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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: Gemmaverde  (Mensaje original) Enviado: 25/06/2012 19:37

Un giorno, in un grande giardino in mezzo a tanti fiori colorati, era nato un fiore

davvero strano: brutto e storto.

Tutti gli altri fiori dicevano che era il più brutto fiore fra tutti e nessuno voleva stargli vicino.

Il povero fiore, triste e solo, soffriva, ma non si lamentava mai.

Trascorreva le sue giornate a guardare il sole nel cielo. Gli piaceva così tanto il

sole che, per cercare di avvicinarsi a lui, si era allungato molto.

Quando il sole si spostava, anche il fiore lo seguiva girando la sua corolla.

n giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste che lo guardava sempre,

ecise di conoscerlo e gli si avvicinò. Dopo aver ascoltato la triste storia del fiore,

il sole decise di aiutarlo e con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore, che si accese

subito di un bel giallo vivo e sembrava essere quasi d’oro.

Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bel fiore fra tutti quelli del giardino.

Diventati amici, il sole decise che meritava un nome speciale e così da quel

giorno venne chiamato GIRASOLE.


La leggenda della nascita del girasole è legata al popolo Incas.

Si narra come il dio Sole, quando gli uomini non sapevano coltivare né cacciare e si nutrivano

solo dei nemici uccisi in battaglia, decise di inviare sulla terra due dei suoi figli, per portare la civiltà.

Il figlio del Sole, Manco Capac, insieme alla sua sorella-sposa, Mama Oello Huaco, intrapresero il viaggio

portando con sé l’immagine del padre, rappresentata in un fiore,il girasole, e un cuneo d’oro, decidendo

di stabilire la nuova dimora nel luogo dove il cuneo si fosse piantato nella terra senza sforzo.

Trovarono il posto al centro di una fertile vallata in Perù, chiamata successivamente Cuzco, “ombelico”

in lingua Inca, diventata in seguito la capitale dell’Impero.



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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 26/06/2012 04:39
LE SETTE SORELLE
C'erano una volta sette meravigliose sorelle che erano cacciatrici. Erano chiamate le Meamei, avevano tutte i capelli lunghi fino alla vita e sui loro corpi brillavano pezzetti di ghiaccio: nel caldo paese dove vivevano, erano come una bevanda d'acqua ghiacciata. Quando cacciavano non si univano mai agli altri gruppi, ma c'era una famiglia di fratelli chiamati i Berai Berai che, ammirati della loro bellezza, volevano sposarle.

I Berai Berai erano molto bravi nel trovare il miele ed erano soliti lasciare alcuni favi fuori dai territorio delle Meamei, le quali mangiavano il miele ridendo ma, quanto parlare di matrimonio, non stavano neppure ad ascoltarli. Ma le sorelle avevano un corteggiatore ben più pericoloso. L'Ardente Antenato di nome Wurrunnah tese loro un'imboscata e le catturò. Ma anche lui dovette rassegnarsi al fatto che le sette cacciatrici erano difficili da trattare: infatti ne prese cinque e le spedì in cielo. Due ne tenne per un po', cercando di sciogliere i ghiaccioli dal loro corpo ma tutto quel che gli riuscì fu di buttar fuori un po' del suo fuoco. Dopo aver molto lottato, le due sorelle scapparono da Wurrunnah e si ricongiunsero in cielo alle altre sorelle. Ma se guardate le Pleiadi, la costellazione nella quale si trasformarono le sette sorelle, vedrete che due di loro sono meno luminose delle altre. Sono le due sorelle la cui lucentezza fu affievolita dall'abbraccio infuocato di Wurrurunnah. I Berai Berai erano disperati per la perdita delle belle Meamei e vollero sposarsi con altre ragazze. Si rifiutavano perfino di mangiare e giravano qua e là, struggendosi dal desiderio e alzando lo sguardo alle sette stelle. Dopo la loro morte, gli spiriti ne ebbero pietà e ora è possibile vedere anche quei giovani nel cielo notturno. Nel nord si dice che siano la cintura e la spada di Orione, ma gli aborigeni australiani li chiamano ancora i Berai Berai.

I Berai Berai continuano ad andare a caccia di miele tra le stelle, Meamei, dalle loro posizioni nel cielo, cantano loro canzoni notturne. Nei giorni freddi, talvolta staccano dal loro corpo dei pezzi di ghiaccio e li lanciano sulla terra. Quando gli aborigeni al mattino trovano la brina, sanno che le Meamei non li hanno dimenticati. E quando tuona, dicono che sono le Meamei che, tuffandosi, giocano a chi fa gli spruzzi più alti e vuol dire che la pioggia è in arrivo.



 
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