Nata a Roma da famiglia sarda, studio al Liceo classico nel rione Pigna e poi alla facoltà di architettura de La Sapienza, in seguito si ritirò perché la sua famiglia nel 1936 si trasferì a Milano. Dopo il trasferimento a Milano divenne operaia e aderì al Partito Comunista Italiano che operava in clandestinità. Con l'arresto di uno dei suoi fratelli nel 1938 venne schedata dalla come "sovversiva" e scontò un mese di carcere per propaganda antifascista, nel 1941 a Ventotene sposò Pietro Grifone durante il suo confino. Nel 1943 operò come staffetta partigiana all'interno delle Brigate Garibaldi, anche al fianco di suo marito Pietro Grifone che, dopo lunghi anni di detenzione per antifascismo, era stato liberato e rischiava la fucilazione. A guerra finita continuò la militanza politica, conciliandola con una vita familiare impegnata dai suoi due figli Carlo e Anna, e continuando ad aiutare il marito Pietro, che aveva assunto incarichi politici di grande responsabilità, divenendo parlamentare del PCI ed uno tra i fondatori e dirigenti del movimento dei contadini nel Sud d'Italia, nel quale si distinse per moderazione e lungimiranza. Dopo la Liberazione è stata insignita della medaglia di bronzo al valor militare per il suo contributo alla Resistenza. Successivamente fu nominata responsabile dell'archivio del PCI. É presidente onorario dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) della provincia di Roma ed è costante negli ultimi anni la sua attività politica come memoria della resistenza. Ha affermato, durante la celebrazione per la Festa della Liberazione del 2011 a Porta San Paolo a Roma, "ho 99 anni non voglio morire sotto Berlusconi".