tuorlo). In sintesi, la composizione in ordine decrescente di un panettone di lusso è la seguente: farina, tuorlo di uova fresche, burro fresco di panna, zucchero.