Un giorno, in un grande giardino in mezzo a tanti fiori colorati, era nato un fiore
davvero strano: brutto e storto.
Tutti gli altri fiori dicevano che era il più brutto fiore fra tutti e nessuno voleva stargli vicino.
Il povero fiore, triste e solo, soffriva, ma non si lamentava mai.
Trascorreva le sue giornate a guardare il sole nel cielo. Gli piaceva così tanto il
sole che, per cercare di avvicinarsi a lui, si era allungato molto.
Quando il sole si spostava, anche il fiore lo seguiva girando la sua corolla.
n giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste che lo guardava sempre,
ecise di conoscerlo e gli si avvicinò. Dopo aver ascoltato la triste storia del fiore,
il sole decise di aiutarlo e con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore, che si accese
subito di un bel giallo vivo e sembrava essere quasi d’oro.
Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bel fiore fra tutti quelli del giardino.
Diventati amici, il sole decise che meritava un nome speciale e così da quel
giorno venne chiamato GIRASOLE.
La leggenda della nascita del girasole è legata al popolo Incas.
Si narra come il dio Sole, quando gli uomini non sapevano coltivare né cacciare e si nutrivano
solo dei nemici uccisi in battaglia, decise di inviare sulla terra due dei suoi figli, per portare la civiltà.
Il figlio del Sole, Manco Capac, insieme alla sua sorella-sposa, Mama Oello Huaco, intrapresero il viaggio
portando con sé l’immagine del padre, rappresentata in un fiore,il girasole, e un cuneo d’oro, decidendo
di stabilire la nuova dimora nel luogo dove il cuneo si fosse piantato nella terra senza sforzo.
Trovarono il posto al centro di una fertile vallata in Perù, chiamata successivamente Cuzco, “ombelico”
in lingua Inca, diventata in seguito la capitale dell’Impero.
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